[Forumlucca] R: Marcia forum sull

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Se terminavi di leggere il mio contributo forse potevi risparmarti tanto sfoggio. Chi si batte per lo sviluppo delle fonti rnnovabili di energia sostiene la realizzazione di impianti mini idro con potenza inferiore a 3 MW (altro che mega dighe e mega centrali).
Se si vuol parlare invece di giustizia sociale ti dirò che una delle principali cause di profonda ingiustizia sociale diffusa sul pianeta è la diseguaglianza energetica. Oggi sei miliardi di esseri umani consumano globalmente 9 Gtep (Giga-tonnellate equivalenti di petrolio). Al 2010 nove miliardi di persone consumeranno tra 13 e 30 Gtep, secondo le decisioni politiche che saranno prese.
In questo inizio di millennio, 1/3 degli esseri umani non ha accesso ad una energia commerciale ma solo alla legna per il fuoco. Più di 2 miliardi non conoscono l'elettricità.
Contemporaneamente, il 20% delle persone più ricche si accaparrano i 2/3 del consumo di energia. Un nordamericano consuma da 2 a 3 volte più di un europeo, 30 volte più di un indiano, 200 volte più elettricità di un africano. Come superare questo stato di cose?
Il ricorso dominante alle fonti fossili (petrolio, gas, uranio) non fa che aumentare le tensioni geopolitiche fino a provocare veri e propri disastri sociali, come quello oggi in corso in Iraq. Battersi per limitare l'uso del petrolio (fino al suo superamento con l'affermazione di una economia dell'idrogeno) e lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia (acqua, sole, vento, biomasse) è,lo ripeto, una azione positiva nell'interesse dell'ambiente, della salute e della sicurezza delle comunità, della pace".
Claudio Orsi

> Mi inserisco anch'io nel dibattito sull'energia idroelettrica, ritenendo
> quanto meno dubbiso che "utilizzare l'acqua per produrre energia elettrica è
> una azione positiva nell'interesse dell'ambiente, della salute e della
> sicurezza delle comunità, della pace", anche quando lo si fa nel rispetto
> delle caratteristiche delle fonti rinnovabili.
>
> Oltre alla questione ambientale, si dovrebbe considerare infatti anche
> quella della giustizia sociale.
>
> E a livello mondiale esiste un forte movimento di opposizione alla
> costruzione di dighe (e centrali idroelettriche), che forse le sue ragioni
> le ha.
>
> Nel novembre del 2003 (se non sbaglio di qualche mese) si è svolto un forum
> mondiale in Thailandia.
>
> In Centroamerica (dove la costruzione di dighe rientra in progetti di
> 'sviluppo' economico volti a far penetrare gli interessi economici USA nella
> regione e si accompagna a progetti di integrazione energetica che
> permetteranno all'energia 'pulita' idroelttrica di filare 'pulita' e
> low-cost verso i distretti industriali del centro e nord del Messico - in
> mano ad imprese transnazionali - e verso i distretti abitativi e della net
> economy della California - oggi ha rischio quotidiano di black-out, e in un
> contesto di privatizzazione del settore energetico che sta avanzando in
> tutti i paesi della regione, che vede implicate numerose imprese - le più
> attive, tre giganti spagnoli quali ENDESA, IDERBOLA e UNION FENOSA -) si è
> svolto da poco il III Foro Mesoamericano contro le dighe, che ha riunito
> organizzazioni di 9 paesi, unite contro un 'nemico' comune.
>
> Si perché, prendendo spunto dal lemma del titolo dell'ultima raccolta di
> articoli di W. Sachs, la tutela dell'ambiente (e la produzione di energia
> pulita, quale quella idroelettrica) non possono assolutamente prescindere
> dalla tutela e promozione di un'equità sociale, per tutte e tutti i
> cittadini del pianeta.
>
> Per chi fosse interessato ho un interessante Cd-rom, in inglese e spagnolo,
> dal titolo "Dighe e Sviluppo", che è il risultato di ricerche realizzate
> dalla Commissione Mondiale delle Dighe.
>
> Luca
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