[NuovoLaboratorio] DIAZ LA PROCURA SFIDA LA POLIZIA

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著者: antonio bruno
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題目: [NuovoLaboratorio] DIAZ LA PROCURA SFIDA LA POLIZIA
Lavoro Repubblica

DIAZ LA PROCURA SFIDA LA POLIZIA

Memoria di accusa alla prima udienza del processo per la pagina piu' buia
del G8. Foto inedite dell'attacco

L'assalto alla scuola definito "illegale dall'inizio alla fine"

Falsi verbali, false prove, falsi comunicati - stampa. Bugie. Un'operazione
illegale dall'inzio alla fine, ma a qualcuno evidentemente poco importava
£perche' per raggiugnere un obiettivo ritenuto 'giusto', il 'buon
poliziotto' puo' anche permettersi di aggiustare i dettagli."
La Procura di Genova ha denunciato ieri mattina il massacro della scuoal
Diaz: con un filmato 400 fotografie e una memoria di 278 pagine, preentata
al termine dell'udienza preliminare, ripresa dopo lo stop estivo.
Ma i giudici vanno oltre e si addentrano anche nell'analisi a largo spettro
di quanto accaduto. Giungendo a conclusioni destinate ad alimentare
inevitabilmente nuove polemiche: "Il rovinoso precipitare verso la
illegalita' di comportamenti di rappresentanti delle forze dell'ordibne
nelle giornate del G8 - scrivono - puo' indurre a ocnsiderare il reale
limite di tenuta e di crisi del sistema vgente."

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"Il rovinoso precipitare verso la illegalità di comportamenti di
rappresentanti delle forze dell'ordine verificatosi nelle giornate dei G8 a
Genova può indurre a consderare il reale limite di tenuta e di crisi del
sistema vigente. Il degenerare della prassi degli operatori e l'abbandono
delle regole del diritto, nell'azione di contrasto di un pericolo serio, ma
non di tale gravità rispetto ai più consistenti fenomeni criminali che
minacciano le democrazie del mondo intero, può essere a sua volta segno di
una crisi più generale che potrebbe non essere spiegabile, come taluno ha
cercato di accreditare con facile scorciatoia, sulla base di un senso: dl
impunità che una maggioranza o un'ideologia politica piuttosto sto che
un'altra
assicurerebbero alle forze dell''ordine". In una nota finale della memoria
presentata ieri pomeriggio nel corso dell'udienza preliminare sul
famigerato  assalto alla scuola Diaz del luglio 2001, la Procura di Genova
ha pesantetemente stigmatizzato un delle pagine piu' buie della storia
della polizia italiane. Un atto d'accusa che non è nei confronti della
polizia tutta, ma di quelli - compresi alcuni tra gli investigatori
italiani più noti e stimati -che la notte del 21 luglio di 3 anni
sbagliarono una, due, mille    Rendendosi protagonisti di un'operazione
dall'inizio alla fine", regalando genovesi e agli italiani tutti una
montagna di menzogne. Nelle 278 pagine della memoria firmata dai    Zucca e
Francesco Cardona Albini  non ci sono attribuzioni specifiche di
responsabilita' - per quelle ci sarà tempo nel corso del dibattimento - ma
rifiessioni, ;generali. sulla figura del "buon , poliziotto" che,
perseguendo un obiettivo che ritiene "giusto", pensa di potersi permettere
di aggiustare i "dettagli". E poco importa se quei detta sono 93 ragazzi
massacrati e arrestati Ingiustamente. La Procura sottolinea come i fermi di
oltre la metà delle 250 persone ammanettate durante i disordini seguiti al
vertice internazionale "abbia avuto un esito fallimentare sul piano
giudiziario". Concetti che i magistrati hanno ribadito ieri illustrando le
loro tesi. Lunedì termineranno l'intervento, quindi è presumibile che il
gup Daniela Faraggi conceda ai difensori dei 29 indagati i termini per
studiare la memoria. Qualcuno dei nunzionari sotto accusa chiederà di
essere nuovamente interrogato: è il caso del vice-questore Carlo Di Sacro
(difeso da Giuseppe Giacomini e Piergiovanni lunca), che presenterà anche
un filmato per dimostrare come durante l'irruzione nella Diaz non abbia
fatto altro che obbedire agli ordini, restando all'esterno della scuola e
poi firmando i verbali d'arresto. E' vero, ha sottoscritto affermazioni
false: ma come poteva immaginare d'essere a sua volta vittima delle bugie
dei colleghi? Secondo Marco Corini, difensore di alcuni super-poliziotti,
l'intervento di ieri dei pm ha presentato "ampi vuoti logici" in
particolare non gli torna il principio della responsabilità (che nel penale
è sempre 'personale') e cioè: che colpa hanno alcuni funzionari sealtri - a
loro insaputa - hanno truccato le carte? Ma come potevano - risponde la
Procura - non sannon vedere, non udire quello c stava accadendo a pochi
metri dà loro? Perché trincerarsi dietro i "non so", "non ricordo", <non
c'ero"? Perché impadronirsi dei video girati da i no-global ospiti del la
Pascoli, 'dimenticando' di redigere un verbale, e poi perderli
misteriosamente dopo averli consegnati ad uno sconosciuto perito tedesco
per renderne migliore la qualità? E ancora, citando un intervento di ieri
del pm Zucca: "Perché non si riesce a trovare una persona che possa
supporrete la versione ufficiale della polizia?".
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Mercantile


GLI AGENTI HANNO MENTITO

Entrarono per errore alla Pascoli ma requisirono video e hard disk

Dall'iniziativa dei giudici era tuttavia gia' posta in maniera esplicita
l'ipotesi che alla base dell'eccezionale "debacle" sul piano di un
operazione avventata sotto la luce dei riflettori vi fosse una inquietante
e tuttavia semplice risposta i poliziotti dovevano aver mentito . Inizia
così la memoria dei sostituti procuratore della Repubblica, Enrico Zucca e
Francesco Cardona Albini i durante l'u-depositata ieri durante l'udienza
preliminare (gup Daniela Faraggi) sulla richiesta di rinvio a giudizio dei
28 poliziotti, tra dio riganti, funzionari e capisquadra, ritenuti
responsabili del languio nolo blitz alla scuola Dina durante il G8.
Duecentosessanta pagine in cui i magistrati spiegano le varie fasi delle
indagini che presero avvio dalle denunce dei gip e le prove raccolte.
Durante la lunga introduzione il pm Zucca ha sottolineato che casella lunga
storia della polizia italiana gli arresti in. dei no global nella Diaz
costituiscono il record degli arresti non convalidati ". I manifestanti
arrestati sono stati infatti tutti prosciolti dai gip perché. "non sono
emersi a loro carico elementi due facciano presumere la susistenza di
rapporti associativi can chi devastò e saccheggio' la citta' Il sostituto
procuratore ha poi citato mia vicenda delle due bottiglie molotov, usate
come false prove a carico dei dimostranti. la fitta sassaiola che avrebbe
causato l'irruzuzione dalla polizia, e le varie relazioni di servizio.
Ed a questo proposito la memoria racconta che le indagini cominciarono a
puntare i riflettori sull'eccesso di reazione da parte della polizia
rispetto ad un a presunta resistenza di no global. con lanci di sassi e di
oggetti. le dichiarazioni dei poliziotti sottolineano i pm, sono di una
"assoluta genericita" poiche nessuno dice o scrive chi ha fatto cosa. I pm
prendono quindi in esame i reati di falso e di calunnia contestati agli
imputati "E' stato difficile -hanno commentato i pm- anche decifrare le
firme poste sui verbali di sequestro o di arresto, tanto che una è rimasta
ignota. Nessuno si è fatto avanti per dire cosa aveva fatto o a che cosa
aveva partecipato". I polizíotti più alti in grado; dicono i pro, hanno
sostenuto negli interrogatori che non erano ufficiali giudiziari, per cui
non dovevano nè partecipare a questi atti nè firmarli.
La memoria, divisa in capitoli ricostruisce anche l'episodio dell'irruzione
nella scuola Pascoli. liquidato dalla polizia come "un ai errore. Secondo i
magistrati questa giustificazione non regge perchè perchè i poliziotti
"entrati per errore" abbiano poi spaccato tutto e si siano portati via
cassette video e hard-disk.
L'udienza riprenderà lunedì.


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"Eppure il vento soffia ancora...."

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antonio bruno FORUM AMBIENTALISTA MOVIMENTO ROSSO VERDE 339 3442011
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visitate il sito del Comitato Verita' e Giustizia per Genova
www.veritagiustizia.it su cui c'e' una rassegna stampa sull'argomento
Il Comitato Verità e Giustizia per Genova raccolgie fondi per la difesa
dichi e' rimasto vittima della violenza delle forze dell'ordine a Genova
nel luglio 2001.
ccp 34566992 ABI 07061 CAB 01400 intestato Comitato Verità e Giustizia per
Genova
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