Autor: pkrainer Data: Assumpte: [Cerchio] Re: [Libertari] Re: [movimento] Re: [vegan-it] "Finch équalcuno nongli apre la porta e gli fa vedere il cielo."
----- Original Message -----
From: "Alberto Stracuzzi" <stracuzz@???>
. La contraddizione tra desiderio di salvaguardare la natura e la > spinta a ingabbiarla =E8 per certi versi tipico proprio di coloro
> (ricordando discussioni di pochi giorni fa) che per amore dell'arte
> edificherebbero i musei. L'idea che qualcosa per essere conservata debba
> essere castrata mi appare agghiacciante, ai limiti propri del nazismo e
> del suo scientismo d'accatto.=20
> Quand'ero un ragazzino ero abbonato a Panda (sai, le cattive compagnie)
> la rivista del WWF, sulla quale venne pubblicato un articolo a favore
> della sterilizzazione delle popolazioni africane per ridurne l'impatto
> ambientale (pare s'ingroppino come pazzi e facciano maree di figli).
> Scrissi credo il mio primo intervento politico (aveo si e no 11 anni)
> dicendone peste e corna dell'autore e delle sue pseudocazzate. Non a
> caso =E8 un tema che ritorna. Io trovo allucinante che mettere al mondo un
> figlio si tarduca il pi=F9 delle volte in un calcolo costi-benefici,
> figuriamoci se pu=F2 passarmi per l'anticamera del cervello di pensare
> alla regolarizzazione delle nascite in nome della difesa ambientale.=20
> Come sempre =E8 l'ennesima sciocchezza che cala da chi nonc apisce
> assolutamente nulla. La devastazione ambientale =E8 una delle tante
> conseguenze del capitalismo, quando fare dei figli sar=E0 un atto di
> libert=E0 e non una sfiga che ti capita tra le balle perch=E9 nons ai usare > i contraccettivi o perch=E9 vivi in uno sperduto paese africano dove manco
> sanno cosa sono i contraccettivi, il problema non si porr=E0.
> Comunque che ferventi "animalisti" si dicano a favore della
> sterilizzazione degli stessi animali mi appare veramnete il nec plus
> ultra della perversione. Se mangio una gallina sono un criminale, se la
> castro (pardon la sterilizzo medicalmente) mi sto preoccupando
> dell'ambiente. Il bello =E8 che chi dice una puttanata del genere manco
> arrossisce.
>
> Alberto
la questione é semplice: si arriva a conclusioni così contraddittorie,
perché é fuori baricentro il punto di partenza. Persone che come ogni nostro
contemporaneo, non hanno alcun potere sulla propria vita, si pongono nello
spirito di legiferare manco solo su di sè o sul mondo, ma sulla biosfera. L
mancanza di potere reale, l'impotenza visionaria, genera propositi titanici
nelle più svariate direzioni, gli uni in contraddizione con gli altri. La
contraddizione tende a non apparire, perché tanto nessuno di questi
propositi deve essere davvero messo in pratica. E così le stesse persone
sostengono nella medesima rivista la trazione animale e l'abolizione
dell'allevamento, la necessità del ritorno alle comunità di cacciatori e di
raccoglitori e la proibizione della caccia e pure della pesca, la fine della
prepotenza umana sugli animali, e la castrazione dei medesimi a fini
eugenetici. Tutti ragionamenti che hanno le loro ragioni, ma che
evidentemente cozzano fra loro. Nella realtà, nel desiderio insoddisfatto e
furente dell'oppresso stanno perfettamente insieme. Molti, davvero, gli
farebbe bene un tot di galera, per fare una sperimentazione ampia e
comparata di che cosa sia un'impotenza procurata, obbligata. Dell'effetto
che fa avere l'apparato volitivo superstimolato e l'apparato realizzativi
talmente .
Mentre nell'inconsapevolezza, si disegna un mondo inverosimile come un
trombe-l'oeil e poi, ovviamente, nell'attesa, si fanno i più correnti
compromessi, come tutti. Certe volte i rivoluzionari fissati con tutti i
cambiamenti, quando poi accade che l'insurrezione si produca, finiscono come
quei detenuti di lungo corso che, quando escono e imbroccano la samaritana
che gliela smolla, tale é il desiderio morto a dominarli, che il desiderio
vivo non si manifesta, e lo squerfolo ipertrofico virtualmente giace come
un'acciuga marinata.
Io credo tuttavia che questa condizione che ha i suoi aspetti ridicoli, pure
non merita di essere presa oltre misura a gabbo. Perché è di tutti, anche se
non in tutti i sintomi sono ugualmente ripugnanti; perché deriva da una
forza esterna e infame, cui non é facile sottrarsi, e cui addirittura é
impossibile sfuggire integralmente