-----Messaggio Originale-----
Da: "roberto\.demontis\@libero\.it" <roberto.demontis@???>
A: "antirazzismo" <antirazzismo@???>
Data invio: Thu, 12 Aug 2004 19:24:56 +0200
Oggetto: Fw: sul diritto di voto
Forse non è un caso che Genova e Firenze siano state città in cui si
sono attivati processi di modifica dello statuto comunale e regionale
che estendono i diritti di cittadinanza.
Il percorso di movimento che ha portato all'organizzazione delle
giornate del luglio 2001 a Genova e del Forum Sociale Europeo a Firenze
ha lasciato evidentemente un segno profondo nello stesso rapposto con le
istituzioni locali: il movimento ne ha condizionato l'iniziativa, ben al
di la' della partecipazione delle amministrazioni al forum social
mondiale e dell'attraversamento dell'amministrazione da parte di singoli
esponenti del movimento.
Quello che è avvenuto a Genova, una modifica dello statuto comunale che
estende agli immigrati residenti il diritto di voto attivo e
passivo, non e' una semplice estensione della democrazia partecipativa.
Ci piace pensare, piuttosto, che l'esperienza genovese abbia lo stesso
significato di un pre-contratto, come si direbbe nel gergo sindacale:un
pre-contratto che non afferma un diritto particolare ma ne anticipa e ne
prefigura uno generale. Quella genovese, contrariamente ai timori che
sono subito affiorati anche all'interno della sinistra "moderata", e'
dunque un'esperienza che deve essere replicata nel maggior numero di
luoghi possibile, per aprire un terreno di conflitto che sappia alludere
a un diverso modo di intendere e di praticare la cittadinanza.
E' proprio su questo terreno che il caso di Genova si incontra con quello
della Toscana: nella capacita' di costruire una dimensione nuova della
cittadinanza e di affermarla indipendentemente dall'opposizione di un
governo nazionale la cui legittimita' appare ogni giorno piu'
caricaturale.
E' in esperienze di questo genere, assai piu' che in sterili discussioni
di principio, che matura un'alternativa al regime berlusconiano. Sarebbe
opportuno che le forze dell'alternativa fossero in grado di organizzarne
la difesa e di rivendicarne la legittimiata'. Senza se e senza
ma.
In particolare il movimento antirazzista e dei migranti si trova ad un punto cruciale del suo percorso,riteniamo di fondamentale importanza che a partire da settembre ci sia una sua ricomposizione,anche in nuovi luoghi unitari,che ponga le premesse per mobilitazioni in grado di incidere non solo sull'agenda del movimento ma soprattutto in maniera concreta nei territori.
Sandro Mezzadra
Roberto Demontis
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