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Medio Oriente. Sharon dice sì al nuovo tracciato dei muro. I palestinesi:
"E' una manovra per prendere tempo"



Tel Aviv, 8 settembre 2004

Il muro correrà piu' vicino ai "vecchi" confini di Israele, quelli
precedenti alla guerra dei Sei Giorni, nel 1967. Il premier Ariel Sharon ha
ceduto alle pressioni della comunità internazionale e del Tribunale
dell'Aja: il rimanente percorso del "muro di separazione" in via di
costruzione nel sud della Cisgiordania sarà modificato. Adesso il nuovo
tracciato sarà sottoposto al via libera del gabinetto di governo. Una
decisione importante, che arriva in un giorno drammatico per il paese: un
militante palestinese è morto facendosi aesplodere a pochi metri dal muro e
il premier palestinese Abu Ala minaccia ancora una volta le dimissioni.

La barriera
Circa 200km della barriera sono già stati completati (un terzo del tracciato
originario), ma il nuovo percorso sarà più breve e con un numero inferiore
di cunicoli all'interno della Cisgiordania. E' più breve perché sarà vicino
alla cosiddetta "Linea verde", ma includerà comunque due enormi insediamenti
palestinesi (Maale Adumi e Gush Etzion) e probabilmente anche un terzo,
Ariel.

I palestinesi: "Una manovra per prendere tempo"
Adesso si attende il commento statunitense: gli Usa avevano sempre
disapprovato gli insediamenti. Da parte palestinese è invece già arrivato il
no categorico: "E' solo una manovra per prendere tempo", ha detto il
ministro Azzam al-Ahmad, "la nostra convinzione è che Israele dovrebbe
abbattere il muro oppure costruirlo al di fuori dei territori occupati,
dentro Israele". Il nuovo tragitto rischia anche di creare tensioni con
alcune forze dell'attuale maggioranza del governo Sharon, molto vicine ai
coloni: infatti la modifica del percorso del Muro dovrebbe lasciare alcuni
insediamenti israeliani nella zona 'palestinese', con la necessità quindi di
provvedere ad un ulteriore problematico disimpegno.

Le sentenze sul muro
L' Alta Corte Internazionale di Giustizia dell' Aja aveva stabilito lo
scorso luglio che nei tratti in cui si trova in territorio palestinese
occupato la barriera è illegale. E la stessa Corte Suprema israeliana, pochi
mesi, fa si era pronunciata, riconoscendo "difficoltà assolutamente non
necessarie per i palestinesi": era stata sollevata la necessità di trovare
alternative che garantiscano sicurezza alla popolazione israeliana, tenendo
presente le sofferenze dei palestinesi, causate dalla costruzione del Muro.