[Cerchio] Sudan news: "Dossier Bugie"

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Sudan news: "Dossier Bugie"            
di  mazzetta
10 Aug 2004    
In questi giorni nei quali sale alla notorietà dei media internazionali 
l'emergenza sudanese, tutta la stampa si preoccupa di capire chi siano i 
predoni autori del genocidio nel Darfur.
Il mistero è risolto, e sono lieto di presentare l'autrice dell'invenzione 
dei terribili predoni Janjaweed: la Baronessa Caroline Cox. I predoni 
Janjaweed sono stati una sua creatura fin dalla stesura iniziale del 
rapporto dell'Onu sulla drammatica vicenda.(1). La Baronessa Caroline Cox è 
membro della House of Lords, presidente della Christian Solidarity 
International, poi trasformata in C.S.Worldwide a causa di un infortunio 
(2). In queste vesti e in quella più propriamente professionale di 
infermiera, la Cox è una campionessa del soccorso umanitario (almeno 
apparentemente..).


La sua organizzazione interviene nelle crisi umanitarie in Sudan, in
Armenia, a Burma, in Indonesia ed oltre ancora, quando i cristiani siano
minacciati. L'ispirazione è quella dei pentecostali inglesi, la stessa che
si è diffusa nella bible belt americana e anche oltre. Tra i campioni di
questo stile religioso, incline alla mistificazione (leggi) , perché si
tratta davvero di uno stile cristiano tutto particolare, possiamo segnalare
i peggiori abbaianti predicatori americani come Pat Robertson, o vere e
proprie macchine da guerra come l'organizzazione del reverendo Moon.

Comune a tutti è l'interpretazione di uno scritto biblico attribuito a S.
Paolo che proclama l'Assunzione in cielo dei giusti, che avverrebbe quando
gli ebrei riavranno finalmente tutte le loro terre (da qui l'entusiasmo
della destra israeliana), mentre infurierà la battaglia sulle sponde
dell'Eufrate. L'Assunzione sarebbe la chiamata in cielo dei giusti, per un
periodo di sette anni durante i quali i non-giusti si godrebbero una ondata
di tormenti.

I recenti avvenimenti, ed i comportamenti di Bush, che è un fervente
credente di queste interpretazioni, hanno ovviamente galvanizzato questa
accozzaglia di sfruttatori di plebi plagiate.
Mentre Pat Robertson raccoglie sempre più denaro, mentre Moon manda i suoi
coreani a redimere l'Iraq, e viene incoronato al Senato americano (leggi)
sollevando molte polemiche, la nobile Cox mette a ferro e fuoco il Sudan da
anni, con ogni tipo di invenzione. (leggi).

Parallelamente, questo fenomeno religioso è lo stesso che ha infiammato il
fanatismo cattolico antigovernativo, presente significativamente anche
nell'apparato militare, assai attivo contro l'eretico Clinton, quanto
sedato sotto la guida di Bush. (leggi).
Questo però non è il ritratto di una criminale che ordina assassini, ma
quello di una donna che da anni si presta a coprire ed organizzare ogni
indegnità pur di sostenere il suo obiettivo: far trionfare la sua visione
del cristianesimo e battere l'Islam, che descrive, anche in un libro, con
parole peggiori di quelle che in Italia gli sono dedicate dall'esagitata
Oriana Fallaci nel suo recente libro/delirio autoreferenziale. (leggi).
Senso della missione, contro l'aborto, il femminismo, l'omosessualità,
contro i "senza Dio" (leggi) Queste associazioni religiose agiscono in
sincrono con le loro controparti politiche dietro una parvenza umanitaria,
ma sono vere e proprie macchine per il consenso e la conversione (3).
Strumenti politici che godono di precise protezioni e complicità;
rappresentate dai conservatori britannici, ma non solo, dalla destra Usa e
dai neoconservatori in generale, e dalla destra israeliana, organizzazioni
che si prestano a vere e proprie operazioni politiche in territori stranieri.
Come l'organizzazione di Moon in Iraq, quella della Cox è attiva in Sudan,
e ormai da anni cerca di sostenere il Sud cristiano contro il governo
talebano di al-Bashir.

L'inizio dello scontro tra le due fazioni sudanesi non è recente, risale
alla dichiarazione d'indipendenza, e negli ultimi 20 anni ha fatto circa 2
milioni di morti, con una brusca impennata verso l'alto negli ultimi anni.
Da quando il segretario di stato di Bill Clinton, la signora Madaleine
Albright dichiarò nel 1996 che il Sudan era un nido di vipere terroriste,
Caroline Cox non ha smesso un secondo di chiedere sanzioni contro il Sudan,
avviando una personale campagna che le ha provocato a numerose disavventure.
La signora non è esattamente un genio del male, i commentatori che ne hanno
indagato le gesta ritengono sia una specie di alter-ego dei servizi
inglesi, secondo la ricostruzione che vuole anche il reverendo Moon un
parto dei servizi di Sua Maestà. Di certo tutto il movimento pentecostale e
le sue numerose filiazioni di fanatismo cristiano, hanno in comune oltre ad
alcune interpretazioni bibliche, la coscienza di essere in missione per
conto di Dio, pertanto non esitano a scadere eticamente se questo può
portar loro vantaggi, Dio lo vuole.
La campagna sudanese di Caroline Cox si trasforma così nel 1997, quando la
Albright convince il premier ugandese Yoweri Museveni ad associarsi e a
sostenere John Garang, leader dello Spla (Sudan people liberation army),
campione del Sud cristiano.
Questa decisione provocherà poi la tolleranza sudanese, a scopo di
ritorsione, verso il cristianissimo ugandese Joseph Koni ed i suoi Olum
dell'LRA (Lord resistance army), che dalle sue basi sudanesi terrorizza da
anni gli ugandesi oltre frontiera, provocando qualche altro migliaio di
morti e sfollati.

Da allora i cristiani del Sud hanno avuto armi e munizioni, fino ad
arrivare alla pace siglata quest'anno con il Nord, che prevede la
spartizione a metà dei proventi delle estrazioni petrolifere, cominciate
nel 1999, ma già capaci di attirare le compagnie di mezzo mondo.
Anche l'Italia ha la sua piccola parte, ha sostenuto i colloqui di pace
insieme a Stati Uniti, Gran Bretagna e Norvegia, che hanno portato alla pax
petrolifera, un successo poco pubblicizzato della nostra diplomazia, che
forse varrà qualche concessione alla nostra industria, mentre l'unica
storica presenza italiana nel paese è quella dei comboniani, in passato
protagonisti delle vicende sudanesi, ed ora scalzati dall'attivismo e dai
dollari di Lady Caroline, con la quale hanno intrapreso una guerra silenziosa.
Nel mezzo è successo di tutto, e la Cox è stata protagonista in negativo di
diversi intrighi.
La Cox si è segnalata come finanziatrice di alcuni pessimi personaggi e
come disinformatrice assoluta della realtà sudanese, tanto da ricevere
censure ufficiali dalla House of Lords, da vedere la sua CSI cancellata
dell'elenco Onu delle Ong, e da spingere quattro note testate anglosassoni,
non certo complici dei talebani sudanesi, a riunirsi per smentirla.
Andando con ordine, la baronessa comincia gia nel 1997 a raccogliere
finanziamenti per Garang, e a diffondere voci terribili sulle sorti dei
cristiani sudanesi, giungendo a creare una campagna-capolavoro capace di
raccogliere milioni di dollari contro la schiavitù. Nel frattempo trova il
tempo di sostenere che il Sudan produce armi chimiche (4) provocando il
famoso bombardamento della fabbrica di medicinali sudanese ordinato da
Clinton; appoggiò inoltrala versione che vedeva il governo sudanese
complice nell'attentato al presidente Mubarak in Eritrea, connessione mai
provata.
Patetica poi la segnalazione dell'acquisto da parte del Sudan di 400
missili Scud dall'Iraq, nel 1998, mentre nel 1999 dichiara che il Sudan
sarebbe coinvolto nell'attentato al WTO del 1992, smentita in questo dal
Dipartimento di Stato (leggi)

Nel caso dell'inganno che le è meglio riuscito, la Cox affermava che i
cattivi islamici prendessero i cristiani come schiavi per poi venderli,
quindi lei raccoglieva fondi per ricomprarli, un'operazione che in parecchi
paesi, nei quali lo schiavismo è ancora un nervo scoperto, ha raccolto
milioni di dollari.
Peccato che tutto ciò fosse assolutamente inesistente, i casi di riduzione
in schiavitù erano pochi e "tradizionali", non certo un commercio, i
miliziani dello Spla si adoperarono per organizzare "liberazioni di
schiavi" ad uso di ispettori internazionali e della stampa, mentre con i
soldi che raccoglievano compravano armi, dalla Gran Bretagna attraverso
l'Uganda, dove giungevano come "parti di ricambio" (leggi) per aggirare
l'embargo alla vendita di armi ai paesi africani coinvolti nella Prima
Guerra Mondiale Africana.

Questo infortunio, unito alla pretesa di presentare John Garang, il leader
dello SPLA(Poi incluso nella lista Onu dei terroristi con tutto il suo
movimento), come membro della Commissione Onu sui diritti umani, le valse
la radiazione della sua associazione dalle Nazioni Unite ed il pubblico
discredito. (leggi).

Lo Spla si è macchiato di ogni genere di crimine, rispecchiando
perfettamente il quadro con il quale la Cox dipinge da anni le azioni del
governo, compreso il commercio degli esseri umani.
Tutto ciò non pare averla comunque intimidita, ha immediatamente clonato la
sua associazione (ora Christian Solidarity Worlwide, invece di
Intenational) e ripreso le attività di sempre, girando furiosamente il
mondo in conferenze ispirate e charity rallies fortunati, sostenuta dalla
stampa amica (leggi) del Reverendo Moon, e invitata nella casa spirituale
di Bush, quella Midland ormai entrata nella leggenda (5) a tenere fortunati
discorsi .(6)

Da anni finanzia e sostiene la One Jerusalem Foundation (leggi) che ha il
suo oggetto sociale in: "Abbiamo un obiettivo, salvare una Gerusalemme
unita come indivisa capitale di Israele", insieme a Pat Robertson e ad
altri pentecostali
La fondazione ha nel suo direttore uno dei maggiori oppositori agli accordi
di Oslo, Yehiel le iter, considerato tra coloro che con i loro scritti
ispirarono l'assassino di Rabin, e, pur completamente americana, segue e
supporta la politica delle colonie.
La fondazione sosterrebbe economicamente Il primo ministro israeliano Ariel
Sharon in maniera occulta e non permessa dalla legge israeliana, ma la
circostanza viene smentita. (7)


Nel settembre del 2000 ispira al Sunday Telegraph un articolo che accusa Mr
Abdel Mahmoud al-Koronky, diplomatico sudanese a Londra, di aver tenuto
come schiava per due anni una giovane sudanese.
Una controinchiesta svela che si tratta di una colossale bufala, la
presunta schiava aveva dichiarato falsamente la sua età, mai era stata schiava.
Il Sunday Telegraph si dovette scusare e la baronessa glissò dicendo che
non sapeva nulla della ragazza, ma che la storia le era sembrata interessante.
Nel 2002, si tenne una riunione internazionale senza precedenti tra
l'irlandese 'The Irish Times', il londinese Independent on Sunday, il The
Washington Post e l' International Herald; al fine di decidere come
rimediare alla diffusione delle menzogne sul traffico degli schiavi e sul
loro salvataggio.
I giornali decisero una serie di uscite riparatorie e combinate per
rimediare a diverse false notizie e ricostruzioni che avevano diffuso su
indicazione della Cox negli ultimi anni. (leggi).

La baronessa è in difficoltà, ma oppone a tutti il suo candore umanitario,
mentre serve gli interessi della BP in Sudan. Ma l'indomita Caroline Cox ci
riprova quest'anno con la favola dei predoni a cavallo.
Il governo inglese non può accusare il Sudan di atrocità, avendo appena
concorso a siglare una pace che finalmente rende possibile l'esportazione
del petrolio dal paese, una delegittimazione di al-Bashir come criminale
genocidario metterebbe in discussione gli affari appena approvati (leggi) e
rimanderebbe il boom petrolifero del Sudan.

Gli interessi petroliferi inglesi ed occidentali sono celati dietro la
compartecipazione di BP in Petrochina, joint venture con i cinesi e diverse
altre aziende occidentali, un velo che consente di negare vigorosamente che
l'oro nero possa influenzare le politiche di paesi onesti verso un
dittatore. La crisi del Darfur ricalca la scena appena descritta per il Sud
cristiano. Mentre erano in corso i colloqui di pace, un movimento di
liberazione del Darfur, lo Sla-m, è insorto in maniera sospetta, almeno
considerando che si trattava fino a poco tempo fa di milizie locali di
autodifesa, proiettandosi contro i governativi. Anche qui nuove dotazioni
sono apparse nelle mani dei ribelli del paese più povero del mondo.

Fin dall'inizio dell'anno scorso il governo sudanese ha reagito
organizzando milizie locali ad esso fedeli, ed inviando esercito ed
aviazione a compiere una dura rappresaglia.
Rappresaglia che si è presto trasformata nel genocidio del Darfur, un
centinaio di migliaia di vittime ed oltre un milione di profughi dispersi
nel deserto. Il Darfur è chiaramente secondario negli interessi strategici
occidentali in Sudan, il genocidio si è consumato nel silenzio, per oltre
un anno, fino alla firma della pace petrolifera tra Sud cristiano ed il
governo. Il Sud del Darfur però ospita anch'esso alcune importanti
concessione petrolifere (leggi), ed è vasto quanto la Francia.

Ecco allora che per giustificare l'intervento armato, senza trasformare
al-Bashir in uno spietato dittatore, (anche se gia dovrebbe esserlo,
secondo i criteri in vigore), la Cox chiama all'intervento internazionale
contro i predoni Janjaweed, i colpevoli, barbari, islamici da punire per
far trionfare il bene.

La stampa internazionale abbocca, e anche i giornali italiani traboccano di
"predoni" sanguinari, nonché islamici, of course, anche se in questo caso
sono islamiche anche le vittime.
Il Sudan è ben contento di non essere considerato uno stato terrorista
(leggi) e asseconda la versione, pur cosciente che gli obbiettivi
occidentali puntano ad una rimozione del regime, o ad un assetto federale
del paese che ricorda tanto lo smembramento coloniale del più grande paese
africano, soluzione gia prospettata per l'Iraq e l'Arabia Saudita dai
pensatoi anglosassoni più aggressivi.

Alcuni cronisti, anche italiani, sono gia giunti in Sudan, e hanno
riportato che questi Janjaweed in realtà non si capisce bene chi siano, la
parola indica genericamente un arabo a cavallo con un fucile, e non
esistono battaglioni di Janjaweed visibili, per risolvere il mistero basta
rivolgersi all'ineffabile signora Cox, anche se questa volta sarà più
difficile, il governo sudanese, chissà perché, ha già dichiarato di aver
arrestato e condannato a morte alcuni Janjaweed.

Problemi di politica internazionale? Costruite anche voi un utile Janjaweed
e stampa ed opinioni pubbliche saranno ai vostri piedi!

note:

(1) "Baroness Cox: My Lords, is the Minister aware of UN reports that the
Janjaweed militia, which has been supported by the Government of Sudan,
continues to attack clearly marked humanitarian convoys, despite the
escalation of the catastrophe, with possibly 300,000 more people dying in
coming weeks? What steps are Her Majesty's Government taking to ensure that
the Government of Sudan stop the militia's interference with the
humanitarian effort and are themselves brought to account for complicity
with the military offensives, which are the cause of the catastrophe?
http://www.publications.parliament.uk

(2) http://www.sudanembassy.org/

(3) "Over 100 Parliamentarians in Westminster and Brussels regularly
support CSW by taking up cases of persecuted Christians. CSW staff working
in the British and European Parliament as well as the United Nations are
able to brief key decision makers, and regular delegations to Embassies
ensure that governments are well aware of our concerns."

(4) Le prove che presenterà verranno rigettate dalla House of Lords, uno
dei molti Baroness' fiasco's. http://www.espac.org

(5) http://www.reporterassociati.org

(6) http://www.layman.org

(7) Like Olmert's New Jerusalem Foundation, One Jerusalem also is
tax-exempt in the United States, enjoying 501(c)3 charitable organization
status with the IRS. Among the founding members of One Jerusalem, according
to their website, are: David Bar-Illan, editor of the Jerusalem Post and a
former spokesman for Prime Minister Netanyahu; Baroness Caroline Cox, the
head of Christian Solidarity International; Doug Feith, current Assistant
Secretary of Defense for Policy, and co-author of the 1996 Institute for
Advanced Strategic and Political Studies (IASPS) study, "Clean Break,"
providing Prime Minister Netanyahu with the roadmap for busting up the Oslo
Peace Accords; Yehiel Leiter, former "foreign affairs director" of the
Yesha Council, the governing body of the Jewish settlers in the West Bank
and Gaza; Libby Pataki, wife of the current Republican Governor of New York
State; Sharansky; and David P. Steinmann, the President of the Jewish
Institute for National Security Affairs (JINSA), a hotbed of Israeli
penetration into the American defense establishment. http://www.larouchepub.com