da lavoro - repubblica
DICONO che ci voglia pazienza. Che per la verità, per la giustizia, si
debba attendere. Due dei processi per i fatti del G8 riprenderanno a
settembre: il 17 quello per la devastazione e il saccheggio della città
imputati 25 (più uno) presunte Tute Nere, è già a dibattimento; il 23 si
ricomincia invece con l'udienza preliminare per il sanguinario assalto
poliziesco alla scuola Diaz, con 29 imputati tra super-poliziotti ed
agenti. Alcuni devono rispondere di lesioni, reato che si prescrive in
cinque anni. Non è definitivamente chiusa la vicenda di piazza Alimonda:
l'omicidio di Carlo Giuliani è stato portato davanti alla Corte Eurpea per
i diritti dell'uomo, ma per stessa ammissione dell'avvocato Giuliano
Pisapia, che rappresenta la famiglia Giuliani "i tempi sono anche più
lunghi di quelli nostri: hanno richiesto della documentazione a noi e allo
Stato italiano, aspettiamo fiduciosi". E poi c'è l'inchiesta sui soprusi
nella caserma di Bolzaneto. La Procura ha presentato una richiesta di
rinvio a giudizio per 47 persone, tra rappresentanti delle forze
dell'ordine (carabinieri, polizia penitenziaria) e medici (quattro), la
data della prima udienza preliminare deve ancora essere fissata. Si e'
parlato del 9 dicembre prossimo. Il rischi altrimenti e' di passare
direttamente a gennaio, al 2005 insomma. La "memoria" della Procura
sull'irruzione alla diaz sarebbe stata ultimata nei giorni scorsi. E
utilizzando sempre il condizionale, si tratterebbe di un sensazionale
documento d'accusa nel quale, utilizzando i filmati girati davanti
all'istituto scolastico la nott del 21 luglio, verrebbero evdenzitate le
responsabilità di tutti gli imputati. Colpevoli di aver programmato una
crudele spedizione punitiva, d aver imbrogliato le carte per fuggire dalle
responsabilità, di aver rinnegato il proprio mestiere ammanettando persone
che s: sapeva essere innocenti. Di essersi messi d'accordo in una
sciagurata riunione nel cortile della scuola, davanti al sacchetto con le
molotov.
Ma ancora più clamorose promette di essere il testo redatto dai pm Patrizia
Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati, protagonisti (coni colleghi
Francesco Cardona Albini ed Enrico Zucca) dell'inchiesta sui soprusi nella
caserma di Bolzaneto. Una "memoria" in cui la parola lager verrebbe più
volte citata, con riferimento all'inquietante "comitato di accoglienza" e
alle procedure umilianti cui i 255 manifestanti che passarono da lì furono
costretti. Un documento difficile, ponderato e sofferto, in cui per fare il
punto sulla responsabilità dei superiori si arrivano a citare gli atti del
processo di Norimberga. Centinaia di pagine per ricordare le violenze
commesse all'interno di quello che doveva essere un "centro di detenzione
temporanea" e che si trasformò in un inferno. Ma anche per cercare di
capire come ha potuto accadere che così tanti tutori dell'ordine, uomini e
donne che singolarmente si erano sempre comportanti nella maniera più
professionale possibile, all'improvviso abbiano ceduto all'istinto del
"branco" trasformandosi in aguzzini o in complici omertosi. Perché possiamo
attendere, ma abbiamo il diritto di conoscere la verità.
(m. cal.)
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"Eppure il vento soffia ancora...."
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antonio bruno FORUM AMBIENTALISTA MOVIMENTO ROSSO VERDE 339 3442011
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visitate il sito del Comitato Verita' e Giustizia per Genova
www.veritagiustizia.it su cui c'e' una rassegna stampa sull'argomento
Il Comitato Verità e Giustizia per Genova raccolgie fondi per la difesa
dichi e' rimasto vittima della violenza delle forze dell'ordine a Genova
nel luglio 2001.
ccp 34566992 ABI 07061 CAB 01400 intestato Comitato Verità e Giustizia per
Genova
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