SIA FATTA LUCE E GIUSTIZIA!
i lavoratori della casa dei diritti sociali denunciano!
Siamo i lavoratori e le lavoratrici della cooperativa sociale casa diritti
sociali, che fa capo all'associazione di volontariato laico omonima.
Siamo 17 dei 42 operatori sociali del network, che entro la fine del mese
di settembre si ritroveranno buttati per la strada, ovvero licenziati, come
comunicatoci oralmente dal presidente dell'associazione Giulio Russo e dal
presidente della coop.soc Anita Maddaluna alla presenza del nostro rappresentante
sindacale della Cub Rdb Pio Congi.
I motivi, pare, siano da attribuire ad una non meglio precisata crisi economica
del network, ma usiamo il condizionale perchè in tutti questi hanni abbiamo
imparato a nostre spese che di questi signori, fidarsi è male e non fidarsi
è meglio.
Noi lavoratori, riteniamo che dietro a questa decisione ci sia invece il
desiderio di liquidare e punire chi in questi anni ha portato avanti la
sua piccola battaglia di civiltà per veder riconosciuti diritti e tutele
salariali e contrattuali per tutti e non per alcuni.
Tre anni fà, ci rivolgemmo al sindacato quando verificammo nostro malgrado
la totale assenza di democrazia partecipativa all'interno dei luoghi a questo
preposti.
Di questa coraggiosa iniziativa, ne pagammo fin da subito le spese.
I soci fondatori della cooperativa, coloro che garantivano con il loro assenso
che passassero le peggiori proposte formulate dal consiglio di amministrazione,
ci invitarono a dare le nostre dimissioni perchè con l'ingresso del sindacato
nella cooperativa, avevamo dimostrato di non condividere la " mission sociale"
della stessa.
Ma di quale "mission" trattasi non lo abbiamo mai capito.
Forse è una mission quella di condividere in alcuni lo sfruttamento di tutti.
Stiamo parlando di oltre 30 persone(soci lavoratori) a cui per anni non
è stato riconosciuto il CCNL e i relativi benefici e oltre 70 tenuti a
collaborazione, contratti rivelatisi poi irregolari.
Ma soprattutto uomini e donne a cui non è mai stato versato lo stipendio
con puntualità ma anzi dopo 4 o 5 mesi di ritardo, mai giustificato da comunicazioni
ufficiali.
Inoltre, denunciavamo e continuiamo a farlo le precarie ed indecenti condizioni
in cui sono costretti a vivere decine e decine di cittadini richiedenti
asilo che giungono nel nostro paese con il loro bagaglio di speranza e che
si ritrovano alloggiati in strutture fatiscenti, a mangiare male e poco,
a vivere in stanze dove l'arredamento e rimediato qua e là, dove nelle sale
adibite a cucina e mensa ci sono gli scarafaggi e nel cortile i ratti.
Riteniamo responsabili di questa drammatica situazione, soprattutto quelle
istituzioni ( Assessorati alle Politiche Sociali e Assessorato al Lavoro) che in tre
anni non hanno mai risposto alle nostre segnalazioni, in modo concreto e
serio, sottovalutando il problema, ingannandoci con false promesse e deboli
dichiarazioni d'intenti.
Se qualcuno deve pagare, che non siano i lavoratori e gli utenti, ma chi
per anni ha incassato milioni e milioni in finanziamenti pubblici, senza
dare conto a nessuno di come investiva quel denaro.
distinti saluti!
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