[Incontrotempo] Scioperi, multe a 4.197 tranvieri

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Scioperi, multe a 4.197 tranvieri
I primi decreti sono in arrivo

I Cobas: "Non pagiamo, arrestateci".
E con i ricorsi la macchina giudiziaria rischia d'incepparsi

MILANO - Timbro. Firma. Timbro. Firma. Per 4.197 volte. I pubblici
ministeri milanesi stanno per segnare un record della storia
giudiziaria italiana: la piu' grande condanna per decreto che si
ricordino.
Oltre quattromila nomi, quelli dei dipendenti dell'Atm (l'azienda dei
trasporti milanese) che parteciparono agli scioperi selvaggi di
dicembre e gennaio scorsi.
Ma i Cobas gia' annunciano: "Piuttosto che pagare siamo disposti ad
andare in carcere. Serve una reazione dura, immediata. Serve uno
sciopero", promette Pasquale Riviecchio.
Intanto i pm Tiziana Siciliano e Alfredo Robledo stanno passando le
giornate a compilare migliaia di fascicoli. L'accusa ha contestato due
reati: l'interruzione di pubblico servizio e la mancata osservanza
dell'ordine del prefetto che aveva precettato i lavoratori. Le
condanne dovrebbero oscillare dai 20 ai 40 giorni di reclusione. La
pena, pero', dovrebbe essere sostituita con una sanzione pecuniaria
che andrebbe da 740 a 1.480 euro, a seconda di quanti giorni ogni
dipendente ha scioperato.
È solo l'ultimo passo della battaglia contrattuale-giudiziaria
cominciata il primo dicembre 2003. Primo giorno di sciopero. Poi
subito altri a raffica: il 20 e 21 dicembre. E ancora il 12 e il 13
gennaio di quest'anno. Alcuni senza preavviso e senza rispettare le
fasce protette previste dalla legge che regolamenta lo sciopero. Non
solo: non fu rispettata nemmeno la precettazione del prefetto che
imponeva ai dipendenti Atm di lavorare.
Un braccio di ferro senza precedenti tra l'azienda e i dipendenti, con
i cittadini coinvolti loro malgrado.
"I danni subiti dall'azienda per quei giorni di sciopero ammontano a 5
milioni di euro", e' l'accusa dell'Atm. L'azienda invio' ai magistrati
un cd rom con tutti i nomi dei propri dipendenti che nei giorni degli
scioperi risultavano assenti, senza essere malati o in ferie. I
dipendenti Atm dal canto loro replicarono ricordando quella trattativa
senza fine per il rinnovo del contratto, aperta ormai da due anni.
Dopo gli scioperi, dopo la grande tensione arrivo' anche l'aumento:
106 euro (81 con il contratto nazionale e altri 25 con un accordo
locale). Ma le conseguenze di quei cinque giorni di sciopero non si
sono ancora esaurite. Pochi giorni fa il Giudice di pace di Milano ha
preso una decisione senza precedenti: l'Atm e' stata condannata a
risarcire i danni a una donna che aveva perso un giorno di lavoro a
causa dello sciopero. E adesso sta per arrivare il decreto. I
difensori dei dipendenti Atm avevano ventilato l'ipotesi di chiedere
che ogni indagato fosse interrogato.
Una richiesta legittima, che pero' avrebbe comportato tempi biblici.
La Procura ha imboccato allora la strada del decreto. Un rito
semplificato, senza dibattimento, che si applica soltanto per reati
che comportano una multa o una pena detentiva sostituita, pero', con
una pecuniaria. La sanzione, indicata dai pm, deve ottenere il via
libera definitivo e quasi scontato del gip (che potrebbe, in via
teorica, giudicare non congrua la pena).
I difensori degli scioperanti (Gabriele Fuga, Mirko Mazzali e Giuliano
Pisapia) hanno gia' preparato la contromossa: a quattromila decreti di
condanna seguiranno quasi certamente altrettante opposizioni. E qui
potrebbe crearsi un caso che paralizzerebbe per mesi l'attivita' del
Palazzo di giustizia milanese. Che costringera' l'ufficio Gip e il
Tribunale a dedicare mesi di lavoro a questo caso per effettuare 4.197
citazioni. E poi, se tutti si opporranno al decreto di condanna, si
arrivera' a un maxi-processo da primato.

La mia piu' sentita solidarieta' agli autoferrotranvieri dell'ATM.
NON MOLLATE!!!!