[Lecce-sf] termovalorizzatore a Lecce URGENTE!

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Autor: Antonella Mangia
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Assunto: [Lecce-sf] termovalorizzatore a Lecce URGENTE!
qui sotto ho copiato/incollato l'articolo della
gazzetta del mezzogiorno di oggi. hanno quindi
intenzione di fare il termovalorizzatore a Lecce.
Lunedi' si riunirà alle ore 8,30/9,00 il consiglio
comunale.
naturalmente , oltre l'opposizione del centro sinistra
che è più procedurale che nel merito , c'è una più
vasta opposizione nel merito di queste scelte le cui
ricadute sulla salute dei cittadini sono pesanti.
L'invito è che chiunque ne ha la possibilità, Lunedì
vada a presenziare nel consiglio comunale di lecce: se
riusciamo a organizzarci in tempi così brevi, ci sarà
anche un gruppetto di compagni di rifondazione.
antonella

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17 luglio 2004      GAZZ_LECCE



Dalle commissioni Ambiente e Urbanistica è giunto ieri
il via libera al sito di Biosud e Daneco. Le
perplessità del Comitato difesa del territorio
Inceneritore a Cerrate, arriva il primo sì
Maritati: «Improponibile quella delibera». Pisanò:
«L'impianto sarà realizzato altrove»

Primo sì, tra le polemiche, alla localizzazione del
termovalorizzatore nelle campagne di "Masseria
Mazzarella". Il via libera è giunto, ieri mattina,
dalle commissioni Ambiente e Urbanistica di palazzo
Carafa, riunite in seduta congiunta per discutere
proprio del progetto presentato dalle società «Biosud»
e «Daneco». Una decisione presa coi soli voti
favorevoli della maggioranza perché l'opposizione ha
espresso, a chiare lettere, le sue perplessità in
proposito. Perplessità che i consiglieri del
centrosinistra hanno esaminato in maniera più
dettagliata, nel pomeriggio, nel corso di un
incontro-fiume di quasi quattro ore presso la
segreteria politica del senatore Alberto Maritati. E
dopo la comparsa di una lettera da cui si evince che
il dirigente del settore Urbanistica ha risposto
negativamente alla richiesta di una società che
chiedeva se fossero stati già individuati dei siti
idonei, è tra l'altro emerso come in altri analoghi
casi non si sia risposto affatto. Quando invece i siti
c'erano, eccome: oltre a località «Masseria
Mazzarella», anche quello di «Fondo d'Aurio», per il
quale il Consiglio comunale il 10 maggio scorso ha
approvato l'inserimento di un progetto nel Piano
triennale delle opere pubbliche.
«Noi non siamo in maniera preconcetta contro i
termovalorizzatori - premette il senatore Maritati -
solo che questi sono impianti da realizzare nel
rispetto rigoroso delle regole. Regole di carattere
sia tecnico, quando sarà il momento, sia procedurale.
Noi siamo quindi contrari alla delibera, perché a
nostro giudizio è innanzitutto improponibile». Per
tale motivo, quando lunedì la questione approderà in
Consiglio, il diessino Antonio Torricelli formulerà
un'eccezione preliminare di improponibilità. Il bando
del Commissario delegato per l'emergenza ambientale è
infatti scaduto il 27 maggio scorso e tra i requisiti
richiesti compare proprio l'acquisizione del parere
favorevole espresso dal Comune sede dell'impianto. Ma,
non avendo allegato nella busta il via libera
dell'assise di palazzo Carafa (la cui delibera sarà
eventualmente approvata solo lunedì), il progetto di
"Biosud" e "Daneco" sarà sicuramente bocciato. E le
due ditte, che per tempo avevano sollecitato un
pronunciamento del Comune in tal senso, potrebbero già
affilare le armi dei ricorsi alla giustizia
amministrativa. Come potrebbero fare altrettanto altre
società alle quali si è risposto negativamente o non
si sarebbe risposto affatto.
Secondo il centrosinistra, esisterebbero infatti due
aspetti «entrambi censurabili». «Il primo è che si dà
subito risposta ad una società mentre si ignorano le
istanze delle altre - chiarisce Maritati - C'è qualche
società che ha fatto domanda e non ha avuto alcuna
risposta. Ve ne è stata qualche altra, alla quale è
stato risposto in maniera diciamo equivoca. E
l'equivocità è sempre segno di opacità. E poiché i
funzionari non sono ignoranti, bisogna capire perché
si siano espressi negativamente, quando gli atti
invece c'erano. Questo è un fatto che dovranno
spiegare, perché non ci lascia per nulla tranquilli».
Ultimo aspetto da chiarire è infine il mancato
coinvolgimento delle popolazioni dei Comuni limitrofi
a Lecce. «La localizzazione di un sito per un
termovalorizzatore è un fattore di grande importanza
che riguarda non solo e non tanto Lecce, ma anche
Campi, Guagnano, Trepuzzi - conclude Maritati - Perché
un Comune come Lecce non deve rispettare la regola
della concertazione, della consultazione, della
cooperazione? Non si comprende questa fretta
improvvisa e questo non prendersi per niente cura
degli interessi e della volontà delle altre comunità
limitrofe».
Ma evidentemente c'è la necessità di arrivare al via
libera sulla localizzazione prima dell'apertura delle
buste, prevista per i prossimi giorni. Alla seduta di
commissione ieri mattina erano presenti anche gli
assessori Angelo Tondo ed Eugenio Pisanò. A giudizio
di quest'ultimo l'inceneritore non sarà comunque
realizzato a Lecce. «Secondo me - dice Pisanò -
l'impianto non lo realizzeranno né qui né a
Melpignano. Ma alla fine si andranno a potenziare
impianti già esistenti, come Copersalento o Colacem».
E mentre il presidente del comitato di quartiere di
Giorgilorio, Maurizio Simone ringrazia il sindaco Poli
Bortone e l'amministrazione comunale per aver
rinunciano al sito di Fondo d'Aurio, Antonia De
Giorgi, portavoce del Comitato salentino difesa del
territorio, esprime la sua preoccupazione. «Il nostro
- dice la De Giorgi - è un allarme per le scelte
inopinate che vengono fatte dalle amministrazioni
locali, relativamente a due località di rilevante
interesse storico e artistico-architettonico, quali
prima Santa Maria d'Aurio e ora Santa Maria Cerrate.
Sottolineiamo come in queste zone siano stati rilevati
forti agenti inquinanti e un'alta incidenza di tumori.
Purtroppo vediamo ancora una volta prevaricata la
tutela dei beni e della salute pubblica. Al Comune
chiediamo quindi di soprassedere o almeno di avviare
una riflessione con la Asl, la Soprintendenza e
l'Università di Lecce».

Fabio Casilli


        
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