Autor: reload crew Data: Assumpte: [Incontrotempo] De Autoreddibus: sulla sperimentazione in Pergola Move
De Autoreddibus (sulla sperimentazione di reddito diretto, indiretto
e desideri che ha preso il via nello spazio sociale di Pergola Move, Milano)
1. Dove si spiega l'origine del ragionamento sull'autoreddito.
Quando Pergola ha iniziato ad aprirsi a progetti vicini per affinita' ma
diversi per tradizione rispetto al luogo, cosi' come puo' essere concepito
uno spazio sociale nell'immaginario collettivo, si e' iniziato a ragionare
piu' concretamente di sperimentazione riguardo al tema economico.
Pergola Move paga un affitto, ha al proprio interno diversi progetti (un
ostello una cafeteria, una dance hall, un negozio, un ristorante/scuola di
alimentazione vegano, una libreria/ centrodoc.), fa
girare delle economie.
I pensieri "poi magari sperimentiamo autoreddito" hanno trovato una loro
concretizzazione pratica negli ultimi mesi, ma si puo' dire che come Reload
ci pensiamo da quando siamo nati.
Questo perche' avere un posto garantito non significa cristallizzarsi nel
tran tran tipico di un luogo che risponde alle minime esigenze dei suoi
"gestori", ma tentare di sperimentare forme diverse rispetto alle precedenti
da mettere in rete e condividere con amici e compagni di viaggio.
Allo stesso tempo sperimentarsi sulla gestione di economie sociali ci
permette di andare a investigare aspetti che da sempre sono visti come
tabu', ovvero come gestire i soldi, il denaro, i dane' (termine ripetuto tre
volte a subliminare la difficolta' di nominare la parola durante le
discussioni o le chiacchiere).
Non ci sono obiettivi prefissati, ma semplicemente la volonta' di
sperimentare che significa provare, correggersi, riprovare e soprattutto
ampliare, confrontarsi e allargare la sperimentazione in altri luoghi. Ne'
si pensa che la soluzione che si e' riscontrata come la migliore per partire
sia quella che risolve in un colpo solo tuttii limiti che vediamo, che
vedremo e che proveremo a superare.
2. Dove si descrivono alcuni passaggi
In questa riflessione abbiamo approcciato la questione da piu' punti di
vista, assumendo via via le cose da evitare e cercando di arrampicarsi su
teorie minimamente applicabili ad un posto solo, Pergola Move. Abbiamo
parlato della necessita' di evitare autosfruttamento, di non precarizzare,
di garantire certi aspetti, di lavori manuali (la famosa pulizia del cesso:
super frustrante per alcuni, molto "noble savage" per altri), di sviluppare
dinamiche economiche che potessero andare incontro ai nostri sogni desideri
non solo in Pergola Move, non solo come collettivo Reload, ma come soggetti
con un proprio immaginario e una propria valigia di desideri che escono
dalle dinamiche collettive_x_forza.
Abbiamo parlato della liberazione del tempo, di come evitare il piu'
possibile la melliflua e sottilmente ingannatrice dinamica del
"tot.tempo=tot.soldi" (come e' sopraggiunto il pensiero e' mutata l'azione)
di continuita', di cassa comune, di realizzazione progetti comuni, di
apertura a nuovi progetti.
Abbiamo parlato dell'avversita' alla specializzazione come sottrazione di
saperi
collettivi e come strumento di possibile gerarchia, e dell'assenza di
progetti come forma di massificazione e svilimento dei desideri
Abbiamo parlato di come ruotare ruoli, funzioni, mansioni, di come le
economie siano
frutto
di un soggetto che si muove sempre e che per questo e' meno soggetto a
incastrarsi nelle maglie di una stasi funerea per ogni progetto che sia vivo
Abbiamo parlato soprattutto di liberta', di autonomia e di comunita' come di
tre cardini su cui costruire un ragionamento che attraverso la
sperimentazione di economie sociali, porti ad aumentare la liberta' di scelta
di vita, ad aumentare la capacita' di assumersi responsabilita' e desideri in
autonomia, di coltivare uan comunita' reticolare in cui la combinazione dei
vari nodi offra mille possibilita' in piu' della loro somma, senza per questo
esaurire le nostre funzioni vitali e desideranti in un ghetto tutto nostro
3. Dove si descrive l'approccio ai livelli di accesso
Dopo disquisizioni teoriche, si e' virato su tentativi pratici di immaginare
come potrebbe funzionare. La svolta e' stata la consapevolezza di una
necessita' di mettersi alla prova potendo potenzialmente anche rivedere tutto
in corsa. Reload reality hacking: proviamo a mettere in pratica, osserviamo
il funzionamento, correggiamo, rimettiamo in pratica i suggerimenti e le
contaminazioni, correggiamo gli errori. Qualcuno dice che siamo presuntuosi.
Un po' si, ma se non apriamo e modifichiamo e riapriamo e rimodifichaimo di
volta in volta avvicindandoci a qualcosa che ci piace e che ci pare
migliore...a noi non piace.
Nell'ambito della necessita' di mettersi alla prova abbiamo provato a
guardare allo specchio noi e il luogo che viviamo quotidianamente: c'e' chi
ha bisogno di un reddito perche' non lo ha, c'e' chi ce l'ha ma non
abbastanza da realizzare alcuni desideri o bisogni extra- Pergola, c'e' chi
non ha problemi, ma ha voglia di realizzare progetti che da solo non
potrebbe, chi potrebbe usufruire di servizi specifici del luogo in altri
ambiti.
Allo specchio Pergola appare con un ostello che permette reddito diretto, una
serie di attivita' che permettono reddito indiretto, progetti, strumenti e
denaro che permettono la possibilita' di accedere alla soddisfazione di
desideri, sogni e bisogni.
3. Dove si spiegano i 3 diversi livelli: diretto, indiretto e cassa dei
desideri.
- Nell'ambito del luogo si e' quindi deciso di riservare il p0stello alla
funzione di reddito diretto. Il p0stello per sua natura ha bisogno di turni
per una gestione completa nella sua impostazione (aperto24oresu24) e permette
- in un funzionamento anche non a regime completo - la possibilita' di
reddito diretto (500 euro) per 4 persone.
4 persone ogni mese (mai le stesse o quasi mai, non solo di Reload o Pergola)
avranno la possibilita' di
sottrarsi all'elemento del ricatto che rende la dimensione lavorativa
flessibile
una disgrazia piu' che una eventuale (e non necessariamente auspicabile (il
lavoro non ci piace :) possibilita' : il ricatto della necessita' che il
lavoro di merda che ti offrono rappresenta per te, che non e' piu' tale se i
soldi che ti servono alla bisogna li trovi nella tua comunita'; un
autoreddito che ti mette al di fuori del dominio di interinali e padroncini.
Sicuramente si tratta di qualcosa di parziale e di estremamente limitato ma
che puo' in qualche modo significare qualcosa, specie se si pone come
principali obiettivi quello di evitare cristallizzazione dei ruoli solo per
la comunita' Reload e quello di espandere questa tipologia di reddito ad
altre strutture in altri luoghi.
Quest'ultima necessita' permea tutta la sperimentazione che stiamo iniziando.
- Un secondo livello e' quello del reddito indiretto, ovvero la possibilita'
di accedere a tutta una serie di beni (ad esempio cibo e bevande) all'interno
del luogo, come sottrazione di tempo lavorativo per acquistare i beni stessi
e come risposta alla collettivizzazione degli sbattimenti necessari a fare
vivere cafeteria e cortile che proseguirebbero nella gestione collettiva e
volontaria.
Per questo abbiamo deciso di effettuare mensilmente una spesa generale di
alimentari generici che tutti possono usare come reddito indiretto, insieme
alla connessione, ai libri del futuro centro di documentazione, eventuali
viaggi per iniziative affini alle nostra attivita' politiche relazionali.
- Il terzo livello e' quello della cassa comune o cassa dei desideri: la
possibilita' cioe' di accedere sia a denaro per bisogni proprio al di fuori
del luogo (n euro per andare al cinema, ad esempio) sia come possibilita' di
sviluppo di
progetti collettivi o individuali sia in Pergola sia all'esterno (che possano
pescare dalla cassa comune per essere realizzati o per dotarsio
delle attrezzature e degli strumenti necessari).
Fin da ora ogni mese saranno utilizzati 500 euro come cassa comune con la
possibilita' di accedervi liberamente sia per desideri personali, sia per
progettualita' collettive.
L'accesso alla cassa comune e' immediato e anonimo nel caso di bisogni e
desideri personali e resocontato attraverso la mailing list, specie per
progetti collettivi.
4. Dove si indaga da dove vengano i soldi (perche' se vanno da qualche parte,
devono arrivare da qualche altra :)
Autofinanziamento e le sottoscrizioni di chi consuma occasionalmente cose nel
luogo dove sperimentiamo politica e socialita', tecnologia e comunicazione.
E poi i soldi arrivano sempre da qualche parte, siano essi un progetto
universitario o un fondo cee, il limite non e' il fondo, ma il controllo che
esercita' su di te: se i progetti che realizziamo sono autonomi e non
condizionati, e se sono sostenibili al di la' della presenza di fondi esterni
alla comunita', allora per noi e' ok sfruttare le forme in cui i soldi che i
nostri parenti e amici hanno versato a banche, stato, fondazioni,
organizzazioni, benefattori di ogni sorta e dubbia cagione :) per alimentare
i nostri sogni e desideri
E se non si potra' cosi', si strapperanno beni e soldi come si potra' :)
5. De i cerchi concentrici
Ogni progetto che realizziamo, ogni esperimento non ha senso se si esaurisce
in
noi stessi. Cercare altri che ci provino con noi, cercare altri che ne
ragionino
con noi, fare in modo che altri rispetto alla nostra esigua comunita' si
sentano
spinti a coinvolgersi nei vari livelli delle cose che facciamo non e' un
opzione
e' una prospettiva strategica :)
Per cui, venghino siori venghino, crocefiggeteci pure, pero' parliamo delle
contraddizioni che ci animano, senza le quali e i relativi esperimenti di
superamento siamo ben tristi personaggi :)
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via della pergola 5 -milano -