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Fwd:di ritorno da Bogotà, con il cuore che batte
Care tutte,
Sono appena tornata dall'Incontro internazionale delle donne dontro la guerra, organizzato dalle donne per la pace e dalla Ruta pacifica delle donne colombiane, di cui fanno parte anche le din colombiane.
Cercherò, prossimamente, di scrivere più dettagliatamente dell'incontro, per ora vorrei solo dirvi di quanto sia stato emozionante e importante questo evento e le relazioni che si sono create in quei pochissimi giorni, che spero si possano non solo mantenere ma diventare parte viva delle nostre relazioni come donne in nero italiane.
Ni guerra que nos mate, ni paz que nos oprima (né una guerra che ci uccide nè una pace che ci opprime) questo il titolo dell'incontro.
Circa trecento donne colombiane sono state presenti, tra di loro, donne contadine, profughe, sfollate, accademiche, artiste, impiegate, disoccupate, studentesse, giovani, anziane, di media età. Donne di paesi in conflitto, dal Nicaragua, Salvador, Palestina, Israele, Georgia, Abkazia e tante altre. Erano presenti anche din di altri paesi: c'era Cynthia Cockburn di Londra , io, Patricia Tough di Bologna e poi una mia amica parlamentare europea di origine curda Feleknas Uca. Le din di Belgrado hanno mandato un messaggio video, cosi come hanno fatto varie donne del mondo.
La chiusura dell'incontro con la lettura dell' appello, che penso l'infaticabile Marianita vi abbia già inviato in italiano, è stata un momento di amore e di energie positive. Felipe, un giovane cineasta colombiano che ha lavorato con le organizzatrici per il video dell'incontro, alla sera in un locale di Bogotà nella zona rosa, dove si suonava salsa colombiana, mi diceva che mentre stava riprendendo le scene delle nostre mani unite e del calco delle nostre mani su immensi fogli lui piangeva e si diceva non piangere Felipe altrimenti la camera ondeggia e il tuo lavoro sarà vano.
Sono tornata piena di emozioni e di saperi, immagino che Patrizia lo sarà ancora più di me perchè lei è andata a Medellin ospite delle donne in nero che l'anno scorso sono state con noi a Marina di Massa e che vi salutano e abbracciano.
La situazione in Colombia è sempre più complicata non solo dalla guerra ma anche dalla povertà e dalla disoccupazione. La scelta repressiva e militare di Uribe, il blocco dei negoziati con le Farc non sono di buon auspicio.
L'iniziativa delle donne di non restare intrappolate nè dal governo, nè dalla forze paramilitari, nè dai guerriglieri e di chiedere di essere parte dei negoziati è preziosa come i tesori dell' oro pre-colombiano che si possono vedere nel museo di Bogotà (purtroppo visto di corsa per non perdere neppure un momento degli incontri).
Ma resto fedele a quanto detto sopra, vedro' di scrivere più a lungo anche delle discussioni e dei temi trattati. Intanto vorrei parlarvi di un progetto e di alcune iniziative che potremmo mettere in campo noi come din italiane:
1) Ho conosciuto una donna campesina che si chiama Maria, Maria è un esempio non unico ma forte di una donna che ha visto il marito e il figlio uccisi dalle forze paramilitari e la sua casa incendiata. Maria, insieme ad altre donne, hanno acquistato un pezzo di terra che hanno chiamato "La Valle Incantata" dove vi stanno costruendo la casa. Il loro scopo è vivere lavorando la terra che, peraltro, non avendo ottenuto alcun finanziamento, devono ancora pagare. Per questo loro chiedono a noi di aiutarle a portare a termine il loro progetto. Da parte mia ho già chiesto a Maria di inviarmi la sua storia e la cifra della quale hanno bisogno. Vorrei proporre alle Din, quando vi saranno tutti i dati del progetto, di sostenerlo.
2) E veniamo alla prima iniziativa. Una giovane donna della Ruta, a partire da Ottobre, sarà a Barcellona per studio, vorrei proporvi di invitarla in Italia per la fine di Novembre. Si potrebbero, cosi , organizzare una serie di iniziative in alcune città, fatemi sapere che qualche gruppo è interessato.
3) Terza ed ultima proposta: il 25 Novembre le donne colombiane organizzeranno una iniziativa nazionale contro la violenza e la guerra in Colombia. Ho proposto alle Coordinatrici di inviarci un appello cosi per quel giorno penso che potremmo anche noi e le din di tutto il mondo dedicare una nostra iniziativa alla pace in Colombia.