Ricevo e inoltro
Giancarlo Giovine
You can't blow and inhale at the same time!
Genoese proverb.
----- Original Message -----
From: annamaria gerardino
To: znet_it_list@???
Sent: Wednesday, September 08, 2004 4:06 PM
Subject: [znet_it_list] comunicato Donne in Nero Roma
Roma 8 settembre 2004
Simona Pari è una nostra amica,
ci siamo incontrate con lei nel maggio scorso
a Roma, nella Casa internazionale delle
Donne, era rientrata in Italia per motivi di
sicurezza ed in attesa di poter tornare a
Bagdad per riprendere il suo lavoro nelle
scuole irachene.
Abbiamo parlato a lungo, tempestandola di
domande cui ha risposto con pazienza e
intelligenza, perché Simona è intelligente,
simpatica, bella e ha uno sguardo aperto,
diretto e profondo, e ci ha descritto
accuratamente la società irachena prima dei
bombardamenti e i rischi di quella pseudo -
dopoguerra che stava frantumando,
disgregando, le poche risorse della società
civile.
Era impaziente di tornare a lavorare, di
riprendere le relazioni forzatamente interrotte.
L'abbiamo interrogata sul suo lavoro e sulla
situazione delle donne, e lei ci ha descritto
soprattutto le difficoltà delle bambine, i nuovi
impedimenti nel proseguire i loro percorsi di
istruzione, dovute alla totale insicurezza (
continuo rischio di rapimenti) e
all'islamizzazione di una società laica. Le
abbiamo chiesto di aiutarci a prendere
contatti con gruppi di donne irachene con cui
vogliamo " intrecciare fili " e " costruire ponti " .
- Non hai paura, non è pericoloso per voi
restare a Bagdad con le forze armate
italiane che aiutano gli statunitensi a "
esportare la democrazia " ? Non siete visti
come invasori, come forza d'occupazione? -
Le abbiamo chiesto anche questo e lei ha
risposto che non aveva paura perché anche
se era sicuramente rischioso viaggiare in
territorio iracheno, e loro limitavano al
massimo gli spostamenti, la loro casa a
Bagdad, era tranquilla e sicura, "un Ponte per"
ha una rete di legami con la società civile forte
e consolidata da anni di ottimo lavoro. Il
rischio di essere confusi con gli invasori non
lo correvano affatto. La loro sicurezza era nel
lavoro fatto e in quello in corso, nei loro
contatti quotidiani.
Non sappiamo chi ha rapito Simona Pari
Simona Torretta Raad Alì Abdul-Aziz e Mahnaz
Bassam.
Proprio le parole scambiate con Simona ci
lasciano sconcertate, la società civile di cui lei
parlava, da cui si sentiva circondata e
protetta, è colpita al cuore tutti i giorni, e i colpi
arrivano da tutte le direzioni. Chi le ha rapite,
rapiti, è andato proprio a cercare loro. Questa
tattica, cioè quella di spezzare i legami che
ancora tengono in piedi qualche esile
speranza di ricostruire un percorso di pace
l'abbiamo già vista in molti luoghi di conflitto,
sappiamo che può servire a numerosi tipi di
strategie, difficile capire chi dove come e
quando e cosa succede.
Pensavamo di andare in Iraq appena
possibile, si pensava ottobre, chissà adesso
se ci riusciremo, se avessimo una forza che
non abbiamo dovremmo andare in Iraq, ora,
tutte e ancora di più, a migliaia.
Chi vuole la pace in mano porta doni, non
armi, e in bocca ha il sorriso, come quello
bellissimo di Simona, e quello di Baldoni,
dovremmo partire tutti
Il nostro Governo ci dice che l'Italia è in
missione umanitaria, ma ha la mano armata.
Chiediamo al Governo italiano di far rientrare
le forze armate, ora, subito.
Aspettiamo Simona per riprendere insieme a
lei i nostri contatti di pace con le donne di una
nazione con cui non vogliamo essere in
guerra.
Le donne in nero di Roma
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