[Cerchio] Re: [movimento] Fw: A tutta manetta

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Auteur: clochard
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Sujet: [Cerchio] Re: [movimento] Fw: A tutta manetta
Oh, Paolo! Ti 6 fatto cogliere a citare 1 negriano - o 1 negriero! :-))
Battute a parte, il pezzo è buono, e mi riconosco pienamente nella lucida
amarezza ke lo pervade.
Ciao!



----- Original Message -----
From: "pkrainer" <pkrainer@???>
To: <movimento@???>; <libertari@???>; <cerchio@???>
Sent: Tuesday, August 24, 2004 11:31 PM
Subject: [movimento] Fw: A tutta manetta


>
>
> > http://www.ilmanifesto.it/oggi/art6.html
> >
> > A tutta manetta
> > ANDREA COLOMBO
> > Ipolitici italiani, in stragrande maggioranza, fanno tutti un doppio
> > lavoro: all'attività politica affiancano quella di guardie carcerarie in
> > pectore. Quando grava nell'aria l'olezzo di galera, le pur lievi
> > differenze tra i due poli scompaiono per trasformarsi in identità
> > completa. E' stato così ai tempi non lontani della sciagurata campagna
> > contro l'«emergenza microcriminalità», e poi di nuovo in occasione delle
> > manovre congiunte atte a vanificare l'«indultino». E' ancora così in
> > quest'estate del 2004, con le forze maggiori di destra e di sinistra che
> > si coalizzano per esorcizzare ogni proposta di amnistia. «Non basterebbe
> > a risolvere il problema delle prigioni», ripetono concordi diessini e
> > berluscones, nazionalalleati, leghisti e margheritini. In effetti
> > servirebbe solo a rendere meno insopportabili le condizioni in cui
> > versano alcune decine di migliaia di detenuti. Faccenda secondaria.
> >
> > Il copione si ripete quando dai detenuti stipati nelle patrie galere si
> > passa al latitante Cesare Battisti. Il ministro della giustizia accusa
> > la sinistra europea «di difendere assassini e latitanti». I
> > rappresentanti italiani della stessa sinistra passano al contrattacco e
> > addossano al guardasigilli leghista la responsabilità di essersi fatto
> > scappare il serial killer. Se la Lega avesse vistato il mandato europeo,
> > il turpe Battisti starebbe già dietro le meritate sbarre. Nobile
> > competizione.
> >
> > Sarebbe il caso di fare chiarezza. Il fatto strano, nella vicenda che
> > riguarda l'ex leader dei Pac, non è la fuga del medesimo, comprensibile
> > per chiunque e giustificata dal diritto elementare a evitare la galera
> > se appena possibile. E' la determinazione degna di miglior causa con la
> > quale il governo italiano persegue l'obiettivo di incarcerare un signore
> > che ha rotto ogni ponte con il suo passato e che non rappresenta da
> > decenni alcun pericolo per l'ordine pubblico, né italiano né francese.
> > Un uomo la cui biografia «criminale» andrebbe inscritta, interpretata e
> > giudicata nel quadro di una fase storica lontana e passata. Superata per
> > tutti tranne che per i politici italiani.
> >
> > Neppure le argomentazioni del ministro degli interni Pisanu, pur di
> > tutt'altro livello rispetto agli sbraiti del collega guardiasigilli,
> > valgono a controbilanciare la palese necessità di chiudere anche nelle
> > aule di tribunale un capitolo che nella storia del paese è chiuso da
> > un'eternità. Il rischio di una nuova ondata terroristica, che potrebbe
> > risultare incoraggiata dal'«impunità» di Battisti, è, se non
> > inesistente, certo inattuale. Lo dimostra il recente pentimento della
> > neo brigatista Cinzia Banelli, che sta ai pentimenti degli `80 come la
> > ripetizione in farsa alla tragedia originale. La deposizione di Antonio
> > Savasta, nel 1982, portò a un paio di migliaia di denunce. In quella
> > della «compagna So», non c'è una sola denuncia nuova.
> >
> > Non si tratta di reticenza: è solo che il «nuovo terrorismo», fatti
> > salvi i lutti e le tragedie che ha prodotto e può ancora produrre, è una
> > faccenda più che marginale, limitata a pochi singoli individui. Per
> > dargli qualche spessore occorre scomodare l'anarco-insurrezionalismo,
> > poco più di una leggenda metropolitana.
> >
> > Sarebbe già qualcosa se la ferocia con cui il nostro governo e la nostra
> > opposizione inseguono un manipolo di persone che non rappresenta più
> > alcun pericolo si spiegasse con una semplice, ancorché selvaggia, sete
> > di vendetta. Ma il ministro padano non è un giustiziere della notte. E'
> > un cacciatore di teste che insegue la preda sperando di incassare in
> > cambio, al posto della taglia, un gruzzolo di voti sonanti.
> >
> > Purtroppo non sono migliori né più nobili le motivazioni di quei partiti
> > d'opposizione che lo inseguono e di fatto lo spalleggiano, anch'essi a
> > caccia di voti forcaioli. Pardon: moderati.
> >
> >
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