CAVOUR»
Grandeur bipartisan
GIULIO MARCON *
Ci sono coincidenze dalla sinistra simbologia. La nuova portaerei Cavour varata ieri dal presidente Ciampi, ha avuto il suo battesimo tre anni fa (sempre a Genova), due giorni prima dell'inizio del G8 nel luglio del 2001; una credenziale per Bush e Cheney e un «messaggio preventivo» ai manifestanti presenti in città per protestare contro il vertice dei potenti. E l'avvio dei lavori della Cavour non era stato deciso dal governo Berlusconi da poco in carica, ma dagli ultimi governi di centrosinistra (D'Alema e Amato) che avevano dato il benestare a spendere per questo «gioiello della Marina» ben 1 miliardo e 800 milioni di euro, quattro volte di quanto spende annualmente l'Italia per la cooperazione allo sviluppo con i paesi poveri - costi nel frattempo lievitati a dismisura, e nel frattempo anche i tagli alla cooperazione sono aumentati. Si trattava del battesimo per l'inizio dei lavori; stessi cantieri e stesso ministro della difesa Antonio Martino, contento, allora come ieri alla cerimonia, di presentarsi con queste credenziali a Bush. Stessa politica di riarmo, di aumento di spese militari, di sostegno ad un'industria bellica che ha bisogno di massicci sostegni pubblici - altro che libero mercato - per poter continuare a fare affari. E, con l'importante eccezione della guerra all'Iraq, stessa politica bellica bipartisan (v. guerra per il Kosovo) che ha portato in cinque anni, da D'Alema a Berlusconi, a far aumentare la spesa militare di oltre il 10%. E c'è «continuità»: tutti gli emendamenti presentati alla finanziaria per la riduzione delle spese militari, compresi gli stanziamenti per la Cavour, non sono mai stati votati dalla maggioranza dell'Ulivo, oltre che essere respinti dalla maggioranza di Berlusconi.
Si ragiona su come trovare soldi per tamponare le falle dei conti pubblici e arginare il deficit: ebbene il costo di questa portaerei equivale a quasi mezza manovra del 9 luglio scorso. Si stima che a fine lavori sarà costata ben 3 miliardi di euro, cioè più o meno gli stessi soldi che vengono tagliati a enti locali e regioni che sono così costrette a ridurre spese sociali e ordinarie. I parametri di Maastricht sono vincolanti per la sanità, ma per le spese militari no. Si riduce tutto - pensioni, sanità, scuole- ma le spese militari sono intoccabili. Anzi, continuano a crescere.
E crescono per operazioni inutili e tronfie come la portaerei Cavour, atte solo a rinverdire un orgoglio nazionalistico piccolo piccolo, a far contenti gli armieri e a lanciare messaggi di allineamento militarista alla bellicista amministrazione Usa. Sarà la nostra grandeur all'amatriciana, l'illusione di una piccola potenza. Oggi, dopo l'Iraq, quella portaerei non è il simbolo di una «sicurezza comune» da costruire insieme ai popoli, di un impegno per la pace a fianco dell'Onu, ma di una politica offensiva ed aggressiva, strumento di guerra. Con una portaerei armata di tutto punto come la Cavour non si fa il peace keeping, né missioni umanitarie e non si portano tende per i profughi. Ci si tiene pronti per la guerra.
* Campagna Sbilanciamoci!
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