COMUNICATO STAMPA
CS114- 2004
FEDERAZIONE RUSSA: LA CONDANNA DI AMNESTY INTERNATIONAL PER GLI ATTACCHI
CONTRO LA POPOLAZIONE CIVILE
Amnesty International ha condannato nel modo piu' risoluto la presa in
ostaggio di un gruppo di bambini in una scuola della Russia meridionale,
in quello che rappresenta solo l'ultimo di una serie di attacchi contro la
popolazione civile del paese.
Secondo le informazioni disponibili alle ore 17 italiane, circa 150 tra
bambini, genitori e insegnanti vengono tenuti in ostaggio da un gruppo di
uomini armati nella citta' di Beslan, nell'Ossezia del Nord. I
sequestratori, che hanno chiesto il ritiro delle truppe russe dalla
Cecenia, minacciano di far saltare in aria l'edificio se verra' assaltato
dalla polizia e dall'esercito.
Ieri un attacco suicida davanti a una stazione della metropolitana di
Mosca aveva provocato almeno nove morti e un numero maggiore di feriti. Il
24 agosto, 89 persone erano rimaste uccise nell'esplosione in volo di due
aerei civili. Un gruppo che si definisce Brigate Istambouli ha rivendicato
queste azioni e ha minacciato di proseguire 'fino a quando non cessera'
l'uccisione dei nostri fratelli musulmani in Cecenia'.
Amnesty International condanna con durezza i deliberati attacchi contro la
popolazione civile russa e in particolare nei confronti dei bambini di
Beslan, presi in ostaggio al rientro a scuola dopo le vacanze estive. Le
loro vite sono tuttora in pericolo e i loro diritti umani disprezzati nel
modo piu' assoluto.
'Il sequestro di ostaggi e' inaccettabile in ogni circostanza e non puo'
mai essere giustificato. Chi si rende responsabile di atti del genere
viola il diritto internazionale umanitario, in particolare l'articolo 3
comune alle Convenzioni di Ginevra, e deve essere portato di fronte alla
giustizia. Chiediamo il rilascio degli ostaggi immediatamente, incolumi e
senza condizioni' ? ha dichiarato un portavoce dell'organizzazione per i
diritti umani.
'Il governo russo ha il dovere di proteggere i propri cittadini e di
sottoporre a processo i responsabili di atti di violenza. Chiediamo alle
autorita' di garantire che l'eventuale uso della forza e delle armi da
fuoco risponda pienamente agli standard del diritto internazionale e non
metta a repentaglio la vita degli ostaggi'.
FINE DEL COMUNICATO
Roma, 1° settembre 2004
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Amnesty International - Gruppo Italia 201 Lucca -
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