[Forumlucca] Fwd: Cecenia, stuprate e martiri

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Szerző: Marcantonio
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Tárgy: [Forumlucca] Fwd: Cecenia, stuprate e martiri
carissimo orsi
sono contento di mandarti a letto sereno ... beato te

Sinceramente non ho capito se la tua risposta era ironica ... e ne
sarei contento perchè è così difficile trovare persone simpatiche ed
ironiche di questi tempi

caro claudio ti voglio mandare a letto ancora più tranquillo
informandoti di quello che da anni succede in cecenia ma che i compagni
di manitese ti potrebbero illustrare per il messico o in qualunque
altra parte del mondo ...

sono sicuro che la commozione ha colpito tutti nel vedere le immagini
dei bambini trucidati dall'attentato in ossezia ma mi ha riportato
drammaticamente alla luce i ricordi dei bambini caduti in molti altri
conflitti. Conflitti che vedono persone inermi davanti a carri armati
invasori (per gli europei portatori di libertà) e resistenti (spesso
invasati e votati al martirio).

Non giustifico nessun atto terroristico ma voglio contribuire
all'articolo che hai mandato con altre informazioni che servono a dare
un quadro più ampio del problema ceceno per non limitarsi alla solita
indignazione borghese

peacelink
http://www.cronologia.it/storia/mondiale/cece000.htm
http://www.peacelink.it/cecenia/dossier.html interessante anche per le
violazioni dei diritti umani

isole nella rete
http://www.ecn.org/reds/etnica/cecenia/cecenia0000storia.html

amnesty pisa
http://www.pisa.amnesty.it/Russia/diritti_cecenia.html

unimondo - articolo dell'aprile 2004
http://unimondo.oneworld.net/article/view/83642/1/

qualche foto
http://www.alkhilafah.info/massacres/chechnya/

http://www.messinacity.com/News/Archivio/2004/2004-02-Cecenia.htm


per concludere una bella riflessione della Rossanda

http://www.metaforum.it/forum/index.php?showtopic=4925




buona lettura
marcantonio

*** E' ricercando l'impossibile che l'uomo ha sempre realizzato il
possibile.
Coloro che si sono limitati a ciò che appariva loro come possibile, non
hanno mai avanzato di un solo passo - Michail A. Bakunin***

Il giorno 05/set/04, alle 21:59, claorsi@??? ha scritto:

Grazie. Ora sappiamo perché ci sono stati tutti quei morti nella
scuola. E possiamo dormire sereni.


> Cecenia, stuprate e martiri
> http://www.peacereporter.org/it/canali/storie/031204cecenia/
>
>
> Le donne cecene vittime di violenze sessuali da parte
> dei soldati russi reagiscono spesso votandosi al
> martirio in nome della causa indipendentista
>
>
>
> Grozny (Cecenia, Fed. Russa) 4 dicembre 2003 - La
> famiglia Kugayev viveva alla periferia del villaggio
> di Tangi-Chu. Quella notte, come ogni altra, Visa e
> Rosa avevano messo a letto i loro cinque figli vestiti
> di tutto punto, pronti per fuggire rapidamente in caso
> di pericolo. E quella notte il pericolo si
> materializzò intorno all´una, quando il silenzio del
> villaggio che dormiva fu spezzato dal rombo dei motori
> di tre camion militari russi e dalle secche raffiche
> di fucili mitragliatori. Così i soldati russi
> annunciano solitamente il loro arrivo.
>
> I coniugi Kugayev si svegliarono di soprassalto. Visa
> corse a svegliare la figlia maggiore, Elsa, di
> diciotto anni, dicendole di svegliare i suoi fratelli
> e sorelle minori e di scappare. Ma non fecero a tempo.
> Quattro soldati della 160esima divisione corazzata
> dell´esercito russo sfondarono la porta e fecero
> irruzione in casa. Tutti si aspettavano il solito
> comportamento, la solita perquisizione in cerca di
> guerriglieri fuggiaschi o di armi, condita da urla,
> insulti, minacce, botte e distruzione delle povere
> suppellettili della casa. Invece no.
>
> Quella notte i militari entrarono in silenzio,
> puntarono dritti verso la camera dei figli e presero
> Khava, la sorella mezzana di tredici anni. Ma subito
> mollarono la presa accorgendosi della presenza di
> Elsa, la maggiore. La presero e la portarono via,
> mentre lei urlava chiedendo aiuto ai familiari, che
> non potevano fare nulla sotto la minaccia dei
> kalashnikov puntati addosso. Usciti dalla casa i
> militari, Adlan, il fratello più piccolo, corse fuori
> dalla porta per inseguire la sorella, ma un soldato lo
> colpì alla testa col calcio del fucile facendolo
> svenire.
>
> Elsa venne portata in una caserma, violentata
> ripetutamente e infine strangolata. I Kugayev sono
> fuggiti in Inguscezia, da dove hanno lottato per
> chiedere giustizia. E dopo tre anni hanno vinto. Il
> colonnello Yuri Budanov, che quella notte del 26 marzo
> 2003 guidava l´operazione dal cassone di un camion,
> dopo essere stato assolto in primo grado, è stato
> condannato in appello a dieci anni di prigione per
> rapimento, omicidio e stupro. Purtroppo Budanov è uno
> dei pochi ufficiali russi ad aver pagato per le
> proprie azioni: la giustizia russa tende ad insabbiare
> ogni caso che riesca ad arrivare fino in tribunale.
>
> I casi di violenza sessuale su ragazze cecene da parte
> di militari russi sono all´ordine del giorno. E
> costituiscono, oltre che una tragedia e un´ingiustizia
> che pesano come macigni sull´immagine del Cremlino, la
> principale causa di un fenomeno triste e inquietante.
> Gli stupri sono la causa principale di conversione
> delle donne alla lotta armata, o meglio al terrorismo
> suicida. Le vittime delle violenze, che nella società
> cecena subiscono il biasimo e l´emarginazione da parte
> della collettività, si chiudono in loro stesse e
> spesso si votano alla morte diventando shaheed,
> martiri.
>
> E´ stato, ad esempio, il caso delle sorelle Ganiyevys,
> due kamikaze del commando ceceno che il 23 ottobre
> 2002 parteciparono alla famosa azione al teatro
> Dubrovka di Mosca. Tutto si risolse con un blitz delle
> forze speciali russe che, facendo uso di gas letali,
> uccisero 118 persone tra ostaggi e sequestratori.
> Aminat e Khadizhat, nel 2001 erano state rapite dai
> soldati russi come Elsa, e come lei violentate dai
> militari. Vennero rilasciate. Tornate al loro
> villaggio non parlarono più con nessuno. In quel
> silenzio di vergogna e rancore maturarono la loro
> decisione di sacrificare le loro vite per la causa
> dell´indipendenza cecena.
>
> Purtroppo, la risposta di Mosca a questo fenomeno
> nuovo delle donne kamikaze è stata la peggiore
> possibile. Dopo la tragedia del teatro il Cremlino ha
> avviato un´operazione militare in Cecenia mirata a
> colpire le donne cecene sospettate di partecipare alla
> lotta armata separatista. L´operazione "Fatima",
> questo il suo nome in codice, è stata ovviamente
> pretesto di nuove violenze contro le donne. E produrrà
> nuove martiri e nuovi martirii.
>
> Enrico Piovesana
>
>
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