[Forumlucca] Econews - 10 settembre 2004

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Auteur: Federazione dei Verdi di Lucca
Date:  
Sujet: [Forumlucca] Econews - 10 settembre 2004
Rassegna quotidiana di notizie verdi

SOMMARIO:

- Iraq. Pecoraro Scanio: Frattini vada in Iraq, no a unità nazionale
- Biologico. De Petris: a rischio leadership Italia nel bio
- Iraq. Verdi incontrano portavoce di Un ponte per...
- Iraq. Pecoraro Scanio: Bertinotti? Credo si monti inutile polemica
- Iraq. Bonelli: indispensabile ritiro delle truppe italiane
- Iraq. Cento a Bertinotti: ritiro soldati resta prioritario
- Iraq. Bulgarelli: prioritario ritiro nostre truppe
- Ogm. Pecoraro Scanio, in Italia coesistenza è impossibile
- Ulivo. Pecoraro Scanio, entro settembre vertice leader su programma
- Ulivo. Pecoraro Scanio, inverosimile Margherita non unanime su Prodi
- Ulivo, primarie. Pecoraro Scanio: tre partiti per proporre candidato
- Ulivo. Pecoraro Scanio: non trasformiamo le primarie in barzelletta
- Caso Biagi. Cento: pesanti responsabilità Vicinale
- Uranio. Bulgarelli: commissione ascolti famiglie delle vittime
- Rifiuti. Wwf: in Italia mancano leggi per tutelare ambiente
- Rifiuti. Dalla Corte europea due condanne per l’Italia

Econews da agenzie estere:

-Pollution harms developing lungs (Bbc Scinece and Nature)
<http://news.bbc.co.uk/1/hi/health/3637856.stm>http://news.bbc.co.uk/1/hi/health/3637856.stm
-Threatened species total “hugely underestimated” (New Scientist)
http://www.newscientist.com/news/news.jsp?id=ns99996381

Iraq. Pecoraro Scanio: Frattini vada in Iraq, no a unità nazionale

“Non c’è tempo da perdere. E’Frattini che deve recarsi immediatamente in
Medio Oriente. C’è voluto il terzo rapimento perché il governo decidesse di
inviare un sottosegretario. A quanti rapimenti dovremo arrivare perché il
ministro degli Esteri parta per affrontare personalmente questi drammi?” Lo
ha detto il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, aggiungendo che
“occorre un’azione coordinata dei servizi segreti europei per capire la
vera identità dei rapitori delle giovani cooperanti pacifiste”.
“Io credo che Bertinotti non abbia mai inteso mettere in alternativa la
trattativa con la richiesta di ritiro delle truppe ­ ha aggiunto il leader
del Sole che ride a proposito dell’intervista del segretario del Prc -. In
ogni caso ora più che mai è importante che il movimento pacifista non si
divida. E’ evidente che l’impegno comune per liberare gli ostaggi non può
in alcun modo diventare un pretesto per rievocare le vecchie formule di
unità nazionale né per rinunciare alla richiesta di ritiro delle truppe
dall’Iraq che evidentemente non potrebbe che giovare alla ripresa di
iniziative politiche e diplomatiche che isolino i terroristi”.


Biologico. De Petris: a rischio leadership Italia nel bio

“L’alimentazione biologica rappresenta ancora una grande opportunità per il
nostro sistema agroalimentare, ma rischiamo di perdere la leadership
europea nel settore se non sosterremo con adeguate politiche pubbliche lo
sviluppo delle imprese, come stanno già facendo i paesi comunitari nostri
più diretti concorrenti”. Loredana de Petris, senatrice dei Verdi e
capogruppo in commissione Agricoltura, rivolge oggi un pressante appello al
ministro Alemanno in occasione dell’inaugurazione del Sana, il salone
internazionale del naturale n alimentazione, salute, ambiente in corso a
Bologna. E spiega: “Il Piano di azione nazionale per il biologico deve
uscire al più presto dai cassetti del ministero delle politiche agricole
dove giace inspiegabilmente imboscato da due anni”.
Il calo del 15% dei produttori biologici prosegue la senatrice e la
riduzione di centomila ettari della superficie agricola bio “sono segnali
inequivocabili di una nuova fase per il settore. Lo sviluppo deve essere
ora sostenuto da politiche mirate: informazione e promozione dei prodotti,
potenziamento della ricerca, più efficienza nel sistema dei controlli, una
politica fiscale che tenga conto del grande contributo potenziale di questo
settore alle politiche di risparmio idrico ed energetico”.
“Francia, Spagna, Germania, Austria, Olanda e Inghilterra - dichiara ancora
de Petris - hanno già approvato dei piani di azione nazionale per il
sostegno del biologico con adeguati finanziamenti. Il piano d’azione
italiano è invece inspiegabilmente bloccato al ministero delle politiche
agricole, così come il decreto legislativo di riforma della normativa del
settore.


Iraq. Verdi incontrano portavoce di Un ponte per...

Una delegazione dei Verdi composta da Paolo Cento, Loredana De Petris e
Francesco Martone ha incontrato questo pomeriggio a Roma, presso la sede di
piazza Vittorio, il portavoce dell’associazione “Un ponte per...” Lello
Rienzi. I parlamentari hanno portato la solidarietà dei Verdi e hanno
lanciato un appello alla mobilitazione per la fiaccolata che si svolgerà
domani da Piazza Venezia a Piazza Vittorio.
“Bisogna fare ogni sforzo per moltiplicare le iniziative umanitarie tese
alla liberazione di Simona e Simona ­ hanno detto al termine dell’incontro
Cento, De Petris e Martone -. Occorre far cessare il fuoco e ritirare i
soldati italiani e le truppe di occupazione dall’Iraq”.


Iraq. Pecoraro Scanio: Bertinotti? Credo si monti inutile polemica
“Francamente le parole di Bertinotti non andrebbero lette come una
posizione messa in alternativa. Dobbiamo essere uniti per chiedere
contemporaneamente la trattativa per gli ostaggi e il ritiro delle truppe
perché peraltro il ritiro delle truppe non potrebbe che favorire la
trattativa per la liberazione”. Così Alfonso Pecoraro Scanio ha commentato
la proposta del leader del Prc di distinguere le trattative per la
liberazione degli ostaggi dal ritiro delle truppe. “Credo che si stia
montando una inutile polemica di cui il movimento pacifista non ha bisogno
- ha continuato il presidente dei Verdi, a Bologna per la “Festa del Sole”
nell’ambito del Sana -. Mi sembra doveroso che il ministro degli Esteri
trovi il tempo di alzarsi dalla sedia e andare finalmente in Medio Oriente.
Il ministro degli Esteri francese ci è andato, il nostro Governo ha avuto
bisogno del terzo sequestro per inviare un sottosegretario”. “Quanti
italiani devono essere sequestrati perché il ministro degli Esteri si
muova? - ha continuato Pecoraro Scanio - Speriamo che questa sera stessa
raggiunga la Boniver e vada in Iraq, magari accompagnato dal ministro della
Difesa Martino”.


Iraq. Bonelli: indispensabile ritiro delle truppe italiane
“Il ritiro delle truppe italiane dall'Iraq è indispensabile per accelerare
la presenza di una forza multinazionale di pace composta da paesi della
Lega Araba e dall’Onu”. E’ quanto afferma Angelo Bonelli, Coordinatore
nazionale dell’esecutivo dei Verdi che invita il movimento pacifista a non
dividersi: “Siamo infatti tutti convinti della necessità del ritiro”.
L’esponente del Sole che ride ribadisce la richiesta già fatta ieri al
governo Berlusconi di chiedere agli Usa un immediato cessate il fuoco “per
permettere la liberazione delle due ragazze italiane e per far arrivare
aiuti alimentari e sanitari alle popolazioni bombardate”. Bonelli invita
infine il ministro degli Esteri, Franco Frattini a recarsi in Medio Oriente
per condurre personalmente le trattative. Il capogruppo dei Verdi al
Senato, Stefano Boco fa notare che “siamo di fronte ad una delle pagine più
difficili e terribili della cooperazione italiana. Non era mai avvenuto un
esplicito rapimento, pianificato da tempo e dagli aspetti realmente oscuri,
come quello accaduto alle volontarie di Un Ponte per…. Chiediamo che si
apra un dibattito serio all’interno della società italiana - conclude Boco
- per comprendere se esistano o meno confini e limitazione per la
cooperazione e lo sviluppo sugli scenari di guerra”.


Iraq. Cento a Bertinotti: ritiro soldati resta prioritario
Resta prioritaria la richiesta di ritiro dei soldati italiani dall’Iraq.
L’impegno per la liberazione di Simona Torretta e Simona Pari non è
incompatibile con questa priorità. Paolo Cento interviene così
sull’intervista a “La Repubblica” di Fausto Bertinotti. “La straordinaria
mobilitazione che da più parti sta avvenendo per ottenere la liberazione di
Simona Pari e Simona Torretta, di Un ponte per… - dice il deputato verde -
può solo essere rafforzata dal mantenimento chiaro e coerente dell’impegno
politico e parlamentare per il ritiro immediato dei soldati italiani
dall’Iraq”. “D’altra parte - aggiunge - la tragedia della guerra e della
partecipazione italiana all’occupazione dell’Iraq non solo non si sta
attenuando ma addirittura in queste ore continuano gli attacchi e i
bombardamenti contro le popolazioni civili irachene”. “La stessa
disponibilità data dall’opposizione al governo nell’incontro di ieri non
può in alcun modo diventare occasione strumentale per rilanciare politiche
bipartisan che - sottolinea Cento - quando non hanno una base comune di
obiettivi rischiano di diventare solo dei papocchi”. “Il governo faccia la
sua parte per liberare gli ostaggi e, se saranno seri e coerenti, ci sarà
anche il nostro sostegno, a cominciare dalla decisione formale pubblica -
insiste l’esponente dei Verdi - di sospendere l’incontro con il presidente
iracheno previsto per la fine di questa settimana proprio per evitare che
sia utilizzato strumentalmente come condizione di peggioramento delle
condizioni dei nostri ostaggi”.


Iraq. Bulgarelli: prioritario ritiro nostre truppe
“La richiesta del ritiro delle truppe italiane dall’Iraq deve restare un
obiettivo prioritario per tutta la sinistra pacifista, da rilanciare a
maggior ragione ora che due donne di pace sono state sequestrate”. Lo
afferma il Verde Mauro Bulgarelli, che spiega: “E’ la guerra di rapina
scatenata in Iraq la causa di tutto questo orrore ed è per portare
solidarietà e sostegno al popolo iracheno, vittima della guerra, che Simona
Pari e Simona Torretta erano in Iraq”. “Mai come in questo caso, dunque -
aggiunge Bulgarelli - la rivendicazione di un obiettivo ideale come la pace
coincide con il tentativo di salvare concretamente delle vite: quelle delle
nostre connazionali e quelle dei milioni di iracheni che, anche oggi, sono
sotto una pioggia di bombe. Se un segnale di buona volontà c’é da dare -
conclude il deputato dei Verdi - è proprio quello di un “cessate il fuoco”;
e se c’è un passo da fare, per tutti coloro che hanno a cuore la pace, è
quello di tornare in strada a reclamare il ritiro delle truppe italiane
dall’Iraq”.


Ogm. Pecoraro Scanio, in Italia coesistenza è impossibile

“Quello che serve non è una legge sulla coesistenza, ma per la tutela delle
produzioni biologiche e tipiche. La coesistenza tra un’agricoltura come
quella italiana e un’agricoltura altamente contaminante come quella gm é
impossibile e rischia di trasformarsi in un colossale imbroglio”. Lo ha
detto il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, secondo il quale
“ciò che serve è una legge per tutelare la nostra agricoltura dai rischi di
inquinamento, anche accidentale, da ogm, e una forte iniziativa in sede
europea per tutelare quegli Stati e quelle regioni che scelgono di essere
ogm-free”. “In questo senso - ha aggiunto il leader del Sole che ride il
principio di precauzione a cui fa riferimento Prodi e che ha portato la
Commissione Ue a rinviare ogni scelta deve servire per rafforzare le tutele
di agricoltori e consumatori in tutta Europa”.


Ulivo. Pecoraro Scanio, entro settembre vertice leader su programma
Entro settembre un vertice dei leader del centrosinistra per dare il via al
lavoro sul programma comune. E’ il termine che annuncia Alfonso Pecoraro
Scanio, leader dei Verdi, dopo l’incontro a Bologna con Arturo Parisi,
presidente dell’assemblea federale della Margherita. In autunno, dunque,
sarà aperto il “cantiere” per il programma della coalizione.


Ulivo. Pecoraro Scanio, inverosimile Margherita non unanime su Prodi
“Mi pare inverosimile che la Margherita non sostenga Prodi in modo
assolutamente unanime come lo sostengono peraltro tutte le forze del
centrosinistra”. Alfonso Pecoraro Scanio è intervenuto nella polemica che
si è aperta all’interno della Margherita e si è augurato che “superino
questo contrasto”. “Sappiamo che la coalizione è coalizione plurale e che
Prodi giustamente non può essere il leader di una coalizione centrista - ha
detto il presidente dei Verdi -. Se avesse accettato di fare il leader solo
dei centristi avrebbe creato problemi a tutta la coalizione. Giustamente si
sta ponendo da premier di tutti”.


Ulivo, primarie. Pecoraro Scanio: tre partiti per proporre candidato
Il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio ha lanciato da Bologna una
nuova proposta per le elezioni primarie del centrosinistra. “Se ci sono
candidature alternative devono essere di coalizione, cioè sostenute da
almeno tre partiti” oppure il leader dei Verdi propone una sorta di
preconsultazione elettorale ovvero con “una candidatura sostenuta dal
almeno 100.000 elettori”.


Ulivo. Pecoraro Scanio: non trasformiamo le primarie in barzelletta
“Non trasformiamo le primarie in una barzelletta. Che si candidano a fare
Bertinotti e Salvi se si riconoscono in Prodi?”. Non usa mezze parole il
leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio e, sull’ipotesi di elezioni
primarie nel centrosinistra, taglia corto: “Quello che serve è una vasta
consultazione popolare sul programma che confermi il fatto che la
leadership di Prodi non è indicata solo dai segretari di partito, ma
convalidata da consenso popolare”. Per il leader dei Verdi, a Bologna per
la Festa del Sole nell’ambito di Sana, l’obiettivo è chiaro: “Prodi deve
battere Berlusconi alle elezioni e non far recuperare un 1% in più o in
meno ai partiti della coalizione. Dobbiamo battere Berlusconi e non farci
competizione interna”. Pecoraro, che ha in programma un incontro con Prodi
a Roma, chiede anche un passo in avanti alla coalizione. “Entro settembre -
spiega - i segretari della coalizione si siedano intorno a un tavolo per
iniziare a lavorare sul programma ripartendo dal lavoro concluso dai Tavoli
su economia e ambiente”. Il leader dei Verdi chiede un confronto anche su
questioni a lui molto care come Ogm, ambiente e energia, diritti e pace.
“Su questi temi - dice - vorrei una coalizione più audace. Sono temi di
frontiera ma potrebbero rendere la coalizione veramente riformatrice”.


Caso Biagi. Cento: pesanti responsabilità Viminale
“Purtroppo quello che l’opposizione aveva denunciato subito dopo l’omicidio
di Biagi si è rivelato fondato e ha trovato conferme nelle dichiarazioni
della brigatista pentita Banelli. Il governo e in particolare il ministero
dell’Interno sottovalutarono gravemente i pericoli che Biagi correva e se
ci fosse stata la scorta probabilmente quell’omicidio si sarebbe potuto
evitare”. Lo afferma Paolo Cento, deputato dei Verdi e vicepresidente della
commissione Giustizia della Camera. “Ora il governo si renda disponibile a
una commissione parlamentare d’inchiesta per accertare se le negligenze e
gli errori furono dovuti ad una precisa scelta politica - aggiunge Cento -.
L’allora ministro Scajola non se la può cavare ammettendo qualche errore
anche perché nessuno può dimenticare che subito dopo l’assassinio di Biagi
fu scatenata una campagna d’odio contro l’opposizione, Cofferati e il ruolo
della Cgil”. “Resta il dubbio che tutta la gestione della vicenda Biagi si
inseriva dentro un disegno teso a far ricadere le colpe politiche di quel
tragico evento sull’opposizione e - conclude il deputato dei Verdi - a chi
in maniera trasparente si batteva contro la precarietà e lo smantellamento
della legislazione del lavoro”.


Uranio. Bulgarelli: commissione ascolti famiglie delle vittime

“E’ assolutamente necessario che la costituenda Commissione d’inchiesta del
senato sull’uranio impoverito interpelli e dia ascolto alle associazioni
delle vittime”. Lo chiede il verde Bulgarelli, dopo che il
presidente Dell’anavafaf (associazione nazionale assistenza
vittime Arruolati nelle forze armate e famiglie dei caduti), Falco Accame,
ha espresso il timore che la commissione parlamentare non intenda ascoltare
“proprio coloro che più da vicino hanno seguito il fenomeno”. “Il vero e
proprio stillicidio di morti tra i militari italiani reduci dalle missioni
all’estero - spiega l’esponente del Sole che ride - impone che sia fatta
piena luce su questa strage silenziosa e, soprattutto, che siano accertate
le responsabilità che l’hanno resa possibile”. Proprio per
questo, Conclude Bulgarelli, “l’apporto delle associazioni è Preziosissimo
per ricostruire l’esatta dimensione del fenomeno e per assicurare che sia
fatta giustizia su questa pagina oscura del nostro paese”.


Rifiuti. Wwf: in Italia mancano leggi per tutelare ambiente

In Italia mancano ancora leggi fondamentali per difendere la salute e
l’ambiente e combattere la criminalità ambientale con armi adeguate. Pur
lodando l’enorme impegno delle forze dell'ordine ed i risultati ottenuti
attraverso le ultime indagini sullo smaltimento illecito di rifiuti
pericolosi avvenute in Emilia Romagna e a Brescia, questo non va
dimenticato. “Sotto il profilo legislativo il nostro è un paese che ha
ancora le armi spuntate contro i rifiuti - ha dichiarato il responsabile
dell’ufficio legale-istituzionale del Wwf Patrizia Fantilli-. Concordiamo,
infatti, con il presidente della Commissione bicamerale sul ciclo dei
rifiuti Russo, sulla richiesta di introdurre finalmente in Italia il
concetto di delitto ambientale. Siamo infatti uno dei pochi paesi europei
che non ha ancora inserito nel proprio codice penale il capitolo che
riguarda uno dei crimini più gravi, quelli contro l’ambiente, ancora oggi
sanzionati con pene di entità irrisoria rispetto alla gravità del danno
provocato. Il risultato è - riprende Fantilli - che al momento il giro di
affari che si nasconde dietro al traffico illecito di rifiuti è enorme ma
il rischio che si corre per la violazione delle norme relative è ridicolo e
sicuramente non costituisce un forte deterrente soprattutto per la
criminalità organizzata”.
La riforma, richiesta da tanti anni dal Wwf anche nella precedente
legislatura, equiparerebbe i crimini ambientali agli altri delitti gravi
come la rapina, l’omicidio, e darebbe sia alle forze di polizia sia ai
magistrati la possibilità di utilizzare mezzi di indagine e investigazione
ancora oggi non consentiti con l’attuale sistema, come ad esempio
l’intercettazione ambientale, alcuni tipi di sequestri (ad es. quello
preventivo di siti a rischio), e l’allungamento dei tempi a disposizione
dei magistrati per i processi. “Siamo certi che la proposta di Russo verrà
accolta celermente dal parlamento visto che il terreno è già pronto grazie
ai disegni di legge già presentati nella scorsa legislatura ma mai
approvati”, ha concluso Fantilli.


Rifiuti. Dalla Corte europea due condanne per l’Italia

Due sentenze della Corte di giustizia europea (Cge) contro l’Italia in
materia ambientale, in particolare per la gestione dei rifiuti. In entrambi
i casi, oggetto delle cause sono due discariche, una a Granciara di
Castelliri (Frosinone) e l’altra a Rodano (Milano). La Corte ha condannato
l’Italia per non aver adottato le misure necessarie ad assicurare che i
rifiuti depositati in ambedue le discariche fossero recuperati o smaltiti
senza pericolo per la salute dell’uomo e per non aver adottato disposizioni
necessarie perché il responsabile dei rifiuti depositati nelle discariche
li consegnasse ad un raccoglitore, pubblico o privato.


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