[Forumlucca] Econews - 12 agosto 2004

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Autore: Federazione dei Verdi di Lucca
Data:  
Oggetto: [Forumlucca] Econews - 12 agosto 2004
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Sicurezza alimentare. De Petris: ora la battaglia prosegua in sede europea
- Immigrazione. Boco governo superficiale e irresponsabile
- Immigrazione. Pecoraro: fondi da spese militari per accoglienza e
cooperazione
- Clonazione. Zanella: rischio deregulation
- Fecondazione. Cento: contrastare crociata proibizionista sui diritti
- Forze polizia. Pecoraro: basta inganni, ora governo mantenga promesse
- Referendum Sardegna. Bulgarelli: federalismo a senso unico
- Rai. Pecoraro: da Cattaneo parole gravissime
- Terrorismo. Cento: quale polizia comanda a Fiumicino?
- Marghera. Zanella: il Parlamento discuta la riconversione
- Coste. Verdi: in Sardegna un esempio da seguire
- Ambiente. Greenpeace: un altro scandalo nucleare
- Olimpiadi. Ecologisti denunciano: primo sconfitto, l'ambiente
Econews dalle agenzie estere:
- Eu wants to expand 'dirty dozen' chemicals list (Reuters)
<http://www.planetark.org/dailynewsstory.cfm/newsid/26553/story.htm>http://www.planetark.org/dailynewsstory.cfm/newsid/26553/story.htm
- Thai cops accuse zoo of monkeying around (Reuters)
<http://www.planetark.org/dailynewsstory.cfm/newsid/26545/story.htm>http://www.planetark.org/dailynewsstory.cfm/newsid/26545/story.htm


Sicurezza alimentare. De Petris: ora la battaglia prosegua in sede europea

"La legge sulle etichettature è solo un ulteriore passo a tutela dei
consumatori. Adesso la battaglia prosegua in sede europea, dove il
ministero dovrà presentare un valido dossier per sostenere le ragioni della
totale rintracciabilità dei prodotti". Lo afferma la senatrice Loredana De
Petris, Capogruppo dei Verdi in Commissione agricoltura. "Sia le norme
sull'origine dell'olio, sia quelle sull'origine delle materie prime sono il
risultato del lavoro svolto da alcuni parlamentari che hanno collaborato
con le associazioni del settore. Mi riferisco anche all'emendamento,
presentato dai Verdi con il consenso di uno schieramento trasversale, che
ha stabilito l'obbligo di indicare l'origine delle olive nell'etichettatura
dell'olio vergine ed extravergine. Così sarà più difficile ingannare i
consumatori con prodotti contraffatti, ottenuti con la raffinazione di oli
scadenti e di importazione e proposti sul mercato interno ed estero come
tipici del 'Made in Italy'. Anche il divieto di denominare 'fresco' il
latte alimentare ottenuto con la tecnica della microfiltrazione rappresenta
un successo delle iniziative condotte in tutto il Paese dalle
organizzazioni degli allevatori e dei consumatori. Ora - conclude De Petris
- ci sono le condizioni per avviare un processo di valorizzazione del
prodotto nazionale di alta qualità".

Immigrazione. Boco governo superficiale e irresponsabile

"Basta con lo scaricabarile e con queste politiche dell'immigrazione basate
sull'emergenza. Un Governo che guida un paese civile non può gestire con
tanta superficialità e irresponsabilità l'arrivo dei nuovi profughi. Sono
vite umane e non sacchi di farina". Lo afferma il senatore Stefano Boco,
Capogruppo dei Verdi a Palazzo Madama. "Se pensano di creare in Africa dei
lager si sbagliano. Se realmente vogliono fare qualcosa devono lavorare per
ridare agli immigrati condizioni di dignità. Un paese civile non distrugge
la cooperazione, ma la sostiene e la incentiva. La collaborazione europea è
importante per permettere l'integrazione e non per alzare nuovi muri. C'è
tanta stupidità nei nostri rappresentanti di Governo che vedono solo
l'invasione e non vogliono riconoscere la ricchezza economica e culturale
portata nel Paese da un'immigrazione regolarizzata. Quindi, ben vengano gli
accordi in sede europea, ma all'interno dello spirito costituente. E ben
venga la collaborazione con la sponda sud del mediterraneo, ma per
incentivare progetti di cooperazione economica e sviluppo".

Immigrazione. Pecoraro: fondi da spese militari per accoglienza e cooperazione

“Serve una nuova politica sull’immigrazione non basata sulla forza ma
sull’intelligenza. I Verdi propongono di ridurre le spese militari e
destinare i fondi risparmiati a iniziative per un’accoglienza civile e
rilanciare la cooperazione internazionale”. Lo ha dichiarato il presidente
dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. “E’ velleitario e demagogico ha
aggiunto Pecoraro pensare di abbassare una saracinesca sul mare o di
creare nuovi cpt lager in Africa. I flussi migratori nascono da miseria e
guerra. Dobbiamo quindi agire su queste cause. Per questo è più serio
rilanciare una nuova politica di cooperazione con i paesi poveri che aiuti
davvero le popolazioni, bloccando ogni collusione con i regimi dittatoriali
o i mercanti di armi”.

Clonazione. Zanella: rischio deregulation

“No ai facili entusiasmi: c’è il rischio di una orribile deregulation”.
Così Luana Zanella, coordinatrice dei deputati Verdi, commenta il via
libera in Gran Bretagna alla clonazione di embrioni umani per fini
terapeutici. “I Verdi - spiega Zanella - invocano il principio di cautela
su questo tema così delicato che non può essere affrontato con l’ideologia
del progresso: è vero, in ballo c’è la possibilità di sconfiggere malattie
feroci, ma la scientificità della ricerca non è una garanzia contro la
deriva della clonazione selvaggia, una frontiera questa che l'umanità non
può accettare”.

Fecondazione. Cento: contrastare crociata proibizionista sui diritti

“Droghe, diritti, aborto, fecondazione. La Cdl ha scatenato una vera e
propria crociata proibizionista senza precedenti. Serve oggi rilanciare una
mobilitazione per contrastare questa offensiva liberticida”. Lo ha
dichiarato il deputato dei Verdi Paolo Cento. “Dal super dipartimento
‘antidroga’ ha aggiunto Cento - alla tassa sull’aborto, dai desideri più o
meno velati di attaccare la 194 alla pessima legge sulla fecondazione,
dallo smantellamento dei servizi sociali alle proposte di proibire i
tatuaggi non c’è settore che non subisca oggi il furore proibizionista di
questa maggioranza. Diritti conquistati con decenni di battaglia rischiano
oggi essere cancellati”. “Per questo ha concluso il parlamentare dei Verdi
occorre rilanciare una forte mobilitazione per difenderli. Non solo, a
cominciare dai referendum abrogativi della legge sulla fecondazione,
chiediamo anche maggiore informazione per i cittadini. Possibilità di
confronto e conoscenza possono e debbono essere l’occasione per far
crescere le iniziative che cercano di contrastare la crociata del
centrodestra su questo come sugli altri temi”.

Forze polizia. Pecoraro: basta inganni, ora governo mantenga promesse

“Per la sicurezza degli italiani servono più fondi per le forze di polizia.
I Verdi sostengono le giuste rivendicazioni per il rafforzamento delle
dotazioni economiche e di mezzi”. Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi
Alfonso Pecoraro Scanio. “La sicurezza degli italiani ha aggiunto
Pecoraro non si garantisce certo aumentando gli investimenti per carri
armati ed esercito a scapito delle forze di polizia e delle attività di
intelligence”. “Basta con gli inganni e le promesse ha concluso Pecoraro
-. Ci auguriamo che il Governo ora manterrà l’impegno assunto e che le
assicurazioni date non siano solo finalizzate ad evitare la clamorosa
protesta che era stata annunciata per Ferragosto”.

Referendum Sardegna. Bulgarelli: federalismo a senso unico

“Quella decisione è figlia di un federalismo a senso unico”. Mauro
Bulgarelli, deputato Verde, e membro del Comitato promotore
dell’iniziativa, commenta così la notizia sulla inammissibilità del
referendum sulla presenza in Sardegna di basi militari straniere.
“Innanzitutto, spiega Bulgarelli, per coerenza sono illegittime le basi e i
poligoni attualmente ospitati dalla Sardegna perché all’interno contengono
armamenti nucleari e gli italiani hanno scelto con un referendum di non
volere nel proprio territorio qualsiasi tipo di tecnologia atomica.
Inoltre, il federalismo introdotto con la riforma del Titolo V della
Costituzione affida alle Regioni la tutela del territorio e della salute
dei cittadini: le basi militari straniere rappresentano un enorme pericolo
per il loro potenziale di distruzione a danno di tutta la collettività.
Dunque il referendum consultivo contro le basi stranieri in Sardegna era e
resta una legittima richiesta di democrazia".

Rai. Pecoraro: da Cattaneo parole gravissime

“Le posizioni assunte dalla Commissione di Vigilanza sono le posizioni del
Parlamento. E il Direttore Generale ha il dovere di tenerne conto”. Così il
presidente dei Verdi e Segretario della Vigilanza Alfonso Pecoraro Scanio
commenta le dichiarazioni di Flavio Cattaneo. “Nessun risultato economico e
di ascolto ha aggiunto Pecoraro giustifica la violazione dell’obbligo da
parte del servizio pubblico di rispettare i deliberati del Parlamento. Mi
auguro che Cattaneo rettifichi al più presto le sue gravissime
dichiarazioni e che cessi questo imbarazzante silenzio del centrodestra su
quanto detto dal DG”.

Terrorismo. Cento: quale polizia comanda a Fiumicino?

“E’ vero che le forze di sicurezza israeliane hanno ordinato di sgomberare
il Terminal C dell’aeroporto della capitale?”. E’ quanto chiede il Verde
Paolo Cento in una interrogazione al ministro Pisanu dopo l’allarme
antiterrorismo scattato ieri mattina nell’aeroporto di Fiumicino. “Secondo
quanto si è appreso ­ spiega Cento - l’allarme è stato lanciato e gestito
direttamente dalle forze di sicurezza israeliane che solo successivamente
hanno informato le autorità di polizia italiane. Se tutto questo è vero,
dobbiamo ammettere che si è verificata per alcuni minuti una cessione di
sovranità, se pur motivata da un grave allarme: un episodio che non puà
essere taciuto e il ministro ha il dovere di spiegare quanto è accaduto”.

Marghera. Zanella: il Parlamento discuta la riconversione

“Alla ripresa di settembre, il Parlamento affronti subito il problema della
chimica a Venezia”. Luana Zanella, deputata Verde, dopo l'incidente
avvenuto giovedi' scorso a Marghera ha presentato una interrogazione al
ministro dell’ambiente nella quale chiede che il Governo riferisca su
quanto accaduto, sulle modalità di comunicazione alle autorità competenti e
su come intende prevenire nuovi disastri. “Chiederò inoltre al presidente
della Camera, Casini, la calendarizzazione della mia proposta di legge
sulla messa al bando delle produzioni di CVM che hanno portato troppe
malattie e troppi morti. I frequenti incidenti di diversa gravità
dimostrano che a Marghera non c'e' un controllo della situazione sia sul
fronte della sicurezza sia sul fronte della tutela degli impianti. Il
futuro della terraferma veneziana, dei suoi abitanti e del suo habitat, è
nello sradicamento della chimica: di questo deve cominciare a discutere il
paralamento e mi adopererò affinchè questo accada ed anche perché il centro
sinistra sia in grado di rappresentare una proposta unitaria e avanzata per
riconvertire la chimica sporca in produzioni di materiali che salvaguardino
la salute dell’uomo e la salubrità ambientale”.

Coste. Verdi: in Sardegna un esempio da seguire

Una scelta ambientale controcorrente di eccezionale importanza, cosi'
definisce la delibera della Regione Sardegna che ha fermato ogni
edificazione a due chilometri dalla costa in attesa del piano paesistico,
Francesco Mezzatesta responsabile per i Verdi del settore conservazione
natura, biodiversita' e aree protette. L'inquinamento urbanistico e', dice
Mezzatesta, "la peggiore tra tutte le forme di inquinamento: la meno
reversibile e la piu' distruttiva per gli habitat". In particolare in
Sardegna la piu' grande risorsa per il turismo e' rappresentata
"dall'ambiente costiero che negli anni passati in assenza di una corretta
pianificazione ha subito pesanti perdite". Ora Soru "ha ora ridato speranza
a tutti gli italiani- dichiara Mezzatesta- che credono nella tutela
ambientale come risorsa economica e culturale". L'esempio della Sardegna,
si augura l'esponente del sole che ride, "dovrebbe essere seguito non solo
dalle regioni amministrate dal centrodestra ma anche da altre a guida del
centrosinistra che non sembrano avere la stessa attenzione per le proprie
coste". E tra le aree costiere da salvare dal cemento, Mezzatesta elenca
"la costa ionica della Basilicata su cui esistono progetti di distruzione
di tutte le foci fluviali e delle ultime dune rimaste, quelle della costa
abruzzese presso ortona dove lo smantellamento della ferrovia provoca
appetiti speculativi anziche' di tutela e la costa romagnola su cui si
insiste a riversare cemento". La sardegna quindi, conclude mezzatesta, "e'
all'avanguardia in questo momento e c'e' da augurarsi che riesca a
resistere alle prevedibili pressioni contrarie e che riesca anche
finalmente a darsi una legge regionale sui parchi e le riserve naturali".
(Dire)

Ambiente. Greenpeace: un altro scandalo nucleare

L’ultima notizia e’ che la Kansai Electric Power Company (la compagnia
proprietaria dell’impianto nucleare giapponese di Mihama) e’ sotto
inchiesta con pesanti accuse di negligenza: la conduttura che ha provocato
l’incidente mortale di due giorni fa non veniva adeguatamente controllata
dal momento dell’installazione, nel 1976. Ed e’ stata proprio una fuga di
vapore a provocare la morte di quattro lavoratori dell’impianto e il
ferimento di altri. Prima di questo incidente, negli ultimi anni in
Giappone c’era gia’ stata l’esplosione nell’impianto di Tokaimura nel 1999,
con due operai morti, molti feriti e centinaia di cittadini contaminati.
Sempre a Tokaimura, nel 1997, un’esplosione aveva disperso in atmosfera gas
radioattivo. Due anni prima, a Monju, un grave incidente al reattore
autofertilizzante aveva portato alla sua chiusura. Nel 1991 in un altro
reattore dello stesso impianto di Mihama si era verificata una grave
perdita di radioattivita’. Il Giappone e’ fortemente dipendente dal
nucleare per la propria fornitura energetica. E mentre il Governo continua
a sostenere incautamente l’industria nucleare, parallelamente cresce
l’opposizione pubblica anche a causa dell’allarmante stato della sicurezza.
Tokyo Electric Power Company (Tepco) sta ancora cercando di riprendersi dal
recente scandalo sulle ispezioni sulla sicurezza falsificate, che
imponevano la chiusura di tutti i suoi 17 reattori nucleari. Anche Kansai
Electric Power Company, proprietaria dell’impianto di Mihama, e’ stata
coinvolta nello scandalo. Kansai Electric e’ stata anche al centro di un
altro scandalo nel 1999, quando fu scoperto che il combustibile nucleare
recapitato dalla British Nuclear Fuels riportava dati falsi: quella vicenda
ha ostacolato i piani giapponesi di usare su larga scala il plutonio come
combustibile dei reattori. I reattori nucleari giapponesi stanno
invecchiando: molti hanno circa 30 anni. Ma anziche’ incrementare le misure
di sicurezza e chiudere i vecchi reattori, il Governo sta facendo l’esatto
opposto, riducendo le regole riguardanti l’industria. E visto che l’energia
nucleare e’ molto costosa, le compagnie interessate hanno accumulato enormi
debiti e per risparmiare tagliano innanzitutto sulle misure di sicurezza,
senza alcuna cautela per gli addetti agli impianti e per le popolazioni
circostanti. Allo stesso tempo, sono stati cercati centinaia di miliardi di
yen per coprire i costi del nuovo impianto di riprocessamento del plutonio
a Rokkasho-mura nel nord del Giappone, enormemente antieconomico,
ambientalmente pericolosissimo e a rischio di incrementare la
proliferazione nucleare in Asia. “Intanto le energie alternative, quali
solare e eolico, non solo sicure ma anche piu’ pulite e assai meno costose
dell’energia nucleare, non vengono considerate. Le vicende giapponesi ­
sostiene Roberto Ferrigno, responsabile delle campagne di Greenpeace ­
devono essere un monito per quanti in Italia, Governo ma anche opposizione,
industria e qualche pezzo di sindacato, continuano a proporre un
irresponsabile ritorno al nucleare, senza peraltro considerare il netto
rifiuto delle popolazioni locali interessate: un’ipotesi insostenibile dal
punto di vista ambientale e sociale, oltre che dal punto di vista economico”.

Olimpiadi. Ecologisti denunciano: primo sconfitto, l'ambiente

Il primo sconfitto dei giochi olimpici che stanno per cominciare ad Atene
e' l'ambiente: e' andata persa la lezione delle "olimpiadi verdi" di
Sidney. A dirlo sono le associazioni ecologiste internazionali, Greenpeace
e Wwf in testa, che hanno elaborato dei precisi dossier per denunciare le
"olimpiadi nere" della capitale greca. Quattro gli eco-peccati capitali:
trasporti e inquinamento atmosferico; programmazione urbanistica; il caso
del villaggio olimpico; l'energia. "Pochi anni fa avevano promesso una
citta' piu' pulita con meno auto e trasporti pubblici migliori,
architettura bioclimatica ed energie rinnovabili, per olimpiadi migliori e
piu' verdi di quelle di Sidney del 2000", accusa Greenpeace. Ecco nei
particolari lo stato dell'arte alla vigilia dei giochi, secondo l'atto di
accusa dell'associazione dell'arcobaleno, che punta il dito soprattutto sul
governo e le autorita' locali, premettendo invece che il comitato
organizzatore sembrava aver preso sul serio le proposte di una olimpiade
verde. - Atene ha sempre avuto la reputazione di citta' inquinata e
oppressa dal traffico. Il governo greco aveva promesso che per il 2004 lo
smog sarebbe diminuito del 35%, attraverso una serie di misure come il
rafforzamento del servizio pubblico, nuovi mezzi di trasporto, migliore
qualita' dei carburanti e veicoli piu' efficienti. Invece, i problemi
legati all'inquinamento atmosferico sono lontani dall'essere scomparsi: "i
livelli di ozono, benzene e particolato (pm10) sono ancora molto alti,
nonostante l'aumento di mezzi pubblici, soprattutto a causa della crescita
di auto ad Atene, la mancanza di controlli adeguati e il ritardo
nell'introdurre carburanti alternativi". Qualche buon riflesso dovuto alle
olimpiadi, pero’, ad Atene c'e' stato: una nuova linea di metro, autobus a
gas (ora quella dell'attica e' la piu' grossa flotta europea) e tre
miliardi di euro spesi per il trasporto pubblico. Ma- sottolineano gli
ambientalisti nella loro lista nera - sono mancati totalmente i parcheggi
di scambio promessi, cosi' come gli incentivi per il rinnovo della flotta
di 14.000 taxi ateniesi che contano per il 20% della mole complessiva di
traffico giornaliero e sono tutti diesel, spesso di vecchia generazione. -
Pianificazione urbanistica: "il tema piu' controverso" di questi giochi, lo
definisce Greenpeace. Quasi tutti i progetti infrastrutturali sono stati
aspramente osteggiati dalle associazioni ambientali greche e questo ha fra
l'altro comportato molti ritardi, anche se poi la corte suprema ha dato via
libera a tutte le opere correlate alle olimpiadi. Ma il caso piu'
controverso e' quello di Schinias, vicino al sito storico di Maratona, dove
si svolgeranno le competizioni di canoa. Ma contemporaneamente quell'area
e' l'unica zona umida dell'Attica: alla fine la struttura e' stata
costruita ma in forma meno devastante rispetto ai progetti iniziali. - Il
caso del villaggio olimpico. Energie rinnovabili, materiali non tossici, e
le migliori tecniche di gestione dei rifiuti. Ma- denuncia Greenpeace- le
linee guida uscite da Sidney non sono state prese in considerazione nei
contratti di appalto. A meta' costruzione, "le piu' convenzionali e spesso
eco-ostili tecniche e materiali erano stati adottati", "nessuna
rinnovabile" era stata messa in conto, non esisteva nessuno standard contro
le sostanze tossiche, anzi si registrava un uso dissennato di pvc nelle
case e di condizionatori a hcfc, gas che bucano lo stato di ozono. La
domanda energetica per raffreddare gli edifici progettati ammontava a 2,7
volte piu' di quella indicata dalle leggi greche. A seguito della pressione
degli ecologisti, nel 2001 era partito un piano correttivo dal punto di
vista ambientale del villaggio olimpico "eco-ostile". Ma e' stato "cassato
senza ripensamenti" e si e' proceduto alla costruzione del villaggio
olimpico cosi' come iniziato. Insomma un eco-disastro. - energia. Nelle
intenzioni, tutta quella generata per i giochi olimpici avrebbe dovuto
provenire da fonti rinnovabili. Il calcolo prevedeva la produzione di 300
mw da eolico, ma la burocrazia- dice Greenpeace- ci si e' messa di mezzo "e
il sogno di energia pulita per le olimpiadi e' svanito". Non solo: "la
necessita' di energia pulita e' diventata ancora piu' evidente durante un
grande blackout che ha interessato la meta' del paese il 12 luglio, proprio
un mese prima l'apertura dei giochi olimpici". (Dire)


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Federazione dei Verdi di Lucca -> www.verdi.luccanet.com
Sito nazionale della Federazione dei Verdi: www.verdi.it