Autor: claorsi@inwind.it Data: Assumpte: [Forumlucca] Acqua in Valle del Serchio
<P><SPAN style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA">"Luso di H2O per la produzione<SPAN style="mso-spacerun: yes"> </SPAN>dellenergia elettrica o della carta come i progetti di nuovi e vecchi poteri<SPAN style="mso-spacerun: yes"> </SPAN>sulla gestione dei servizi idrici sono strettamente connessi<SPAN style="mso-spacerun: yes"> </SPAN>nella valle del fiume SERCHIO<SPAN style="mso-spacerun: yes"> </SPAN>la capacità che avremo di collegare le lotte ed i progetti è lunica garanzia per costruire un futuro per<SPAN style="mso-spacerun: yes"> </SPAN>la popolazione di gran parte della Toscana".</SPAN></P>
<P><SPAN style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA">Questa frase inserita nel "manifesto" di convocazione della iniziativa di Camporgiano promossa dal Tavolo Ambiente della Valle del Serchio mi induce a proporre due riflessioni sull'uso (e la distruzione) della risorsa idrica in Garfagnana. </SPAN><SPAN style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA">La prima riguarda le attività di cava: i danni fatti dalla marmettola e dagli oli esausti scaricati in ambiente carsico sono conosciuti e documentati, ma nel documento non c'è alcun riferimento. </SPAN><SPAN style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA">La seconda riguarda la denuncia dell'uso dell'acqua per la produzione di energia elettrica, "strettamente connesso alla produzione cartaria e ai progetti di nuovi e vecchi poteri sulla gestione dei servizi idrici". </SPAN><SPAN style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA">Mi preme sottolineare come quella idroelettrica sia (e su questo concordano anche le associazioni ambientaliste) una fonte pulita e rinnovabile, che assume in questo particolare momento una importanza strategica ancora maggiore, vista il crescente aumento del prezzo del petrolio e il crescente fabbisogno energetico globale. Nel 2003 nel mondo sono stati bruciati qualcosa come 80 milioni di barili di petrolio, per far funzionare le nostre auto, i nostri impianti di riscaldamento, i nostri computer. Le stime AIE (agenzia internazionale energia) dicono che al 2020 il fabbisogno sarà di quasi 120 milioni di barili all'anno. Chi si batte per la tutela dell'ambiente e la fine di tutte le guerre (ivi comprese quelle per l'accaparramento delle risorse di origine fossile come quella oggi in corso in Iraq), così come chi intende opporsi al recupero del nucleare o alla realizzazione di nuove centrali a gas, è oggi impegnato a costruire soluzioni energetiche ALTERNATIVE al petrolio. Ridurre i consumi e sviluppare le fonti di energia rinnovabili, come quella idroelettrica appunto, è la strada da praticare. L'idroelettrico in Italia copre attualmente il 15,4% dei consumi nazionali di elettricità e nel 2002 ha permesso di risparmiare qualcosa come 10 milioni di tonnellate di petrolio equivalente (TEP), nonché una equivalente riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera, responsabili dell'effetto serra e dei mutamenti climatici in atto. Utilizzare l'acqua per produrre energia elettrica è una azione positiva nell'interesse dell'ambiente, della salute e della sicurezza delle comunità, della pace, purché venga fatto rispettando criteri e regole che non entrino in conflitto con le caratteristiche stesse delle fonti rinnovabili. Va quindi escluso il ricorso agli invasi e la realizzazione di nuove centrali idroelettriche. E' invece da incentivare l'uso dell'acqua fluente per produrre energia elettrica in centraline che non superino la potenza di 3 MW (mini idro). Ci sono in Garfagnana esperienze e quindi attività e progetti in corso, positive. Sta agli enti locali (Provincia e Comuni)vigilare perché l'uso della concessione e la realizzazione degli impianti venga fatta, come è possibile, nel massimo rispetto e tutela della fauna ittica e dell'ambiente fluviale. Ma mettere la produzione idroelettrica sullo stesso piano dell'inquinantissima (e consumistica) produzione cartaria, mia sembra un grave errore di valutazione politica.</SPAN></P>
<P><SPAN style="FONT-SIZE: 12pt; FONT-FAMILY: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA">Claudio Orsi</SPAN></P>