著者: Silverio Tomeo 日付: 題目: [Lecce-sf] aggiornamento sul sequesto in Iraq
> Care compagne e cari compagni, >
> invio, per chi non l'avesse già ricevuto tramite le liste di movimento,
> l'appello unitario del Comitato Fermiamo la Guerra per la liberazione delle > compagne di Un ponte per e dei due operatori iracheni.
>
> Sulla base di questo appello, in molte città si stanno organizzando presidi > e manifestazioni a partire da oggi. Alcune si sono già tenute ieri sera.
>
> Il Comitato invita a costruire iniziative di carattere "civico", largo,
> unitario, facendo appello a tutti i cittadini e le cittadine amanti della
> pace per la liberazione immediata di persone che sono parte integrante del
> movimento pacifista e della solidarietà.
>
> Laddove possibile sarebbe molto utile coinvolgere nelle iniziative le
> comunità islamiche e religiose -l'appello diffuso ieri sera dall'Unione
> delle Comunità Islamiche italiane è molto bello e ve lo incollo qui di
> seguito.
>
> Il comunicato Arci lo avete già ricevuto.
>
> Da ieri pomeriggio, il Comitato Fermiamo la Guerra è riunito nella sede di
> Un ponte per per cercare di dare una mano.
>
> Si stanno interpellando tutti gli interlocutori iracheni (società civile,
> sindacati, giornalisti, comunità religiose), del Medio Oriente, del mondo
> arabo, del movimento per la pace mondiale perchè arrivino appelli per la
> liberazione dei quattro sequestrati (un Ponte per chiede a tutti di far
> riferimento a tutti e quattro e non solo a Simona e Simona).
>
> E' molto utile che lo stesso lavoro venga fatto nelle sedi locali con tutti > gli interlocutori disponibili, per fare in modo che gli appelli per la
> liberazione si moltiplichino.
>
> L'appello del Comitato è stato inviato anche ai mezzi di informazione
> irachena e del mondo arabo.
>
> Si è stabilito un contatto permanente con i parlamentari contro la guerra
> per coordinare l'azione.
>
> Un ponte per ha chiesto al Governo di gestire in modo istituzionale la
> vicenda, evitando intermediazioni di altri organismi, e di tenere un tono
> basso nelle dichiarazioni politiche -per rispetto alla identità dei
> sequestrati, che sono in Iraq su posizioni del tutto divergenti da quelle
> governative. Ha chiesto anche di essere informato tempestivamente sulle
> iniziative che verranno intraprese.
>
> Oggi pomeriggio dovrebbe tenersi una conferenza stampa del Ponte insieme al > Comitato Fermiamo la Guerra, in cui il movimento per la pace confermerà il
> proprio impegno e -vista l'estrema delicatezza della situazione- inviterà
> tutti ad attenersi alle indicazioni di iniziativa provenienti da Un ponte
> per.
>
> Per ora è tutto. Vi invierò successivi aggiornamenti. Teniamoci in contatto. > Buon lavoro.
>
> Colgo l'occasione per confermare che il 15 settembre, presso la sede
> nazionale, dalle ore 11.00 alle ore 17.00 si terrà la riunione del
> Coordinamento Internazionali.
>
> Cari saluti
> raffaella bolini
>
> APPELLO DEL COMITATO FERMIAMO LA GUERRA
> Noi, movimento italiano per la pace, fratelli e sorelle di Simona Pari e di > Simona Torretta, operatrici di pace in Iraq, chiediamo alle persone che le
> detengono insieme ai due operatori iracheni, Ra'ad Alì Abdul-Aziz e Mahnaz
> Bassam, di liberarli subito. Vi chiediamo di considerare quanto danno state > provocando alla causa della pace e a quella del popolo iracheno.
>
> Come ha scritto l'Unione delle comunità islamiche in Italia, "testimoniate
> coscienza di un debito di riconoscenza nei confronti di coloro che hanno
> condiviso la sofferenza del popolo iracheno negli anni dell'embargo, che
> sono rimasti nel paese quando dal cielo piovevano le bombe, che non l'hanno > abbandonato neanche in questi mesi orribili di confusione e violenza".
>
> Vi chiediamo di non spezzare il filo di solidarietà che, nonostante e contro > l'embargo prima e la guerra poi, nonostante e contro le scelte del nostro
> governo, persone come le nostre sorelle hanno mantenuto tenacemente e
> coraggiosamente, ad esempio rifornendo di acqua la popolazione assediata di > Falluja e Najaf.
>
> "Un ponte per", la loro Ong, insieme a centinaia di organizzazioni sociali > e politiche del nostro paese, ha organizzato gigantesche manifestazioni a
> favore della pace e per il ritiro delle truppe straniere dall'Iraq, e ha
> cercato di non abbandonare gli iracheni all'arbitrio dell'occupazione
> militare.
>
> In nome di questa lotta e della verità, vi scongiuriamo: liberateli subito. >
>
>
> Al popolo iracheno e a tutti gli amanti della pace nel mondo, e in Italia,
> chiediamo di aiutarci nel tentativo di salvare la vita di Simona Pari, di
> Simona Torretta, di Ra'ad Alì Abdul-Aziz, di Mahnaz Bassam. Erano a Baghdad > a nome di tutti noi. Nella loro prigione siamo anche noi, oggi.
>
> La loro liberazione sarebbe uno spiraglio di luce nel buio della violenza.
> Ancora in queste ore, in molte città irachene, la guerra miete vittime
> innocenti. Perciò continuiamo a chiedere con fermezza che tacciano le armi, > che termini l'occupazione.
>
> Ogni forma di mobilitazione, di pressione, gli appelli e le fiaccolate, i
> messaggi ai rispettivi governi sono i mezzi di cui disponiamo, noi popolo
> della pace. Usiamoli tutti, adesso.
>
> Al movimento italiano chiediamo di scendere in piazza, in ogni città, da
> subito, con i colori dell'arcobaleno e nel nome delle nostre sorelle e dei
> nostri fratelli sequestrati in Iraq.
>
>
>
> Il Comitato italiano Fermiamo la guerra, organizzatore delle marce del 15
> febbraio 2003 e del 20 marzo 2004
>
> Un ponte per Baghdad
>
>
> APPELLO DELL'UCOII
> Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia - ONLUS
>
> Nel Nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso
>
> L'Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia, appena messa > al corrente del rapimento di Simona Pari e Simona Torretta ha lanciato
> questo appello ai sequestratori
>
> Liberatele!
>
> Chiunque voi siate e qualunque siano le motivazioni che vi hanno spinto a
> questo gesto, lasciate andare Simona Pari e Simona Torretta subito e senza
> condizioni, non lasciate che altra angoscia si assommi all'angoscia.
>
> Liberatele !
>
> testimoniate coscienza di un debito di riconoscenza nei confronti di coloro > che hanno condiviso la sofferenza del popolo iracheno negli anni dell'
> embargo, che sono rimasti nel paese quando dal cielo piovevano le bombe, che > non l'hanno abbandonato neanche in questi mesi orribili di confusione e
> violenza.
>
> Liberateli !
>
> la nostra comunità islamica in Italia non potrà accettare da voi altra
> soluzione che la rapida liberazione di Simona Pari e Simona Torretta e dei > loro collaboratori iracheni,
>
> in nome del Dio di misericordia e di pace se in voi c'è un briciolo di fede, > in nome della solidarietà che loro hanno portato a che chi più ne aveva
> bisogno, in nome della giustizia tra le creature che religione e cultura
> impongono a tutti quanti.
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