----- Original Message -----
From: Susanne Scheidt
To: al-awda-italia@???
Sent: Wednesday, September 08, 2004 10:55 AM
Subject: [Al-Awda-Italia] Riflessione sulle ONG operanti in Iraq
Cari awdaiti
Mi dispiace moltissimo per le due ragazze italiane che sono state rapite,
specialmente perché sono convinta che esse fossero in buona fede. Ciò che mi
risulta indigesto è la celebrazione dell'indignazione pubblica tramite le
campagne mass-mediatiche, qui in Italia, che servono ad aizzare la gente
contro "l'estremismo islamico" (come se i rapitori avessero agito motivati
da una qualsiasi fede in Dio !)ed offuscare la mente, nascondendo una
fondamentale verità che i politici ed i giornalisti avrebbero il dovere di
discutere: il ruole che alle Organizzazioni Non-governative è stato
assegnato.
Nella strategia della NATO,
a) la guerra è camuffata da azione di "peace-keeping" nei paesi cui governi
vengono dichiarati "falliti", cioè, impedire che il popolo invaso si ribelli
con efficacia e metta su un proprio governo,
b) la guerra è diretta contro la popolazione civile, perciò gli USA, appena
invaso l'Iraq, hanno distrutto tutto l'apparato dell'amministrazione
pubblica, senza il quale la popolazione civile, più è sviluppata ed
urbanizzata, meno può sopravvivere (alla morte strisciante della popolazione
rurale ci pensano le sinergie tra infrastrutture distrutte e residui bellici
che avvelenano la terra e le falde).
c) Alle ONG viene assegnato il ruolo di creare attorno alle forze
d'occupazione, le loro basi, centri di comando e le loro vie di
comunicazione una nuova parvenza di amministrazione pubblica rudimentale,
una fetta circoscritta di società civile, senza la quale gli invasori non
potrebbero stabilirsi a lungo nel paese occupato ne muoversi.
d) Per fare funzionare le ONG in tale senso, le ONG vengono controllate
strettamente dai militari ed i loro membri selezionati dai servizi segreti,
sotto la cui protezione operano, ma è essenziale che gli operatori delle
ONG - almeno la massa di loro - siano ignari del ruolo che loro è stato
assegnato, cioè quello di creare nel paese occupato "un ambiente favorevole
nel quale i militari si possano muovere." Ciò che sto dicendo non è
assolutamente un mistero, basta leggere i comunicati delle conferenze dei
ministri della difesa e degli esteri della NATO.
Presumo che alle due ragazze rapite nessuno abbia spiegato queste cose. Ma
che fossero del tutto in buona fede, dovrebbe ancora essere dimostrato. Io
personalmente mi domando se ce la raccontino giusta ? dicono che le due
ragazze avrebbero avuto il compito di formare i "nuovi giornalisti" iracheni
e di promuovere presso la popolazione scolastica la frequentazione delle
scuole elementari. Come facevano due donne italiane, laureate alle facoltà
umanistiche, a credere che gli iracheni avessero bisogno di loro per
imparare a fare i giornalisti ? e per mandare i propri figli a scuola ?
Potevano davvero credere che la loro presenza servisse a questo ?
Susanne
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