Non ci rassegniamo a vivere in un mondo impossibile.Ci stringiamo alle
famiglie, ai compagni e alle compagne di Un ponte per.
Sul sequestro di Simona Torretta, Simona Pari e dei due operatori
umanitari iracheni
Il vaso di Pandora è stato aperto e i demoni impazzano per il mondo.
La pratica della forza ha sostituito la politica. L'arbitrio del potere
ha scalzato il primato del diritto.
La spirale di violenza che si produce sfugge ad ogni logica e ad ogni
tentativo di controllo.
Stiamo ancora piangendo i bambini di Beslam. Portiamo il lutto per Enzo
Baldoni. Siamo in ansia per la sorte degli ostaggi francesi, mentre da
anni ci battiamo contro la guerra e l'occupazione in Iraq, vicini alle
sofferenze della popolazione civile irachena.
Oggi angoscia si aggiunge ad angoscia per il sequestro di Simona
Torretta, Simona Pari, nostre compagne di impegno per la pace, e dei due
operatori umanitari iracheni.
Il movimento pacifista tutto è colpito direttamente.
Ci stringiamo alle famiglie, ai compagni e alle compagne di Un ponte
per, impegnati da anni in un prezioso lavoro di solidarietà concreta
durante l'embargo, la guerra e l'occupazione
Facciamo appello ai loro sequestratori per la loro liberazione
immediata.
Al governo italiano chiediamo di prendere -con serietà e determinazione-
tutte le iniziative utili per la salvezza dei quattro sequestrati.
Al popolo della pace facciamo appello perché prosegua l'impegno di
sempre, rilanciando con energia la propria iniziativa. Non ci
rassegniamo a vivere in un mondo impossibile. Alla guerra e la barbarie
c'è una sola alternativa: un progetto politico fondato sulla pace, sulla
giustizia, sui diritti umani.
La Presidenza Nazionale ARCI
Roma, 7 settembre 2004
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