20 de septiembre de 2004
John Negroponte darà presto vita agli squadroni della morte iracheni
Intervista a Michel Chossoudovsky di Ingo Niebel
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Tradotto da Laura Franchini per Nuovi Mondi Media
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Economista e critico dell'attuale processo di globalizzazione, Michel Chossoudovsky viene definito da alcuni il Chomsky canadese. Paragone che mette in luce la ricchezza di pensiero dello studioso, così realistico rispetto all'attualità irachena e altrettanto pessimista relativamente al futuro del paese occupato che si trasformerà in un campo di battaglia con squadroni della morte e diverrà probabilmente lo scenario della "inaugurazione" di una nuova arma nucleare.
Michel Chossoudovsky è stato di recente a Berlino in occasione del Congresso Europeo della ONG, l'associazione dei Medici Internazionali per la prevenzione di una eventuale guerra nucleare.
Ingo Niebel: Cosa ne pensa della nomina di John Negroponte ad ambasciatore degli Stati Uniti a Baghdad?
Michel Chossoudovsky: Presuppone una contraddizione di fondo. Attualmente non esiste nessun governo sovrano iracheno che possa sfruttare le sue credenziali. Si tratta piuttosto della nomina di un governatore militare per l'Iraq. Persino a Washington è in corso una discussione tra il Dipartimento di Stato e il Pentagono per decidere a chi dei due spetti il compito di controllare l'"ambasciatore". La regola vorrebbe che entrambi rendessero conto Dipartimento di Stato, ma in questo caso Donald Rumsfeld esige che Negroponte inoltri i suoi rapporti al Ministero della Difesa anziché a quello degli Esteri. Questa è la prova del fatto che Negroponte non è un ambasciatore, bensì il governatore militare di un paese occupato.
Ma c'è un altro aspetto ancora più importante. Prima che Negroponte fosse nominato ambasciatore degli Stati Uniti di fronte all'ONU, aveva ricoperto la stessa carica in Honduras negli anni '80. Durante il suo mandato costituì gli squadroni della morte onduregni, che parteciparono all'assassinio di numerosi civili. Fu coinvolto anche nell'organizzazione dei contras che in Nicaragua dichiararono guerra al governo sandinista. Sappiamo che tutto ciò avvenne con la consapevolezza del governo statunitense e che era Negroponte ad aver architettato tale politica. Durante il suo incarico in Iraq si sono verificati, per l'ennesima volta, stermini di massa, assassini selettivi e torture al popolo. Praticamente ha esibito il suo intero bagaglio di conoscenze.
Ingo Niebel: Ciò significa che Negroponte scriverà in Iraq un nuovo capitolo della guerra sporca...
Michel Chossoudovsky: Credo proprio sì. Organizzerà sicuramente squadroni della morte iracheni e costituirà delle stanze di tortura. Gli Stati Uniti cercheranno di riattivare le vecchie strutture del partito Ba'ath per reprimere il popolo. Ad ogni modo ciò che possiamo sperare è che Negroponte riattivi anche quei gruppi iracheni che la CIA aveva costituito già prima della precedente Guerra del Golfo.
Ingo Niebel: Questo significa che in un futuro prossimo assisteremo a una sorta di guerra civile.
Michel Chossoudovsky: Un altro obiettivo che gli Stati Uniti non hanno ancora raggiunto è quello di manovrare i vari gruppi per metterli gli uni contro gli altri. Cercheranno di fare in Iraq ciò che già avevano fatto in Yugoslavia. Hanno a disposizione i sunniti, gli sciiti e i curdi, che potranno spingere gli uni contro gli altri creando contemporaneamente delle scissioni interne ai vari gruppi. Ma il nascente movimento di resistenza sta consolidando questi gruppi.
Nutro il sospetto che gli americani continueranno a cercare di provocare delle scissioni utilizzando tutti i mezzi possibili, compreso quello già sperimentato degli attentati terroristici contro i civili iracheni. Allo stesso modo ricorreranno ad Al Qaeda per convincere sia l'opinione internazionale che quella irachena del fatto che i fondamentalisti islamici stanno cercando di scatenare una guerra contro l' America e contro gli iracheni.
Ingo Niebel: Considera possibile che gli Stati Uniti utilizzino le mini-nukes (piccole bombe atomiche) nel caso in cui la sua situazione peggiori ?
Michel Chossoudovsky: Non c'è assolutamente nulla che possa impedirlo. La forza distruttrice di queste piccole bombe atomiche va da un terzo di quella della bomba di Hiroshima a sei volte tanto. Questo tipo di arma è stato rivalutato da poco tempo: le mini-nukes non vengono ormai più considerate bombe nucleari bensì armi convenzionali.
Nella sua campagna di propaganda, il Pentagono ha sostenuto che si tratta di armi inoffensive per i civili e non ha proferito una sola parola in merito alle radiazioni che sprigionano. Il Senato ha dato il via libera al loro utilizzo e queste armi potranno essere usate nel corso delle operazioni militari convenzionali senza dover premere il famoso bottone rosso, perché la decisione non dovrà più essere presa da un generale plurigraduato, o dal presidente, bensì da un semplice maggiore o da un generale qualsiasi. Non si può escludere nemmeno che si possa arrivare all'utilizzo di un'arma nucleare tattica.
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