BOLOGNA 2 AGOSTO 2004
DISCORSO INTEGRALE DI PAOLO BOLOGNESI, PRESIDENTE ASSOCIAZIONE FAMILIARI
VITTIME STRAGE DELLA STAZIONE
<<Il 2 agosto di 24 anni fa, in questa stazione, ebbe luogo un massacro.
Alle 10,25 si consumò la strage più infame della storia del nostro Paese:
giovani che si preparavano ad andare in vacanza, al lavoro, donne, bambini,
tutte persone innocenti vennero fatte saltare in aria da chi non ebbe
scrupoli, nessuna pietà.
85 morti e 200 feriti utilizzati per fini politici di potere.
Vite dilaniate in un momento, sogni, speranze, amori, desideri spazzati via
dalla violenza terroristica.
I nomi che si succedono sulla lapide sono la testimonianza di persone che
si muovevano in una delle stazioni più trafficate d'Italia.
Chi ha voluto e chi ha eseguito quel crimine contro l'umanità ha goduto e
gode tuttora di altissime protezioni.
Senza queste, ne siamo certi, oggi sapremmo tutta la verità.
Nel manifesto quest'anno abbiamo scritto:
I TERRORISTI AUTORI MATERIALI DELLA STRAGE SONO LIBERI
LE VITTIME DEL TERRORISMO SONO LASCIATE SOLE
QUESTO E' IL FRUTTO DELLA DIFFUSA ILLEGALITA' CHE PERVADE IL NOSTRO PAESE
Gli esecutori materiali: i terroristi fascisti Valerio Fioravanti e
Francesca Mambro oggi si godono la libertà. Dei condannati per depistaggio
è utile ricordare che Licio Gelli, Gran Maestro della Loggia Massonica P2,
sconta la sua pena nelle comodità di Villa Vanda, chissà come, ancora di
sua proprietà e Francesco Pazienza, pur dal carcere, sembra avere
sufficienti contatti per consolidare la sua fama di faccendiere, secondo
quanto risulterebbe nell'indagine su Telekom Serbia, ed anche la
liberazione dal 41 bis di 72 boss mafiosi dà la misura concreta di quanto
sia protetta oggi nel nostro paese l'illegalità.
Alle vittime viene riservata la solitudine spezzata dal ricordo negli
anniversari.
Questo Governo ha chiuso "l'Osservatorio sui problemi e sul sostegno delle
vittime dei reati" per timore che la loro voce prendesse piede con leggi
organiche di tutela. La legge Quadro per l'assistenza, il sostegno e la
tutela delle vittime dei reati è bloccata da due anni alla Commissione
Giustizia della Camera. Quest'anno, per la prima volta, ascriviamo a merito
del Parlamento, dopo un iter defatigante di ben due anni e mezzo e grazie
alla tenacia delle Associazioni dei Familiari, l'approvazione della legge
"Nuove norme in favore delle vittime del terrorismo e delle stragi", il cui
testo è stato quasi integralmente recepito dalle proposte di legge
presentate dall'Associazione Italiana Vittime del Terrorismo e dallUnione
Vittime per Stragi di cui la nostra Associazione fa parte. La legge prevede
benefici economici, assistenza psicologica e il gratuito patrocinio per le
vittime e i loro familiari. Un indubbio passo avanti per la tutela dei
diritti delle vittime che sarebbe potuto essere più significativo qualora
questo Governo avesse disposto maggiori risorse finanziarie; la legge
risente pesantemente di questo limite.
Aspettiamo di verificare in concreto l'attuazione di queste norme.
Mambro e Fioravanti sono stati condannati complessivamente a 12 ergastoli e
a più di 200 anni di carcere in processi limpidi e regolari; sono
responsabili degli 85 morti alla stazione e di aver spezzato altre vite con
tredici barbari omicidi; i feriti, che hanno causato, durante le loro
azioni criminali e vigliacche, sono innumerevoli. Non hanno mai collaborato
con la giustizia, hanno ostacolato gli inquirenti, hanno depistato le
indagini con la compiacenza dei servizi segreti e offeso le corti
giudicanti, hanno dichiarato che vivere a quel modo gli piaceva e si sono
vantati di non provare alcun rimorso.
Se personaggi come questi si trovano in libertà e godono di una onorata
visibilità, significa che in Italia la legge non è uguale per tutti e
soprattutto che abbiamo raggiunto un livello preoccupante di inciviltà
giuridica.
Gli autori della strage sono in libertà perché hanno un grande potere di
ricatto, perché hanno saputo vendere caro il loro silenzio, perché sanno e
tacciono da sempre i nomi dei mandanti e degli ispiratori politici della
strage.
La concessione della libertà condizionata a Valerio Fioravanti, uno degli
esecutori materiali della strage, è un regalo fatto ad un fedele assassino
che ha mantenuto il silenzio; ora i mandanti e gli ispiratori politici
potranno stare più tranquilli.
Il Senatore Francesco Cossiga, che nel 1980 era Presidente del Consiglio,
sostiene che Fioravanti è innocente sulla base di quanto dettogli da
terroristi irriducibili che incontrava nel suo studio. Ora sarà
soddisfatto. Il Presidente Emerito della Repubblica ha cercato
incessantemente di riabilitare coloro che sono stati condannati a vario
titolo per questo vile attentato: in unintervista ha applaudito alla
riammissione di Licio Gelli nella Massoneria ed ha personalmente portato al
congresso di Comunione e Liberazione una lettera di Mambro e Fioravanti,
per sponsorizzarne la grazia. Atti che non ci sorprendono più perché, da
anni, consideriamo incredibili i comportamenti del Senatore che invece di
difendere i valori della verità e della giustizia fa di tutto per insultarli.
L'anno scorso il Ministro On. Carlo Giovanardi aprì una stucchevole
polemica contro il manifesto dell'Associazione che diceva:
I FAMILIARI DELLE VITTIME SAPRANNO ANCORA UNA VOLTA DIFENDERE MEMORIA
VERITA' E GIUSTIZIA DA RIFORME DISPIRAZIONE PIDUISTA VOLTE A DISTRUGGERLE
Riteneva il manifesto offensivo contro il Governo in carica e le leggi da
lui approvate o in via di approvazione e lo rispedì al mittente, inondando
di interviste offensive la stampa nazionale.
Il 28 settembre il Gran Maestro della Loggia Massonica P2 Licio Gelli in
una intervista disse: GUARDO IL PAESE, LEGGO I GIORNALI E PENSO: ECCO QUA
CHE TUTTO SI REALIZZA POCO A POCO, PEZZO A PEZZO. FORSE SI', DOVREI AVERE I
DIRITTI D'AUTORE. LA GIUSTIZIA, LA TV, L'ORDINE PUBBLICO. HO SCRITTO TUTTO
TRENTANNI FA.
Nessun membro del Governo in carica ha avuto il coraggio di polemizzare con
Licio Gelli, nessuno ha ritenuto offensive quelle dichiarazioni a
dimostrazione di quanto ancora oggi sia grande il potere della Loggia
Massonica P2 e considerato attuale il suo progetto politico, il Piano di
Rinascita Democratica, che oggi questo Governo sta attuando in modo ossessivo.
La sequenza dei fatti che si sono succeduti dimostra quanto sia incredibile
il comportamento di uomini delle Istituzioni:
-Alcuni deputati di Alleanza Nazionale hanno promosso la concessione della
grazia per i due stragisti e pluriomicidi.
-Il Presidente della Regione Lazio Francesco Storace ha incontrato nel suo
studio Francesca Mambro proprio il 2 agosto scorso, a palese sfregio e
disprezzo non solo della memoria dei nostri cari barbaramente uccisi, ma
anche di un minimo senso dello Stato e rispetto per le Istituzioni.
-Negli stessi giorni, 39 deputati di Alleanza Nazionale hanno presentato
una petizione al Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi, per
ridurre al silenzio l'Associazione, per impedire che chi rappresenta i
familiari delle vittime di questa strage possa parlare in pubblico in
manifestazioni come quella di oggi.
Prendiamo atto indignati che uomini di un partito di Governo si siano
schierati dalla parte dei terroristi e contro le vittime. Ma siamo ancor
più indignati perché nessuno di loro ha pensato ad Angela, a Sonia, a
Rossella, a Davide, a Vito, a Vincenzo, a Rita, a Franca
nessuno è andato
con la memoria a ricordare i nomi scritti sulla lapide, nessuno ha pensato
che dietro ogni nome c'era una vita, un futuro
. E nessuno ha richiamato
alla mente che Mambro e Fioravanti hanno ucciso la gioia di vivere di
queste 85 vittime innocenti. Una dimenticanza grave, un dimenticanza senza
pari!
Qualcuno, forse, pretende di annullare l'esistenza delle vittime?
No, sappiate che c'è un dovere che noi familiari abbiamo: dare voce al
silenzio dei nostri cari; una voce che denunci le ingiustizie, le
illegalità, una voce che richiami la completa verità. Un impegno che
abbiamo assunto da 24 anni , ma è anche l'impegno che la città di Bologna
si è preso il 2 agosto del 1980 mentre ancora si scavava tra le macerie di
questa stazione.
A chi vorrebbe chiudere gli anni di piombo con revisionismi su ordinazione
e con comodi colpi di spugna, in nome di una necessità di pacificazione
nazionale, vogliamo ricordare che riappacificare vuole anche dire tagliare
i ponti in modo definitivo con gli stragisti e soprattutto arrivare alla
completa verità su quel periodo.
Dopo gli attentati dell'11 settembre a New York e poi dell'11 marzo a
Madrid, ai cui familiari delle vittime va tutto il nostro sostegno, la
lotta al terrorismo è tornata drammaticamente attuale e impone scelte di
rigore e fermezza ad ogni Paese.
Chi governa il nostro Paese come potrà giustificare che, per favorire
terroristi e stragisti, vengono addirittura ignorate le leggi dello Stato,
come dimostra la recente concessione della libertà condizionata a Fioravanti?
Come potrà spiegare che terroristi rossi e neri godono nel nostro paese di
consensi e protezioni presso parti politiche che siedono in Parlamento?
Come potrà giustificare l'impunità dei mandanti e degli ispiratori politici
di tutte le stragi che si sono succedute in Italia dal dopoguerra ad oggi?
Come potrà giustificare che per conoscere la storia del nostro Paese
bisogna aspettare che negli Stati Uniti vengano declassificati documenti
segreti, poiché in Italia il segreto è eterno?
Come potrà ergersi a paladino della lotta al terrorismo chi si è dimostrato
incapace di affrontare un vero dibattito sul terrorismo e le stragi, non
riuscendo nemmeno a far chiarezza nei propri apparati, visto che negli
ultimi cinquanta anni i responsabili dei servizi di sicurezza, nominati dai
Governi in carica, sono stati in gran parte impegnati per impedire il
raggiungimento della verità?
Come potrà un esecutivo, il cui Presidente del Consiglio è stato iscritto
alla Loggia Massonica P2 (tessera n. 1816), condurre coerentemente la lotta
al terrorismo quando il Gran Maestro di questa Loggia e i suoi accoliti si
sono distinti per i depistaggi sulle stragi, per sovvenzioni alle bande
armate neofasciste e nella corruzione del nostro Paese?
Questa impunità è dovuta ad una complicità sostanziale, all'utilizzo
politico che si è fatto del terrorismo e allomertà di Stato che ha celato
la verità ai cittadini di questo Paese.
La proposta di legge di iniziativa popolare per "l'Abolizione del segreto
di Stato nei delitti di strage e terrorismo", avanzata dai Familiari delle
vittime, compie venti anni. Tutto questo tempo non è bastato ai vari
Parlamenti che si sono succeduti per approvarla: uno strumento sicuramente
utile per arrivare ai mandanti viene lasciato nel silenzio più totale,
ricordato solo negli anniversari per la pressione esercitata dai familiari
delle vittime.
Non ci scoraggiano i tentativi di ridurci al silenzio operati da chi oggi
approfitta di incarichi istituzionali per proteggere amici discutibili.
La logica dell'uso del potere pubblico, come mezzo di difesa dei propri
interessi, conduce a degenerazioni mostruose come la strage alla stazione.
L'idea che il cittadino non è il fine, ma un mezzo, una pedina da
utilizzare, un numero che può anche essere eliminato, se questo serve a
mantenere o raggiungere il potere, fa del cittadino stesso un suddito.
Ma proprio perché siamo cittadini, non sudditi, e crediamo nella democrazia
e nel principio di uguaglianza, chiediamo che nella Costituzione venga
inserita una esplicita tutela per le vittime e ci battiamo per ottenere
quelle garanzie di cui ora godono solo imputati e rei.
Proprio perché siamo cittadini e non sudditi, pretendiamo che finisca
l'attuale regime della disinformazione e della censura sulle notizie
"scomode", che ha fatto sì che quasi nessun quotidiano abbia riportato la
recente sentenza della Cassazione nel processo allallora minorenne Luigi
Ciavardini, in cui viene per l'ennesima volta confermata e provata la
matrice fascista dell'attentato del 2 agosto 1980. Anzi in molti casi la
sentenza è stata presentata come favorevole agli stragisti fascisti.
Si preferisce dare voce e risonanza alle versioni false ed interessate
degli stragisti, assassini prezzolati che negano l'evidenza per contratto.
Anche questo è molto preoccupante e fa pensare che soprattutto in
televisione, nel servizio pubblico, non esiste censura per stragisti,
assassini, e delinquenti in genere, ma solo per i cittadini onesti, artisti
o giornalisti troppo critici con i potenti.
Come sempre, noi familiari delle vittime non chiediamo vendetta, ma
pretendiamo giustizia. Non agiamo mossi dal rancore, come vorrebbe far
credere chi si oppone al raggiungimento della completa verità, ma dalla
volontà di preservare lo stato di diritto.
In questi anni abbiamo combattuto depistaggi, manovre oscure di
appartenenti ai Servizi Segreti ai tempi della P2, squallide
campagne-stampa orchestrate da mass-media compiacenti, calunnie e tentativi
di delegittimazione.
Ci ha sostenuto in queste battaglie il ricordo ancora vivo e presente dei
nostri cari; ci ha spronato ad andare avanti l'esempio delle tante persone
perbene che hanno pagato con la vita la militanza democratica, come il
Giudice Mario Amato, l'agente Emanuele Petri, il sindacalista Guido Rossa e
i professori Marco Biagi, Ezio Tarantelli e Massimo D'Antona e tanti altri.
In questi anni di continua ed incessante battaglia per la verità e per
l'affermazione dei diritti delle vittime, abbiamo potuto contare sul vostro
appoggio, sulla calda solidarietà di gente meravigliosa che ci ha sostenuto
in momenti difficilissimi e ha creduto giusta la lotta che portavamo avanti
in nome di tutti coloro che vogliono verità e giustizia; abbiamo potuto
contare sulla solidarietà di una società civile che credendo nella
giustizia, nella democrazia e nello stato di diritto, pretende come noi che
assassinii e violenze non debbano mai avere coperture e che giustizia e
verità siano obblighi a cui nessun potere abbia il diritto di sottrarsi.
Grazie per essere stati anche oggi con noi.>>
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Federazione dei Verdi di Lucca ->
www.verdi.luccanet.com