[NuovoLaboratorio] C. Stampa Servizio Civile Internazionale

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Autore: Elisabetta Filippi
Data:  
Oggetto: [NuovoLaboratorio] C. Stampa Servizio Civile Internazionale
ISRAELE NEGA L'INGRESSO AD UN VOLONTARIO ITALIANO


Nella notte tra domenica 25 e lunedì 26 luglio Angelo Lazos, cittadino
italiano, si è
visto negare l'ingresso in Israele. Arrivato con un regolare volo di linea,
Angelo è stato fermato dalle autorità aeroportuali. Il motivo di questo
rifiuto è legato a due precedenti esperienze avute da Angelo in Palestina,
come volontario dell' International Solidarity Movement (ISM). Questa
associazione, a guida palestinese e composta da volontari di tutto il mondo,
è particolarmente malvista dal governo israeliano. Questo per la sua
continua azione di interposizione non violenta nei confronti delle
operazioni militari israeliane che seriamente danneggiano la popolazione e
le infrastrutture palestinesi e per la sua opera di diffusione delle
informazioni dall'interno della Palestina verso i media internazionali.

Angelo ha iniziato uno sciopero della fame e questa mattina si è rifiutato
di partire per l'Italia. Ora si trova nel posto di polizia dell'aeroporto e
gli hanno sequestrato telefono cellulare e telecamera. Può avere contatti
solo con l'avvocato che segue il caso. Adesso, le autorità israeliane
proveranno a far salire Angelo su aerei diversi finchè non avverrà una
deportazione coatta su un volo scortato da un poliziotto. Nel frattempo
verrà trasferito a Ramla,
una prigione vicino a Tel Aviv.

Ad Angelo è stato dato l'ordine di espulsione e per 10 anni non potrà
tronare nei territori occupati. Il Servizio Civile Internazionale (SCI), l'
organizzazione che in Italia segue i rapporti con l'ISM, ha da subito
seguito la vicenda di Angelo, e così i legali dell'ISM. L'aiuto
dell'ambasciata italiana nullo.

Lo stato di Israele continua a negare l'accesso a volontari ed attivisti in
arrivo all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Negli ultimi anni alcune
migliaia di persone, provenienti da diverse parti del mondo, si sono viste
negare il permesso di entrare in territorio israeliano. Per accedere ai
Territori Palestinesi si deve obbligatoriamente passare per Israele, che si
riserva il diritto di decidere chi può entrare e chi no. Le persone vengono
rifiutate perché dichiarate da Israele un "pericolo per la sicurezza",
scusa, questa, che lo stato israeliano usa spesso per coprire i suoi
crimini e le sue violazioni di leggi internazionali e di diritti umani .
Il pericolo per la sicurezza di cui si parla è rappresentato da volontari
che vogliono sia andare a vedere con i propri occhi cosa succede in
Palestina, sia portare aiuto alla popolazione civile palestinese, aderendo a
diversi progetti ed organizzazioni non governative. Per poi
descrivere le loro esperienze una volta tornati in patria. E' proprio questo
ciò che lo stato israeliano teme, che la verità sulle sue azioni nei
Territori Palestinesi occupati venga mostrata alla comunità internazionale.

Condanniamo l'assurdo comportamento dello stato d'Israele, che continua a
definirsi l'unica democrazia del Medio Oriente mentre nel frattempo compie
molteplici atti antidemocratici, di cui il caso di Angelo Lazos rappresenta
un esempio indicativo.

Condanniamo l'occupazione l'israeliana della Palestina e il trattamento
disumano riservato alla popolazione palestinese.

Chiediamo che la comunità internazionale non si limiti solo a pronunciare,a
volte, parole di critica verso Israele, ma che prenda veri provvedimenti per
mettere fine a questa illegale occupazione.

Segreteria Nazionale SCI via G. Cardano 135 - 00146 Roma, tel.
065580644/661, Fax 065585268 email: info@???

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