29 luglio 1900 - 29 luglio 2004: gli anarchici non dimenticano
Il 29 luglio del 1900 Gaetano Bresci uccise Umberto I° di Savoia, re d'Italia.
Nell'anniversario del regicidio, il monumento eretto sulla collina di Superga a Torino è stato ricoperto ed è stata apposta una lapide in ricordo dell'anarchico che sparò al re.
Foto a quest'indirizzo:
http://italy.indymedia.org/news/2004/07/593950.php
Quando Bresci, giunto appositamente dall'America dove era emigrato, a Monza colpì il Savoia erano passati due anni dalle cannonate sparate sulla folla che a Milano manifestava per il pane. Centinaia erano stati i morti di quella Strage di Stato, una strage per la quale Umberto in persona decorò l'autore materiale, il generale Bava Beccaris.
Oltre un secolo dopo quegli avvenimenti in ogni angolo di Italia ci sono statue, lapidi, strade dedicate ad Umberto Savoia, un assassino con la corona da re.
Noi vogliamo ricordare il gesto di un uomo che rinunciò alla propria vita per rendere giustizia alle vittime di un tiranno feroce.
Noi vogliamo in questo luglio ricordare tutte le vittime delle innumerevoli Stragi di Stato volute da un potere, che anche sotto le seducenti vesti democratiche, continua ad uccidere: da piazza Fontana alla strage della stazione di Bologna della quale cade il 2 agosto il 24° anniversario.
Ben vivo nella nostra memoria è Giuseppe Pinelli, l'anarchico assassinato il 15 dicembre del 1969 nei locali della Questura di Milano. E non dimentichiamo Carlo Giuliani abbattuto da un carabiniere nelle strade di Genova tre anni fa.
Ma vogliamo soprattutto ricordare le migliaia e migliaia di uomini, donne e bambini anonimi che sono morti e stanno morendo in Iraq ed Afganistan, dove il militarismo italiano, oggi come un secolo fa, miete vittime tra le inermi popolazioni civili.
E vogliamo ricordare le centinaia di migranti e profughi, sfuggiti alla guerra ed alla fame, che annegano nei nostri mari, perché resi "clandestini" da una legge razzista e feroce.
Nel mondo che vogliamo non c'è posto per re e tiranni, sia pure sotto maschera democratica.
Nel mondo che vogliamo nessuno ricorderà con statue e lapidi gli assassini che hanno fondato il loro potere sul sangue e sulle sofferenze di tanta parte dell'umanità.
Quello di Bresci fu un gesto di legittima difesa verso i più deboli e gli oppressi. Per questo, almeno per il breve spazio di una giornata, qualcuno ha voluto che la vergognosa statua di Umberto in abiti da "Asterix" fosse nascosta agli occhi dei torinesi e che, nello stesso luogo, una targa ricordasse chi aveva saputo farsi vendicatore delle sofferenze di un intero popolo.
Federazione Anarchica Torinese - FAI