Liberarsi dalla dipendenza dal petrolio
un obiettivo di vitale importanza per un'Europa libera
e per la sconfitta del terrorismo.
di Paolo Galletti
La vera arma di distruzione di massa non è nascosta in qualche rifugio
dei terroristi.
La compriamo tutti i giorni, ormai a caro prezzo, respiriamo i suoi vapori
cancerogeni, con essa inquiniamo i mari e l'acqua potabile.
La utilizziamo per fare concimi e plastiche.
La usiamo per i carri armati e le automobili, per le centrali elettriche e
per i trattori. Per il riscaldamento e per l'illuminazione.
Dipendiamo da essa per la nostra vita quotidiana.
I potenti Stati Uniti d'America e la giovane Europa Unita.
Ma anche l'immensa Cina e l'India che seguono a ruota il nostro folle
modello di sviluppo.
E' il Petrolio la vera arma di distruzione di massa.
La lucida follia dei terroristi islamisti ha esposto con chiarezza i suoi
obiettivi politici. Prendere il potere in Arabia Saudita e nei paesi che
controllano i maggiori giacimenti petroliferi e di gas naturale.
In questo modo si possono ricattare e mettere i ginocchio i paesi che
dipendono dal petrolio e dal gas naturale.
Ma ci sono autorevoli analisti che sostengono che non sia necessario per i
terroristi prendere il potere nei paesi islamici e restaurare il Califfato per
realizzare uno scenario catastrofico per l'Occidente.Un attacco a Ras
Tanura, il terminal saudita da cui parte l'80% del greggio, farebbe salire
i prezzi oltre la barriera dei 100 dollari a barile, obiettivo politico
enunciato da Bin Laden.
Ma anche il continuo attacco terroristico ai tecnici stranieri,
indispensabili per lo sfruttamento del petrolio saudita, potrebbe indurre
lo stesso effetto.
Dobbiamo essere coscienti insomma che il nostro attuale livello di vita
dipende da un patto scellerato tra il governo USA e la dinastia tribale e
reazionaria dei Saud, che ha esportato in tutto il mondo, oltre al petrolio,
una eresia islamica fondamentalista e iconoclasta, il wahabismo, che si è
imposta grazie ai cospicui finanziamenti di cui dispone con i profitti
derivanti dalla vendita del petrolio.
Un motivo in più per liberarsi dalla dipendenza dal petrolio: togliere
l'appoggio al regime fascista dell'Arabia Saudita.
Cosa significherebbe avere il petrolio a 100 dollari al barile?
Cosa significherebbe il controllo dell'Arabia Saudita da parte dei
fondamentalisti?
Nessun produttore sarebbe in grado di rimpiazzare l'Arabia Saudita e
l'Occidente piomberebbe in una crisi energetica peggiore che nel 73 o nel 79.
Ma se anche, per incanto, il terrorismo fosse debellato, esiste la curva di
Hubbert a ricordarci la fragilità della nostra dipendenza dal petrolio.
King Hubbert, geologo della Shell, nel 1956 predisse che agli inizi degli
anni 70 la produttività dei pozzi americani di petrolio avrebbe iniziato a
scendere. Deriso, Hubbert fu vendicato proprio nel 1970, quando la
produzione di petrolio americano raggiunse l'apice: subito dopo iniziò il
declino. Oggi gli USA macinano 25 milioni di barili giornalieri (un terzo
della domanda mondiale, pari a circa 80 milioni di barili) contro una
produzione domestica di soli 14,7 milioni.
Alcuni studiosi sostengono che la produttività mondiale di petrolio
raggiungerà l'apice alla fine del 2005.
Ma, al di là della data esatta, risulta evidente che ci avviciniamo a
questo appuntamento.
E, in ogni caso, liberarsi dalla dipendenza dal petrolio, è necessario,
anche se per paradosso, il petrolio fosse estratto ancora per lungo tempo a
basso costo.
L'età della pietra non è finita per mancanza di pietre.
L'Europa ha bisogno di trovare la sua indipendenza energetica.
Con energie pulite e rinnovabili,usate anche per produrre l'idrogeno.
Il meglio della ricerca scientifica va utilizzato per questo obiettivo.
Già il nobel Rubbia, con i fondi del governo dell'Ulivo ha avviato il
progetto della centrale solare termica in Sicilia.
In un anno i migliori fisici del mondo, con il progetto Manhattan
realizzarono la bomba atomica.
In pochi anni si può invertire la rotta energetica, a partire dal risparmio
energetico e dall'uso razionale dell'energia.
Gli ecologisti di tutta Europa devono fare di questo obiettivo un punto
qualificante, usando la stessa forza e determinazione avuta ai tempi della
battaglia contro il nucleare.
Per una vita sana ed un ambiente pulito, per la democrazia e per battere il
terrorismo, per la pace tra i popoli, occorre liberarsi dalla dipendenza
dal petrolio.
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Federazione dei Verdi di Lucca ->
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