Caro Barenghi
'La casa di Gramsci, memoria sorica o feticismo politico?'. Così il titolo della tua risposta ad un lettore che si interroga se la fine migliore della casa di Gramsci a Torino sia quella di diventare un albergo (o pensione, non si capisce bene) gestito da una multinazionale del nord Europa. Azzardo un breve intervento. Non sono uomo di cultura, ho letto poco Gramsci (ma questo è uno stimolo in più a farlo finalmente meglio), ho fatto il piccolo industriale, ho ricevuto una educazione borghese ma improntata all' onestà pratica e intellettuale. Facendo il piccolo imprenditore con una sensibilità alle problematiche sociali, frutto di una militanza giovanile in organizzazioni para-cattoliche (non quelle ufficiali), ho girato il mondo con l' idea che il 'progresso' e lo 'sviluppo' avrebbe curato tante ingiustizie. Poi mi è sembrato di capire che col passare del tempo i risultati fossero opposti ed ho cominciato a girare meno in alberghi a 5 stelle e più in pensioni talora squallide a due passi dalle stazioni dei pulmann nei quali ho incominciato a viaggiare in America Latina fianco a fianco, notte e giorno, con quelli che costituiscono non una minoranza sfortunata che sarà riscattata ma la maggioranza crescente dei poveri che laggiù oggi oscillano (dati ufficiali) fra il 60 e l' 80 % della popolazione. Nel nuovo tipo di aggregazioni che oggi vi nascono dal basso, dal Brasile al Perù, dal Messico all' Argentina, si studia e si cita ancora quel Gramsci che da noi è imbalsamato ed il cui pensiero sembra dire ancora qualcosa a chi cerca di 'costruire la democrazia con percorsi democratici'. So bene che in Italia esistono Fondazioni e Istituti che si rifanno al nome di Gramsci, certamente meritevoli, ma la cui 'audience' non mi sembra in auge. Se esistie la possibilità e l' utilità di fare della casa di Gramsci a Torino un centro studi autogestito seriamente che possa avvicinare al suo pensiero gente come me che ha avuto il torto di conoscerlo per sentito dire e per verificarne l' attualità, apro la sottoscrizione con 1.000 euro. Bastiamo in 500 sottoscrittori?
Aldo Zanchetta Lucca
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