[Forumlucca] Econews - 30 agosto 2004

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Szerző: Federazione dei Verdi di Lucca
Dátum:  
Tárgy: [Forumlucca] Econews - 30 agosto 2004
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Iraq. Pecoraro: centrosinistra inchiodi governo alle sue gravi responsabilità
- Baldoni. Cento: governo torni in Parlamento
- Baldoni. Pecoraro: basta morti, ritiro subito
- Immigrazione. Zanella: da Gentilini proposta moderata, che gli succede?
- Riforme. Pecoraro a Calderoni: basta con i deliri estivi
- Federalismo. Cento: Calderoli si illude
- Lavoro. Pecoraro: il governo è nemico dei giovani e del sud
- Ulivo. Cento: serve iniziativa politica di tutta la coalizione
- Rifiuti/Acerra. Pecoraro: no a decisioni dall'alto
- Ordigno a La Repubblica. Solidarietà dei Verdi
- Incendi. Associazioni smentiscono Federcaccia
- Biologico. Eurispes: è un vero boom, 80 mila aziende
- Delfini. Sardegna, Sicilia e Lazio, ecco le zone a rischio
Econews dalle agenzie estere:
- UN warns of full-scale locust plague in Africa
<http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/26818/story.htm>http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/26818/story.htm
- Guatemala drought threatens hunger in rural areas
<http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/26824/story.htm>http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/26824/story.htm


Iraq. Pecoraro: centrosinistra inchiodi governo alle sue gravi responsabilità

“Le forze del centrosinistra si incontrino subito e presentino nuova
mozione unitaria per il ritiro della missione italiana. L’unica vera novità
la può proporre l’Italia ritirando la sua missione dal pantano iracheno”.
Lo ha dichiarato il Presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. “Le
truppe di occupazione - continua Alfonso Pecoraro Scanio- sono ormai
incastrate in un vortice di guerra e terrorismo in cui l’Italia è stata
trascinata dall’irresponsabilità del Governo, che va inchiodato alle sue
gravissime responsabilità”. “L’unica novità che il nostro Paese può
produrre per obbligare l’amministrazione Bush ad ammettere l’errore
catastrofico della guerra - conclude il leader del Sole che Ride- è il
ritiro immediato delle truppe. Servono subito una mozione parlamentare ed
una mobilitazione per il ritiro”.

Baldoni. Cento: governo torni in Parlamento

"Sulla tragica vicenda del giornalista italiano Baldoni, il governo
italiano è stato prima indifferente e poi si è mosso con superficialita".
Lo denuncia il deputato dei Verdi Paolo Cento, che chiede all'esecutivo di
tornare in Parlamento e di fornire alle commissione congiunte Esteri e
Difesa il video o il fotogramma della morte di Baldoni. "Sono troppi
infatti i punti che il Governo non ha saputo chiarire durante il dibattito
in Parlamento nella riunione congiunta delle commissioni Esteri e Difesa,
né successivamente, e forte è il dubbio - sottolinea Cento - che non sia
stato fatto tutto il possibile per percorrere le strade tese a salvare la
vita di Baldoni". Per il deputato verde, "é anche ora di aprire finalmente
un dibattito serio sulla cosiddetta linea della fermezza. Tutti sanno, ed è
stato abbondantemente scritto, che in altre vicende che hanno riguardato
ostaggi italiani, vi sono state trattative e si è anche parlato di riscatti
in denaro pagati. Perché in questo caso si è continuato ad inseguire la
linea formale e ipocrita della fermezza - chiede Cento - quando nessuna
vita umana può essere sacrificata alla ragion di Stato, soprattutto se
questa è compartecipe di una guerra sbagliata che produce solo drammi e
tragedie?". (Ansa)

Baldoni. Pecoraro: basta morti, ritiro subito

“Il corto circuito tra una guerra folle e un terrorismo criminale sta
producendo un’escalation di morte e di orrore. L’uccisione di un
giornalista pacifista è un ulteriore imbarbarimento della tragedia
irachena”. Lo ha dichiarato il Presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio
“Quante altre morti - continua Alfonso Pecoraro Scanio - dovremo contare
perché il Governo italiano, colpevole di aver trascinato il Paese in guerra
e incapace di tutelare i propri cittadini, riconosca gli errori commessi?”.
“Sarebbe gravissimo - conclude il leader del Sole che Ride- se le quasi
ottimistiche dichiarazioni sulle trattative fossero state solo frasi di
circostanza. Ci auguriamo che il Governo riferisca e spieghi in modo
trasparente”.

Immigrazione. Zanella: da Gentilini proposta moderata, che gli succede?

“Questa volta Gentilini riesce ad essere moderato e si accoda alle
richieste di La Russa, chiedendo l’introduzione del reato di clandestinità.
Da lui, che propose di vestire gli immigrati da conigli per dargli la
caccia, non ce lo aspettavamo. Il Vicesindaco di Treviso sta perdendo lo
smalto dei giorni migliori. Che stia diventando un moderato?”. Lo ha
dichiarato la deputata verde Luana Zanella. “Anche sull’immigrazione, nella
Cdl c’è un baratro tra Udc e Lega, questa maggioranza è divisa tra il
moderatismo dei centristi ed le tentazioni forcaiole. E’ ora che il Governo
affronti seriamente le politiche dell’accoglienza, se ne è in grado, perché
questo bailamme danneggia anche gli immigrati regolari, ai quali non
vengono offerti servizi per facilitarne l’inserimento”.

Riforme. Pecoraro a Calderoni: basta con i deliri estivi

"Basta con i deliri estivi: volete sfasciare la Costituzione, ma vi
bloccheremo anche con il referendum, se necessario". Così il presidente dei
Verdi Alfonso Pecoraro Scanio risponde alle affermazioni del ministro per
le Riforme, Roberto Calderoli. Secondo il leader dei Verdi, "le proposte di
Calderoli sono un vero e proprio mostro giuridico, nato da una
contrattazione propagandistica e ideologica. Il centrosinistra si
attrezzerà per una dura opposizione in Parlamento e, se necessario, anche
per il referendum popolare. L'ottimismo del ministro per le Riforme -
conclude Pecoraro Scanio - è assolutamente ingiustificato".(Ansa)

Federalismo. Cento: Calderoli si illude

"Il ministro Calderoli si illude, sulla riforma federalista dovrà
ricredersi perché lo scontro in Parlamento e nel paese sarà duro". Lo dice
il deputato verde Paolo Cento, che osserva: 'se c'é qualcuno
dell'opposizione che ha dato disponibilità diverse venga allo scoperto ma
francamente credo che anche questa volta il ministro Calderoli non dica il
vero quando parla di incontro con parlamentari dell'opposizione e di
disponibilità al dialogo. La riforma costituzionale del centrodestra non è
infatti emendabile ma va contrastata proprio per la sua impostazione
generale che rappresenta una rottura autoritaria e antisolidale del patto
democratico nato dalla resistenza". "Il Parlamento non può accettare -
aggiunge - che i tempi di una riforma costituzionale siano strangolati solo
perché la Lega ha posto questo ricatto politico al Governo e alla
maggioranza di centrodestra".(Ansa)

Lavoro. Pecoraro: il governo è nemico dei giovani e del sud

"Il crollo degli stanziamenti del governo per l'imprenditoria giovanile è
l'ennesima conferma che questo centrodestra è sempre più nemico dei giovani
e del Mezzogiorno". Così il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio
commenta i dati del ministero delle Attività produttive, secondo i quali -
osserva - i finanziamenti per le nuove imprese promosse da giovani
imprenditori sono calati dai 390 milioni di euro del 2002 ai 26,7 milioni
di euro del 2003. "Siamo di fronte all'ammissione di un altro grave
fallimento del Governo - prosegue Pecoraro Scanio - i Verdi lavoreranno
affinché la prossima Finanziaria possa caratterizzarsi per una forte
inversione di rotta attraverso un serio incremento degli investimenti a
disposizione dei giovani che vogliono fare impresa, in particolare al
Sud".(Ansa)

Ulivo. Cento: serve iniziativa politica di tutta la coalizione

"C'é il rischio che il centrosinistra disperda il vantaggio accumulato in
questi mesi: per questo, è necessaria un'iniziativa politica e sociale
unitaria di tutte le opposizioni e la realizzazione di un'agenda
programmatica e organizzativa che renda credibile la nostra proposta per il
futuro dell'Italia e l'alternativa a Berlusconi". Lo afferma Paolo Cento,
deputato dei Verdi. "In questo contesto non serve quel 'grande centro' che
propone Mastella, che anzi rappresenterebbe un preoccupante passo indietro.
E' invece necessario - osserva - costruire un'ampia coalizione democratica
di programma, dove ogni forza politica e civica faccia bene la propria
parte. E' urgente che sin dai prossimi giorni il leader dell' Ulivo Prodi
convochi una riunione di tutte le forze politiche della coalizione, con
l'obiettivo di avviare questo percorso e rompere ogni indugio, che rischia
solo di favorire manovre neocentriste".(Ansa)

Rifiuti/Acerra. Pecoraro: no a decisioni dall'alto

"Sono qui per ribadire che non possono essere prese decisioni sopra la
testa dei cittadini". Così il presidente nazionale dei Verdi, Alfonso
Pecoraro Scanio, intervenuto alla manifestazione di Acerra contro la
realizzazione del termovalorizzatore. "Le comunità locali devono essere
rispettate. Per uscire dall' emergenza rifiuti è necessario avviare la
raccolta differenziata", ha aggiunto Pecoraro Scanio. Il presidente dei
Verdi ha espresso riserve sul contratto siglato con la Fibe, la società
multinazionale che oltre alla realizzazione dei sette impianti Cdr in
Campania dovrà provvedere alla costruzione dei due termovalorizzatori
previsti ad Acerra e Santa Maria la Fossa. (Ansa)

Ordigno a La Repubblica. Solidarietà dei Verdi

“Esprimo la solidarietà dei Verdi al quotidiano La Repubblica per il grave
episodio di intimidazione”. Lo ha dichiarato il Coordinatore della
Segreteria di Presidenza dei Verdi, Paolo Cento. “La lotta politica-
afferma Paolo Cento- è uno strumento di libertà e va combattuta a viso
aperto, soprattutto quando si è nella presunzione di difendere i principi
di libertà e uguaglianza o, come in questo caso, di denunciare il commercio
di mine antiuomo”. “Chi compie questi gesti- conclude Cento- trasmette
paura all’opinione pubblica e la allontana dalla partecipazione alla vita
civile”.

Incendi. Associazioni smentiscono Federcaccia

Anche quest’anno, in occasione dell’avvicinarsi della stagione venatoria,
la parte più oltranzista del mondo venatorio alza la voce per ottenere più
giorni di caccia, meno aree protette e più animali da cacciare ­ hanno
dichiarato le associazioni Dea, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf.
Federcaccia fa un’interpretazione strumentale della normativa comunitaria,
manifestando l’intenzione dei cacciatori di sparare a piu’ specie, il piu’
a lungo possibile e persino nei parchi. Una posizione anacronistica,
antieuropea e soprattutto antiscientifica, mascherata dietro un presunto
impegno dei cacciatori nella salvaguardia del territorio (“I cacciatori
contribuiscono alla salvaguardia di quasi un terzo di tutta la superficie
protetta in Italia, con risultati in molti casi eccezionali” dichiara il
Presidente di Federcaccia Prosperini). Oggi la Federcaccia ci propone i
cacciatori antincendio gettando in realta’ benzina sul fuoco delle
polemiche, proponendo una caccia inaccettabile. Le associazioni ricordano
che anche di recente con la guida all’interpretazione alla Direttiva
uccelli emanata dalla UE, è stata ribadita l’assoluta priorità della tutela
della fauna selvatica in Europa e indirettamente la legittimità
dell’impianto della legge nazionale italiana. Peraltro dalla lettura della
guida si deduce come siano ancora moltissime le infrazioni (in termini di
deroghe illegittime, tentativi di ampliamento della stagione venatoria) che
vengono commesse dalla Italia e che quindi è ancor più necessario oggi un
controllo sul comportamento delle regioni affinché si riporti la materia
venatoria nell’indispensabile contesto di legittimità e correttezza che è
venuto meno negli ultimi anni nel nostro paese. Queste richieste, che
potrebbero essere considerate, se minoritarie, “tristemente fisiologiche”
in un panorama di culture differenti esistenti dentro il mondo venatorio
italiano, diventano particolarmente gravi quando vengono raccolte e portate
avanti dalla principale associazione venatoria, che addirittura arriva ad
utilizzare uno strumento nato per fare chiarezza, come la recente Guida
interpretativa alla Direttiva Uccelli, per gettare altra benzina sul fuoco.
E’ importante ricordare agli italiani che la situazione di molti habitat
naturali in Italia e in Europa è tutt’altro che in buono stato, ossia la
casa degli animali selvatici è sempre più “diroccata” e in questo contesto
pretendere di poter entrare in qualche “altra stanza” per sparare ai
“sopravvissuti” è l’esatto opposto di una corretta tutela e gestione del
patrimonio faunistico.

Biologico. Eurispes: è un vero boom, 80 mila aziende

Con un incremento vertiginoso, in Italia le aziende impegnate nel settore
dei prodotti agricoli biologici sono passate dalle 4.000 unita' del 1993
alle 54.000 del censimento del 2000, e l'Eurispes stima che dal 2000 al
2004 vi sia stato un ulteriore balzo in avanti che ha portato il numero
delle aziende a superare ampiamente le 80.000 unita'. Aumenta anche la
superficie agricola utilizzata biologica e in conversione, che passa,
sempre secondo le stime Eurispes, da un milione di ettari del 2000 agli
attuali un 1.200.000. Il numero di aziende agricole presenti sul territorio
nazionale e' pari a 2.660.000 unita', mentre le aziende biologiche- spiega
ancora l'istituto di ricerche- che rappresentavano il 2% circa del totale
nel 2000 rappresenterebbero oggi circa il 4%. Questo comparto si presenta,
dunque, come "il nuovo motore dell'agricoltura italiana", se si considera
soprattutto il fatto che le aziende che si sono convertite al biologico
negli ultimi anni sono sempre piu' numerose, "grazie anche alle politiche
di valorizzazione dei territori e di tutela dei marchi e dei prodotti
dell'agricoltura biologica". L'agricoltura biologica, spiega ancora
l'Eurispes, "non e' solo un settore in forte sviluppo ma e' anche di
importanza strategica per il nostro paese, si pensi infatti che, da solo,
contribuisce per il 27,5% alla sau (superficie agricola utilizzata)
biologica della Ue". L'azienda biologica "tipo" dispone di 21 ettari di
sau, e' gestita per l'80% con metodo biologico e nel 6,3% dei casi e'
impegnata anche nell'attivita' agrituristica, con trasformazione aziendale
delle produzioni biologiche. La componente piu' importante del lavoro e'
quella familiare, anche se nel 46% dei casi si fa ricorso a lavoratori a
tempo determinato. Il fatturato medio per impresa e' di 27.888 euro. Dal
rapporto sui modelli imprenditoriali e le culture del lavoro tra i giovani
agricoltori realizzato dall'Eurispes in collaborazione con il ministero
delle politiche agricole, emerge che il 67% degli operatori del settore si
concentrano nel sud dell'Italia, il 12% al centro e il 21% al nord. La
ripartizione delle attivita' produttive per aree geografiche vede prevalere
al sud i produttori agricoli mentre al nord i trasformatori e gli
importatori. Le principali colture biologiche riguardano i foraggi e i
cereali per il 72,5%, l'olivo e la vite per il 12% e le colture
ortofrutticole per il 7,7% della sau biologica: superficie agricola
utilizzata, costituita dall'insieme dei seminativi, prati permanenti e
pascoli, coltivazioni legnose agrarie, orti familiari e castagneti da
frutto. (Dire)

Delfini. Sardegna, Sicilia e Lazio, ecco le zone a rischio

La Sardegna, la Sicilia meridionale e la costa tra Lazio e Campania sono le
aree a maggior rischio per i delfini. I pericoli per i cetacei nei mari
italiani sono la pesca professionale e il traffico nautico. A rilevarlo e'
la spedizione del "veliero dei delfini", la campagna promossa dal Cts
ambiente e dal ministero dell'ambiente per la salvaguardia dei cetacei e la
promozione delle aree marine protette, con una mappa delle zone predilette
dai piccoli cetacei, ma anche e soprattutto degli hot spots, ovvero i punti
pericolosi per questi animali. "Sardegna, Sicilia meridionale e il tratto
di costa compreso tra Lazio e Campania, sono le aree a maggior rischio per
i delfini: questo e' quanto abbiamo potuto osservare a bordo del veliero
spiega la biologa Irene Galante, capospedizione del Cts ambiente - sono
queste le zone dove la sopravvivenza di questi animali e' minacciata a
causa dell'interazione con le attivita' umane. La pesca professionale-
aggiunge Galante- rappresenta infatti il principale pericolo nelle isole
Pelagie, nel golfo di Cagliari e nell'arcipelago pontino, dove da qualche
tempo sono ricomparse anche le spadare, le lunghissime reti derivanti
bandite dalla Commissione europea gia' nel 2001. Il traffico nautico
rappresenta invece la principale fonte di rischio segnalata nel tratto di
costa sarda tra Olbia e l'arcipelago de La Maddalena e nell'arcipelago
campano". (Dire)

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