[Forumlucca] Econews - 17 agosto 2004

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著者: Federazione dei Verdi di Lucca
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題目: [Forumlucca] Econews - 17 agosto 2004
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Immigrazione. Cento: illegittimo l’uso della forza
- Iraq. Pecoraro: Governo non sia indifferente a disponibilità Vaticano
- Iraq. Cento: dopo iniziativa Vaticano, convocazione Parlamento
- Alimentare. Verdi: è allarme per peperoncino rosso contaminato
- Suicidio sindaco. Pecoraro: rispetto per tragedia, Parlamento si occupi
seriamente di corruzione
- G8/Gente. Cento: grave attacco alla libertà di stampa
- Mare Adriatico. Moruzzi: chiazza di petrolio in Albania
- Parco del Gran Sasso. Contro la mala gestione dell’ente parco
indignazione degli Animalisti Italiani
- Russia. Greenpeace contro miniera d’oro nel parco Urali
Econews dalle agenzie estere:
- Diesel exhaust exposure raises ovarian cancer risk (Reuters)
http://www.planetark.org/dailynewsstory.cfm/newsid/26619/story.htm
- Japanese knotweed threatens rare native plants (ENN)
http://www.enn.com/news/2004-08-17/s_26569.asp


Immigrazione. Cento: illegittimo l’uso della forza

L’uso della forza, evocato dal ministro Calderoli, è “illegittimo e in
contrasto con tutte le convenzioni umanitarie internazionali”. Lo afferma
il verde Paolo Cento, vicepresidente della Commissione giustizia della
Camera, il quale ricorda che “la legge Bossi Fini è stata dichiarata
illegittima in più punti: dunque, lo stesso decreto a cui si richiama il
ministro Calderoli non può ormai essere applicato. Resta inoltre la
necessità che la destra tenti di dimostrare, se ne è capace, di avere un
po’ di buon senso: metta fine al ping pong tra ministri sulla pelle degli
immigrati e dia seguito alla sentenza della Consulta, apportando al più
presto quelle modifiche alla legge Bossi-Fini necessarie per rendere
l’Italia un paese civile e accogliente nei confronti di chi scappa dalla
fame e dalle guerre”.

Iraq. Pecoraro: Governo non sia indifferente a disponibilità Vaticano

“Il Governo non sia indifferente di fronte alle parole di Sodano. Sarebbe
indecente che Blair e Berlusconi in Sardegna non trovassero il tempo per
definire un sostegno attivo alla disponibilità espressa dal Vaticano per
una mediazione in Iraq”. Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso
Pecoraro Scanio. “Di fronte al massacro in corso a Najaf, quindi ha
aggiunto Pecoraro, Berlusconi e Blair battano un colpo. Di pace, però”. “E’
evidente - ha concluso il leader dei Verdi - che quanto sta avvenendo in
Iraq conferma quanto la sbandierata svolta null’altro sia stata che una
drammatica bugia. Di fronte ad una guerra sempre più cruenta, quindi, la
nostra priorità resta il ritiro del contingente, ma certo oggi, non va
assolutamente fatta cadere la disponibilità alla mediazione del Vaticano,
quale speranza per la pace”.

Iraq. Cento: dopo iniziativa Vaticano, convocazione Parlamento

L’iniziativa di mediazione avanzata dal Vaticano “rende ancora più urgente
l’immediata convocazione del Parlamento per sollecitare una azione politica
e diplomatica del governo italiano tesa a far cessare l’azione delle truppe
USA contro la città santa di Najaf”. Lo afferma il verde Paolo Cento che
ieri mattina, insieme ai colleghi Elettra Deiana (Prc), Famiano Crucianelli
e Silvana Pisa (DS) aveva chiesto una riunione urgente delle commissioni
congiunte esteri e difesa. “L’incontro di ieri tra Berlusconi e Blair ­
sottolinea Cento - si configura come un atto di complicità con la pulizia
etnica decisa da Bush contro gli sciiti iracheni e questa volta la lotta al
terrorismo invocata da Bondi non c’entra proprio nulla perché siamo di
fronte all’ assedio unilaterale contro uno dei luoghi sacri dell’Iraq, una
azione in contrasto con la legalità internazionale e che sarà un vero e
proprio boomerang per gli occupanti perché richiama migliaia di civili
sciiti a ribellarsi contro i soprusi dell’amministrazione Bush”.

Alimentare. Verdi: è allarme per peperoncino rosso contaminato

Nonostante le disposizioni europee siano state emanate da più di un anno, i
controlli effettuati in Italia evidenziano che ancora oggi il peperoncino
d'importazione contaminato dal 'Sudan 1', colorante fortemente cancerogeno
e genotossico, in grado cioé di distruggere il dna, "é diffusamente
commercializzato al dettaglio e finisce sulla tavola degli italiani". Lo
afferma il responsabile nazionale agricoltura dei Verdi, Marco Moruzzi,
secondo il quale "risultano contaminati dal 15 al 30% degli alimenti al
peperoncino sottoposti a controllo; tra questi olio, formaggi, salse,
pasta, sughi, salumi, zuppe". L'allarme circa la presenza di partite di
peperoncino in polvere proveniente dall'India e colorato artificialmente
con il colorante rosso 'Sudan I' è scattato in Europa nel maggio 2003.
Poche settimane dopo la commissione europea ha vietato l' importazione di
peperoncino contenente rosso 'Sudan I' prevedendo la distruzione degli
alimenti contaminati. Moruzzi cita dati del ministero della salute su
indagini effettuate dalle Arpa regionali, e le analisi del settimanale 'Il
Salvagente', secondo i quali continuano a circolare sughi pronti, zuppe,
salsicce, surgelati, snack in cui è usato peperoncino d' importazione senza
accertare l'assenza del pericoloso additivo che conferisce l' invitante
colore. "Ad aprile scorso - ricorda l'esponente dei Verdi - la Procura
della repubblica di Ascoli Piceno, su segnalazione della Asl di San
Benedetto, aprì un inchiesta che portò al sequestro, da parte del Corpo
forestale dello stato, di 15.000 chili di peperoncino contaminato, ma se ne
è avuta notizia soltanto a luglio: intanto un considerevole quantitativo è
finito sui banchi di vendita". E l'industria marchigiana indagata, secondo
Moruzzi "é soltanto una delle cinquecento che si sono rifornite di
peperoncino indiano finito sotto accusa". (Ansa)

Suicidio sindaco. Pecoraro: rispetto per tragedia, Parlamento si occupi
seriamente di corruzione

“Sembra di essere tornati indietro di dieci anni. Dopo le gravi rivelazioni
su Enipower, ieri la tragica vicenda umana del suicidio in carcere del
sindaco di Roccaraso che merita tutto il nostro rispetto”. Lo ha dichiarato
il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. “Alla magistratura ha
aggiunto Pecoraro spetterà ora il compito di chiarire se ci sono state
responsabilità nella dolorosa vicenda abruzzese. Ma, anche dopo la vicenda
Enipower, alla politica va richiesta un’assunzione di responsabilità:
troppo poco è stato fatto per affrontare e prevenire i fenomeni di
corruzione. Anzi, con il Governo Berlusconi è stato trasmesso un segnale
opposto: una sorta di difesa dell’impunità”. “E’ tempo, quindi - ha
concluso Pecoraro -, che il Parlamento torni ad occuparsi seriamente e
fattivamente di corruzione”.

G8/Gente. Cento: grave attacco alla libertà di stampa

“Un fatto molto grave che offende e imbriglia la libertà di stampa”. Così
il verde Paolo Cento, vicepresidente della Commissione giustizia della
Camera, commenta la perquisizione della redazione del settimanale Gente e
l'abitazione romana del giornalista del periodico, Gennaro De Stefano, su
ordine della Procura della repubblica di Genova. Nell’esprimere solidarietà
al direttore del settimanale, Cento, che annuncia una interrogazione
parlamentare sulla vicenda, sottolinea che “tutto ciò che può aiutare a far
comprendere la verità sui fatti di Genova deve essere tutelato, mentre
merita rispetto la ricerca giornalistica finalizzata alla informazione
dell’opinione pubblica. Se fosse stata istituita una commissione
parlamentare di inchiesta, come chiediamo da tempo, oggi sarebbe stato suo
compito quello di convocare il direttore del settimanale ed il giornalista
per sapere quale contributo potevano dare nell’accertamento della verità
sui tragici giorni del G8, durante i quali il nostro paese ha assistito
alla sospensione dei diritti fondamentali dei cittadini”.

Mare Adriatico. Moruzzi: chiazza di petrolio in Albania

L'ennesimo sversamento di petrolio in mare segnalato nel pomeriggio di ieri
di fronte alle coste albanesi , che ha provocato la formazione di una
chiazza di petrolio lunga 20 km, che minaccia l'integrità ambientale delle
coste albanesi, evidenzia ancora una volta che il Mare Adriatico è
diventato una vera e propria autostrada del petrolio ­ ha dichiarato Marco
Moruzzi, Capogruppo dei Verdi al Consiglio regionale delle Marche. Di
fronte a quest'ennesimo scempio ambientale, che avviene lungo le coste di
uno dei mari a più alta vocazione turistica, è urgente attivare subito,
come reclamano da tempo i Verdi, un sistema di controllo satellitare delle
petroliere. Tale sistema che è di immediata attuazione e di costi
agevolmente sostenibili, è uno degli strumenti principali per identificare
e sanzionare i responsabili. Alla luce dell'a dichiarata impossibilità del
Governo albanese di intervenire per recuperare il petrolio in mare
limitando i danni ambientali ed economici, i Verdi chiedono al Governo
italiano di intervenire immediatamente per fronteggiare l'emergenza.

Parco del Gran Sasso. Contro la mala gestione dell’ente parco indignazione
degli Animalisti Italiani

Abruzzo, Parco del Gran Sasso. La vicenda giudiziaria che vede accusati di
molteplici reati i vertici dell’ente parco del Gran Sasso sconvolge
l’associazione Animalisti Italiani. I parchi italiani sono una risorsa
importante per la tutela delle specie animali e la superficialità e
incapacità di chi ha l’obbligo e il compito di salvaguardare il patrimonio
faunistico del paese non possono essere ammesse né giustificate. “Sono nato
e cresciuto in Abruzzo” ­ dichiara Walter Caporale, presidente
dell’associazione Animalisti italiani ­ “e sono orgoglioso che la mia
regione sia tra le più importanti d’Italia per la tutela della natura con i
suoi parchi. Per questo provo una grande indignazione in merito alla
vicenda giudiziaria del parco del Gran Sasso e sono fortemente preoccupato
anche per la gestione di tutti i parchi italiani in quanto custodi di un
patrimonio naturale sempre più in pericolo. I dirigenti di un ente parco
dovrebbero sentire una responsabilità maggiore proprio per il ruolo
fondamentale che ricoprono e pertanto non è tollerabile che a causa di
persone senza scrupoli o semplicemente indifferenti e negligenti, debbano
soffrire gli animali che invece di essere tutelati, diventano vittime
innocenti dei loro stessi tutori! Purtroppo, sembra che gli interessi
intorno al mondo della caccia siano talmente elevati da offuscare anche la
mente di chi ha il dovere di impedire i disastri naturali. Nella disgrazia
esprimiamo comunque il nostro plauso alla magistratura per il lavoro svolto
e perché almeno in questo caso siamo certi che i responsabili verranno
puniti adeguatamente e che ciò rappresenti un esempio per gli enti di
gestione di altre riserve naturali.”.

Russia. Greenpeace contro miniera d’oro nel parco Urali

Protesta degli ambientalisti di Greenpeace contro il progetto di apertura
di una miniera d'oro in un parco naturale della regione russa degli Urali.
Per la natura incontaminata della riserva il danno - sostiene
l'organizzazione - sarebbe irreparabile. Secondo quanto riferisce l'agenzia
Interfax, attivisti dell'organizzazione hanno affisso due striscioni con la
scritta ''Giu' le mani dalla patrimonio dell'Unesco in Russia'' sulla
facciata dell'edificio, che a Tallinn in questi giorni ospita il quarto
congresso dei popoli ugro-finnici. Nel mirino degli ambientalisti - ha
spiegato l'ufficio stampa di Greenpeace - e' finita l'amministrazione della
repubblica autonoma russa di Komi, accusata di aver venduto 30.000 ettari
di terreno del parco nazionale di Yugyd Va e acconsentito all'apertura di
una miniera d'oro nella riserva. ''Nella lingua dei Komi, Yugyd Va vuol
dire 'acqua pura''', ha ricordato Vladimir Ciuprov, portavoce russo di
Greenpeace. ''Qui nascono i fiumi degli Urali - ha proseguito - e la zona
e' la culla di molti popoli del ceppo ugro-finnico. L'oro non potra'
ricompensare la purezza perduta dei corsi d'acqua, lo scempio della natura
e del patrimonio culturale di questi luoghi''. La miniera dovrebbe sorgere
lungo il corso del fiume Kozhim, situato nella parte piu' settentrionale
della catena montuosa degli Urali. Secondo Greenpeace, per la realizzazione
di cave a cielo aperto sara' necessario scavare in profondita' per oltre
100 metri: molte rocce saranno distrutte e gettate nel fiume. Inoltre -
denunciano gli ambientalisti - macchinari pesanti attraverserebbero ogni
giorno il letto del vicino fiume Balabania, dove i salmoni vengono a
deporre le uova. (Ansa)

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