[NuovoLaboratorio] don paolo

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Szerző: laura testoni
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Tárgy: [NuovoLaboratorio] don paolo
ho ricevuto questa email da don Paolo Farinella, prete di oregina-lagaccio,
animatore della Comunita' Circolo don Acciai.
Col suo permesso, ed a titolo personale, mi piace girare la sua riflessione
a questa mailing list.
ciao, laura

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A tutti gli Amici

Spedisco questa riflessione in questa fatidica data (8 settembre 2004)
in cui il governo chiama l'opposizione a Canossa per recuperare un pugno
di credibilità. Purtroppo la pseudo-opposizione è caduta nel tranello.
Quanti condividono, divulghino, quanti non condividono, cestinino.
Sempre con un sorriso. Chi volesse essere espunto dalla mia rubrica,
faccia un cenno e sarà esaudito. Paolo Farinella, prete

Nessun compromesso in nome delle "due Simone di Bagdad"

Genova 08-09-04. Non mi piace questo clima compunto di universale "et
cum spiritu tuo" che l'imbelle governo Letta-Pisanu-Berlusconi sono
riusciti ad imporre in un falso e stridulo tripudio di "unità
nazionale". Non si salveranno così "le due Simone di Bagdad", ma
certamente, qualunque potrà essere l'esito, si salverà il gorvenicchio
italiano che potrà sempre spartire gli stracci con l'opposizione, la
quale pagherà amaramente la propria entrata a piedi giunti nella logica
e nella perfidia berlusconiana. All'improvviso l'odiata Francia fa testo
e tutti a invocare il metodo Chirac, fino a ieri considerato alla
stregua di un vigliacco, pur di uscire da un isolamento che aumenta nel
paese e nel mondo.

Non mi piace questo clima emozionato di sentimenti poco dignitosi, che
non onorano la limpidezza delle due Simone e la logica del loro essere
"lì" e del loro esserci perché contro la guerra, vivendo in mezzo alla
gente, nonostante la guerra, senza armi, senza difese, senza bodyguard,
senza altro scudo che il loro sorriso e la loro passione per i figli
fragili dell'Iraq dilaniato.

Nessun accordo, né tattico, né strategico, né tanto meno umanitario può
essere stipulato con "questo" governo che continua a vociare di essere
"disponibile su tutto tranne che sul ritiro delle truppe". Questo
immondo governo è concausa dell'aumento del terrorismo e, di
conseguenza, del rapimento di uomini e donne, giornalisti e volontari.
Esso non ha titolo né etico né storico di chiamare a raccolta alcuno e
tanto meno di dettare una linea di "unità nazionale". Chi ha diviso il
paese con le proprie stupidaggini, purtroppo prese sul serio dai suoi
accoliti serventi e da una opposizione imbelle e inesistente, ha un solo
diritto: riconoscere di essere un invasore, decidere di ritirarsi
dall'Iraq e infine per coerenza rassegnare le dimissioni da ogni carica
pubblica perché la sua linea politica, economica ed estera è stata ed è
un fallimento totale e senza ritorno. Non basteranno venti anni per
rimediare a tutti i danni che "questo" governicolo sta infliggendo
all'Italia e, tramite l'Iraq, anche al mondo intero.

Non mi piace che la sinistra accattona e ormai soprannumeraria faccia le
fusa al governo per non essere "seconda" nella gestione dell'emotività
nazionale. Non mi piace Rutelli, Pecoraro, Boselli, Fassino e compagnia
cantante che finora non hanno fatto altro che litigare per la supremazia
del nulla, parlandosi addosso e credendosi statisti di classe. Peccato
che quando si ritrovano nella taverna del gallo cedrone per parlare
senza dire nulla, riescono solo a garantire un altro ventennio al
Berlusca di turno.

Non mi piace "questa" sinistra che, senza accorgersene, si è fatta
buggerare, riuscendo anche a porgere i propri ringraziamenti. Dopo il
fatidico incontro a Palazzo Chigi dell'8 settembre (le coincidenze di
date sono sempre profetiche, o almeno lo sono spesso, qui certamente),
la conferenza stampa non è stata unitaria, ma separata: la sinistra e il
centro scentrato hanno sparato il pistolotto per proprio conto, mentre
il governo, in omaggio all'unità nazionale, ha preferito non mischiarsi
con "questa sinistra" costantemente dileggiata e offesa dal padrone in
capo nonché amico del comunista Putin.

Non mi piace e non voglio fare parte di alcuna unità nazionale per
affermare il mio orrore di fronte ad ogni forma di violenza senza
aggettivi. Sono stato e sono contro l'intervento militare e contro la
guerra, come sono contro il terrore usato come metodo di lotta e di
ricatto. Per la percentuale di diritto che mi compete in forza del mio
voto politico pretendo che il mio paese si ritiri subito dall'Iraq e
chieda scusa per l'invasione illegale e immorale di quel popolo.

Sono contro ogni fanatismo sia esso sociale, politico o religioso,
dovunque si manifesti e contro ogni forma di fondamentalismo, ritenendo
dal pozzo profondo della mia anima che ogni persona debba essere libera
di decidere della vita, della dignità, della religione, del sesso, in
una parola, delle sue scelte con sovrana coscienza che è il valore
universale invalicabile.

Prego Dio che le due Simone siano rispettate come donne da questi
pasdaran senza scrupoli che considerano la persona umana (e ancora di
più la donna) come una nullità assoluta. Prego il Dio mussulmano, Allah,
che invii due fulmini di avvertimento: uno a Bush e ai suoi servi fedeli
e interessati, primo fra tutti il nano Berlusconi e l'altro a chi non sa
rispettare più donne e bambini, facendone carne da macello e
dimenticando che i bambini e le donne sono i nostri veri genitori perché
portano in sé il futuro e la pace della giustizia che è il fondamento
della speranza.

Prego Dio che gli uomini e le donne di buona volontà, attenti agli
eventi e rispettosi delle persone sappiano reagire con la ragione,
rifiutandosi di portare il cervello all'ammasso di un governo ignobile,
esigendo distinzioni esatte e prendendo distanze da ogni complice e
opportunista per non essere complici, magari di complemento.

Questo è l'unico modo per onorare i morti, per sperare la salvezza
integra dei vivi per sognare che presto, prestissimo si avveri il
ritorno delle due Simone alle loro famiglie e al loro popolo irakeno.

Questo è l'unico modo per onorare i morti ammazzati in questa guerra
senza fine e senza esito, i bambini e le donne, vittime innocenti, di
cui nessuno parla e di cui nessuno si commuove.

Le due Simone non sarebbero scappate dal loro amore gratuitamente scelto
e liberamente donato. Nessun compromesso in loro nome, nessuna unità
fittizia e strumentale: sarebbe come rapirle due volte.

Paolo Farinella, prete