[Cerchio] poliziotto ammazza cani per divertimento

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Autore: leonid ilijc brezhnev
Data:  
Oggetto: [Cerchio] poliziotto ammazza cani per divertimento
Pian di Massiano, poliziotto ammazza cani per divertimento «Un poliziotto
ha sparato a un cane davanti alla Questura»

dal messaggero

Riceviamo da un lettore la descrizione di un episodio di cui è stato
involontario testimone insieme ad altri cittadini, descrizione che
riportiamo di seguito, in attesa di eventuali chiarimenti da parte
dell'ente interessato.

Lunedì 26 luglio, pochi minuti dopo le 13, mi trovavo all'ingresso della
Questura di Perugia, a Pian di Massiano.
Sto per annunciarmi al piantone quando lo vedo uscire dalla guardiola
accompagnato da un giovane completamente vestito di nero. Si
arrestavano, i due, all'angolo sinistro della pensilina degli autobus
dietro cui sostava una donna e solo allora si materializzava un cane
color marrone chiaro che, infastidito dalla loro presenza, simulava un
attacco dissuasorio contro i due poliziotti. A quel punto, su
istigazione del piantone, il giovane in borghese sollevava il braccio
destro che teneva disteso lungo il corpo e con la pistola esplodeva un
colpo contro l'animale. Ingenuamente ho subito pensato ad una qualche
forma di addestramento, poi, però, lo sfotunato cane si allontanava
immediatamente su tre zampe, tenendo l'anteriore destra sollevata e
guaendo penosamente.
Come riflettendo a voce alta ho esclamato: «Ma che avete fatto? Gli
avete sparato?». Continuavo, protestando, che in fondo sarebbe bastato
interpellare un addestratore di cani, che non esistevano gli estremi per
sparare in mezzo alla strada, a due metri dalla donna in attesa
dell'autobus, a dieci metri da me e a poco più di dieci metri da un
altro signore che stava leggendo un giornale dentro una vettura. Io
tenevo ancora aperto con una mano il cancello d'ingresso riservato ai
pedoni. Avrei voluto incontrare il Questore ma nel piazzale della
Questura, oltre ai due poliziotti autori del gesto, sostava un gruppo di
agenti che commentavano l'episodio. Uno di loro mi invitava a chiudere
il cancello, chiuso il quale suonavo il citofono e chiedevo al mio
interlocutore una persona che, però, non c'era. Un collega ha confermato
che ciò a cui avevo assistito non era il frutto di un colpo di caldo, ma
era successo veramente.
Tutta la scena, fra l'altro, era stata osservata dai passeggeri di un
autobus che transitava in quel momento.
Ho cercato di rintracciare il cane, ma senza successo.
C'è di che sentirsi particolarmente inquieti nel verificare che la
nostra sicurezza è affidata anche a questi personaggi, che senz'altro
rappresentano l'unica eccezione in quel settore.