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Autore: Gabriele Focosi
Data:  
Oggetto: [Forumlucca] Ossezia: dichiarazione di Amnesty International e altre organizzazioni per i diritti umani sulla tragedia degli ostaggi di Beslan
COMUNICATO STAMPA
CS119-2004

OSSEZIA: DICHIARAZIONE DI AMNESTY INTERNATIONAL E ALTRE ORGANIZZAZIONI PER
I DIRITTI UMANI SULLA TRAGEDIA DEGLI OSTAGGI DI BESLAN

Centro per i diritti umani 'Memorial', Gruppo Helsinki di Mosca, Movimento
pan-russo per i diritti umani, Amnesty International, Human Rights Watch,
Federazione internazionale per i diritti umani, Federazione internazionale
Helsinki per i diritti umani, Lega internazionale per i diritti umani

La diffusione di questa dichiarazione e' stata posticipata fino ad oggi
per rispettare le vittime della tragedia, i loro familiari e le due
giornate di lutto indette per l'accaduto.

Una coalizione di organizzazioni russe e internazionali per i diritti
umani si e' unita oggi nella condanna piu' estrema della cattura degli
ostaggi e dell'uccisione di centinaia di bambini, genitori e insegnanti da
parte di un gruppo di uomini e donne armati in una scuola nella citta' di
Beslan.

La crisi e' iniziata il 1° settembre, quando alcuni uomini e donne armati
hanno fatto irruzione nella scuola mentre circa mille bambini, i loro
genitori e insegnanti si riunivano per celebrare l'inizio dell'anno
accademico. La composizione del gruppo di sequestratori non e' stata
definitivamente chiarita, sebbene sia emerso che alcune delle loro
richieste fossero relative al conflitto armato in Cecenia. Il gruppo
armato ha trattenuto gli ostaggi senza cibo ne' acqua potabile per oltre
48 ore prima che le forze di sicurezza russe, alle ore 13 locali del 3
settembre, prendessero d'assalto la scuola in circostanze che restano
ancora da chiarire. Secondo quanto appreso, oltre 325 ostaggi - circa la
meta' dei quali bambini - sono stati uccisi e centinaia di persone che
hanno riportato ferite di varia entita' sono state trasferite in ospedale.


Tutte le azioni compiute dal gruppo armato - la presa in ostaggio di oltre
1000 persone, inclusi bambini in tenera eta' che rappresentano la parte
piu' vulnerabile della societa', la privazione del cibo e dell'acqua per
oltre 48 ore, le ripetute minacce di morte e la successiva deliberata
uccisione di molti di essi ? costituiscono abusi flagranti del diritto
nazionale e internazionale.

'Quest'azione disgustosa e calcolata da parte di un gruppo armato in una
scuola mostra un vergognoso disprezzo per la vita dei civili' hanno
dichiarato le otto organizzazioni. 'E' un attacco al piu' fondamentale
diritto, il diritto alla vita; le nostre organizzazioni denunciano questo
atto senza riserve'.

'Siamo inoltre molto preoccupati per il fatto che le autorita' abbiano
celato la dimensione della crisi, ad esempio fornendo dati fuorvianti sul
numero degli ostaggi, e chiediamo loro di assicurare che l'indagine
completa su tutte le circostanze occorse nell'episodio della cattura degli
ostaggi nella scuola si estenda alle modalita' con cui le autorita' hanno
informato sia l'opinione pubblica che le famiglie degli ostaggi. Chiediamo
che i risultati dell'indagine siano resi pubblici'.

L'attacco di Beslan e' avvenuto su uno sfondo di cinque anni di violazioni
dei diritti umani diffuse, persistenti e largamente impunite ad opera
delle truppe russe contro la popolazione civile della Cecenia ed enormi
abusi dei diritti umani da parte di ribelli in lotta. L'impunita' ha
contribuito a perpetuare il conflitto e ha portato ad atroci violazioni
dei diritti umani commesse da ambo le parti. Ad avviso delle otto
organizzazioni, 'una pace duratura in Cecenia non potra' essere raggiunta
se non vi sara' giustizia per tutte le vittime degli abusi dei diritti
umani commessi nel contesto del conflitto e se non si ristabiliranno il
rispetto della legge e la protezione dei diritti umani per tutti.
Chiediamo alle autorita' di adottare misure per assicurare che le persone
responsabili degli abusi dei diritti umani in Cecenia siano consegnate
alla giustizia e processate da una corte indipendente e imparziale secondo
gli standard internazionali, sia che si tratti di combattenti nelle fila
dei ribelli che di forze russe.

Le otto organizzazioni hanno ricordato al governo russo il suo obbligo di
agire per proteggere i civili dal rischio di rappresaglie spontanee in
Ossezia del Nord, Inguscezia, Cecenia e altre regioni russe.
Contemporaneamente, hanno chiesto alle autorita' di assicurare che le
azioni in corso per portare i responsabili dell'attacco di Beslan davanti
alla giustizia vengano condotte in piena conformita' con gli standard
internazionali in materia di diritti umani.

'In un momento cosi' tragico, rivolgiamo il nostro cordoglio e la nostra
piu' grande solidarieta' alle vittime, ai loro familiari e alla
popolazione di Beslan'.

Ulteriori informazioni
La cattura degli ostaggi e' universalmente condannata in una serie di
documenti legali internazionali: in particolare dalla Convenzione Onu
contro la cattura degli ostaggi del 1979, che qualifica questi atti come
'un'offesa di grave preoccupazione per la comunita' internazionale' e
chiede che 'ogni persona che commette un atto come la cattura degli
ostaggi debba essere perseguita o estradata'. Il Consiglio di Sicurezza
dell'Onu, in una dichiarazione della presidenza del 1° settembre 2004, ha
espresso la propria condanna, nei termini piu' netti, per la cattura degli
ostaggi nell'Ossezia del Nord e ha sollecitato gli Stati a cooperare
attivamente con le autorita' russe negli sforzi per consegnare i
responsabili alla giustizia.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 8 settembre 2004

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Amnesty International - Gruppo Italia 201 Lucca - www.amnesty.luccanet.com