Autore: Gianmarco Data: Oggetto: [Cpt] Ora basta: non accetteremo il divieto della Questura di Bologna
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Ora basta: non accetteremo il divieto della Questura di Bologna.
Questa mattina la Digos, per conto ed in nome del Questore di Bologna dott.
Fulvi, ci ha comunicato le c.d. prescrizioni per la manifestazione di domani,
sabato 25 settembre.
In base a queste ci viene vietato, nella forma e nella sostanza, di poter
effettuare il sit in e la manifestazione davanti al Centro di Permanenza
Temporanea di via Mattei.
Ci viene prescritto, odiosa parola di un odioso provvedimento, di non violare
un cerchio di oltre duecento metri di raggio, di non avvicinarci, di non
far sentire le nostre parole oltre i muri del CPT e di non poter sentire
le loro.
Ci viene imposto, d'imperio, di essere invisibili e di far rimanere invisibili
i corpi e le voci di chi è illecitamente recluso in un lager etnico, prigioniero
di una guerra che mai ha deciso di combattere.
Queste disposizioni sono irricevibili, non solo per noi, ma pensiamo per
tutte le reti sociali che hanno costruito questa stagione di movimento e,
auspichiamo, anche per gli organizzatori del corteo che comincerà alle 15
in Piazza XX Settembre ed al quale parteciperemo sulla base delle nostre
specificità.
Tutti noi abbiamo detto che i CPT sono da abolire ovunque essi siano, qui
e altrove e senza se e senza ma, e che questo è un passaggio imprescindibile
e costituente per la creazione di un'altra Europa, migliore e possibile,
dalla cittadinanza universale ed aperta per tutti coloro che la vogliano
eleggere a territorio di vita e progetto.
Lo diciamo fin da ora: non accetterremo questo dispositivo della Questura.
Vogliamo andare davanti al CPT, vedere e parlare con i migranti in esso
detenuti. Vogliamo raccogliere le loro voci e portarle nel corteo del pomeriggio,
come patrimonio di una umanità reclusa, che esercita il proprio diritto
di fuga e che vuole ribellarsi ad un futuro dominato dalla guerra globale
e dal neoliberalismo.
Confermiamo l'appuntamento alle ore 12 di domani davanti al CPT di via Mattei,
con concentramento alla stazione Roveri.
Da un luogo qualunque, alle 11.45 di venerdì 24 settembre 2004 e con il
desiderio irrinunciabile di non volersi mai piegare alla presenza degli
incubi di Guantanamo nella nostra città