PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA VIALE
DELLUNIVERSITA 85 -LECCE
I circoli di Rifondazione Comunista di Lecce, Surbo e
Trepuzzi esprimono la propria indignazione per latto
arrogante e irresponsabile della maggioranza che
governa Palazzo Carafa, che ha deciso la
localizzazione di un termovalorizzatore nella zona di
Cerrate; senza alcun coinvolgimento e informazione né
dei Comuni che sono a ridosso del sito dove sorgerà
limpianto né delle relative popolazioni, si è imposta
a colpi di maggioranza una scelta che avrà pesanti
ricadute sulla vita di tutti i cittadini.
Dobbiamo con amarezza constatare come quasi tutta
la discussione nel Consiglio Comunale di Lecce sia
stata incentrata su aspetti procedurali relativi alla
delibera oggetto della discussione mentre si è cercato
di lasciare in ombra il vero problema: discutere sulla
nocività di questo tipo di impianti, specie con le
caratteristiche che probabilmente avrà quello
leccese (un inceneritore che brucerà rifiuti
indifferenziati).
Nella nostra Regione la raccolta differenziata è a
livelli bassissimi (appena il 5%) ed ora con la
costruzione di un inceneritore (è più giusto definirlo
così) se ne decreta la fine, in barba alla legge e
alla salute dei cittadini: e, infatti, accertato che
questi impianti emettono sostanze tossiche e
cancerogene tra cui la diossina, che arreca danni
irreparabili alla salute e che ha spinto altri Paesi
europei ad una progressiva riduzione del numero di
questi impianti, incrementando invece la riduzione
nella produzione di rifiuti a valle e la raccolta
differenziata. Inoltre le ceneri che producono sono
particolarmente nocive ed hanno bisogno di particolari
misure e cautele nel loro stoccaggio.
Nella zona prescelta esiste già un altro impianto di
incenerimento di rifiuti speciali e ospedalieri
(Biosud) per il quale è stato spesso sollecitato un
monitoraggio per verificare i contenuti delle
emissioni ma senza mai avere risposta.
Oggi si aggiunge questa nuova emergenza che ci fa
lanciare un grido dallarme per una zona nella quale
cè stato un incremento di malattie tumorali a carico
della tiroide, dei polmoni e dellapparato
cardiovascolare, una zona già sottoposta agli effetti
inquinanti di Brindisi e Taranto (studi ISIATE del
CNR).
Ci chiediamo e chiediamo: se anche dovesse esistere un
solo semplice dubbio rispetto a possibili ricadute
negative sulla salute dei cittadini, non era ed è
dovere del Sindaco e dellAmministrazione comunale di
Lecce informare di questo la gente, discutere e
verificare quanto fin qui la ricerca scientifica e
quella sul campo ha prodotto nello studio di questi
sistemi di smaltimento dei rifiuti? Invece si è
lasciato la gente alloscuro di tutto, si è fatta
valere la forza dei numeri come se la salute dei
cittadini, la salubrità del territorio, dellacqua e
dellaria che respiriamo fossero di proprietà di una
maggioranza politica che governa la città di Lecce e
non, invece, beni indisponibili della collettività e
dei singoli.
Non sappiamo se e in che misura interessi e logiche
trasversali hanno offuscato un dibattito che invece
doveva essere nel merito delle scelte che si andavano
a fare, doveva essere partecipato e trasparente al
massimo.
Ma proprio perché è in gioco la salute della gente,
pensiamo che tutta la partita non può chiudersi con un
voto in Consiglio Comunale: per questo facciamo
appello ai cittadini, a quelli di Lecce e del Nord
Salento, perché si metta in campo una mobilitazione
vasta, capillare e partecipata, nella quale singoli e
associazioni che operano sul territorio costruiscano
lopposizione reale a queste scelte che favoriscono il
profitto per alcune grosse imprese lasciando ricadere
invece sulle popolazioni tutti gli effetti deleteri e
negativi.
I Circoli di Lecce Surbo Trepuzzi
di Rifondazione Comunista
Lecce, 20.07.04
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