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Tornano a chiedere l'istituzione di una commissione parlamentare
d'inchiesta sui fatti del G8, dopo aver denunciato i scarsi effetti
prodotti finora da quanto sta emergendo dall'inchiesta in corso
sull'irruzione alla Díaz. E' la presa di posizione degli aderenti al
Comitato verità e giustizia per Genova -presieduto da -Enrica Bartesaghi -
dopo la deposizione della memoria dei pm Enrico Zucca e Francesco Carlona
Albini "L'esposizione delle accuse da parte del pm Enrico Zucca, durante
l'udienza preliminare per il processo sui fatti della Diaz - si legge in
una nota del Comitato
porta in primo piano una realtà assolutamente senza precedenti, con una
quantità di elementi gravissimi per la credibilità della polizia di Stato e
del nostro stesso ordinamento democratico". " II blitz alla Diaz - osserva
il Comitato è descritto come una "eccezionale debàcle sul piano
giudiziario": 93 arresti ingiustificati, il pestaggio immotivato di 83
persone, la "totale estraneità degli arrestati agli addebiti"". Nella nota
si ricorda che
"d'irruzione è stata decisa e attuata, secondo i pm, per arrivare a una
sorta di "riscatto finale", per "pareggiare la partita con i reati commessi
da "frange estremistiche durante te manifestazioni". In particolare i pm
fanno notare che ci si è posti un obiettivo di tipo politico: "una
perquisizione di massa_ proprio nei centri di organizzazione della
contestazioni al vertice G8" (appunto la scuola Diaz-Pertini e la Pascoli,
proprio di fronte)" "Il ruolo degli alti dirigenti di polizia presenti al
blitz è valutato in termini assolutamente allarmanti. La presenza del
prefetto La Barbera, per i pm viene vissuta dagli agenti come la conferma
della "presenza di un obiettivo, da raggiungere con iniziative di rilievo,
anche eclatanti". I massimi dirigenti oggi imputati, a cominciare da
Francesco Gratteri e Giovanni Luperi vengono citati per il loro tentaitvo
di "scaricare la responsabilita' piena dell'operazione sugli ufficilai di
polizia giudiziaria. I pm fano notare anche che "nessun funzioanrio ha
ammesso di aver avuto un ruolo di sostanziale comando".
Tre quindi le domande poste dal Comitato:
"L'opinione pubblica. Il goverro, la classe politica , i media sono
consapevoli: o no - si: chiede - che siamo di fronte alla pagina più nera
nella storia re certe delle forze dell'ordine del la nostra repubblica? Se
ne sono .consapevoli;, perché ignorano il processo in corso e non lo
trattano con il rilievo giornalistico, etico e politico che meriterebbe?".
Un'altra domanda riguarda poi il ruolo dei dirigenti imputati". Il Comitato
si chiede se è giusto che di fronte a simili documentate accuse; che ne
compromettono gravemente la credibilità personale, conservino il loro posto
di vertice? Non sarebbe più giusto, per rispetto dei cittadini e delle
divise che indossano, un loro passo indietro, in attesa della conclusione
del processo? E perché in questi anni,; ad inchiesta in corso, sono stati
addirittura promossi?". E infine "per quale motivo -si chiede-di fronte a
un quadro così tragico e a una caduta così evidente dello stato di
diritto, si rifiuta l'ist tuzione di una commissione parlamentare
d'inchiesta, l'unica sede in cui si potrebbero chiarire anche i retroscena
politici di questa penosa pagina della nostra storia recente?"
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I magistrati: Un blitz illegale
II documento inizìa con l'analisi degli arresti effettuati dalia polizia la
notte del 21, luglio di tre anni fa "non hanno superato nella quasi
totalità, neanche li vaglio della convalida" e la constatazione che " i pm
nei verbali d'arresto soprattutto in relazione alla resistenza operata dai
no globi nei confronti delle forze dell'ordine. C'e' un accenno anche al
materiale fotografico e video raccolto che porta inevitabilmente
"all'aperta confutazione della versione ufficiale" cioè quella che so
stanava in presenza nella sano la dl feriti le cui lesioni erano in
dipendenti dal blitz delle forze dell'ordine
I due magistrati definiscono apertamente il blitz "un operazione illegale
dall'inizio alla fine".
La memoria prosegue poi analizzando quanto avvenne prima dell'irruzione, in
particolare l'"aggressione" alla pattuglia della polizia in via Cesare Bat
osti. Quindi la "risposta" delle forze dell'ordine Per i magistrati quanto
accaduto di fronte alla Diaz, nel generale contesta delle drammatiche
giornate del G8 è "stato un'occasione pretestuosa per imbastire cio' che ad
un certo punto è divenuto obiettivo ritenuto concretamente praticabile,
soprattutto dal punto di vista dell'opportunità "politica"" e cioè "una
perquisizione in massa proprio nei centri della contestazione al vertice
del G8". Per i magistrati " quella avvenuta -alla Diaz appare una scelta
operativa non del tutto Casuale, bensì sviluppo ed espressione di una
direttiva che ha considerato matura ed opportuna quella notte, una
iniziativa dal rischo o tattico-militare e politico enorme">. E ancora:
"per certi aspetti' l'intervento è stato vissuto come una sorta di riscatto
finale".
Per quanto riguarda le deposizioni dei no global arrestati inchiodano
ancora una volta alla responsabilità gli agenti intervenuti, togliendo ogni
margine di ambiguità alle possibili intenzioni" Il memoriale si sofferma
anche ferite inferte agli arrestati sottolineando che <de modalità dei
ferimenti, la determinazione dei colpi inferti con il manganello, i calci
sferrati, la reiterazione dei colpi sulle persone già ferite... le urla,
gli insulti, i gesti di scherno osceno (come la simulazione del coito
davanti alle persone sanguinanti) non hanno alcuna legittima
giustificazione"o '
II memoria non trascurale difficoltà nell'ambito dell'inchiesta per
accertare la verità su quella sanguinosa notte. In tre anni di indagine
sottolineano i magistrati "non è stato possibile ottenere dalla Polizia una
completa lista che consente di individuare gli uomini che hanno partecipato
effettivamente all'irruzione" e per quanto riguarda l'acquisizione di
fotografie e video ulteriori "difficoltà se non aperta ostruzione".
Per i magistrati "le modalità di svolgimento della perquisizione e, la
precedente fase di sanguinosi eccessi e di sfogo della violenza che avrebbe
dovuto consentire d solo controllo degli occupanti, rendono evidente che
gli operatori non possano neppure invocarti una situazione di dubbio dovuta
ad un'ragionevole errore di valutazione"
Le 278 pagine della memoria si concludono con la considerazione che "aldilà
dell'attenta valutazione della consistenza degli elementi di prova, anche
tesa scongiurare gli evidenti riflessi negativi che in questo caso po
trebbero arrivare dalla mera sottoposizione a giudizio di persone con un
ruolo istituzionale non e lecitoo richiedere nulla d più alla A. G. per le
proprie :determinazioni, perlomeno fino quando si troverà ad operar
nell'ordinamento costituzionali caratterizzato dal principio di legalità,
che trova il suo fondamento ultimo nel principio di uguaglianza dl tutti i
cittadini d fronte alla legge".
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"Eppure il vento soffia ancora...."
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antonio bruno FORUM AMBIENTALISTA MOVIMENTO ROSSO VERDE 339 3442011
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visitate il sito del Comitato Verita' e Giustizia per Genova
www.veritagiustizia.it su cui c'e' una rassegna stampa sull'argomento
Il Comitato Verità e Giustizia per Genova raccolgie fondi per la difesa
dichi e' rimasto vittima della violenza delle forze dell'ordine a Genova
nel luglio 2001.
ccp 34566992 ABI 07061 CAB 01400 intestato Comitato Verità e Giustizia per
Genova
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