14.07.2004
Giovedì a Roma migranti e ong in piazza contro la Bossi-Fini
di red
Per la sanatoria, contro l'inumana legge Bossi-Fini e almeno per la
semplificazione delle procedure di regolarizzazione degli immigrati.
Su queste parole d'ordine una manifestazione è stata promossa da un
ampio cartello di associazioni antirazziste e ong, con la
partecipazione di alcuni partiti della sinistra si svolgerà a Roma,
giovedì 15 luglio con concentramento alle 16 in piazza Cavour.
«A circa due anni dall'entrata in vigore, la legge Bossi-Fini nella
sua applicazione si rivela persino peggiore di quanto era stato
previsto- dicono i promotori nel loro appello alla mobilitazione -.
Gli effetti nefasti, prodotti dalla legge si stanno abbattendo con
estrema ferocia su tutti i migranti e persino su coloro che operano
per dare esecuzione alle norme».
L'appello parte dal caos che si sta riversando in questi giorni
nelle questure di tutta l'Italia.
Le questure, organi preposti a concedere il permesso di soggiorno,
lasciano le persone che ne fanno richiesta in attesa per più di un
anno (mediamente) per poi concedere un permesso la cui validità
varia da sei mesi ad un anno. Non appena ottenuto l'agognato
permesso, bisogna riaffrontare le trafile per il rinnovo che sarà
sempre di breve durata poiché i contratti di lavoro, indispensabili
per la concessione del permesso, sono brevi a causa della, tanto
esaltata, flessibilità del lavoro.
I risultati di questa "macchina infernale" sono la precarizzazione
totale, e lo sfruttamento da parte dei datori di lavoro, il
controllo diretto e continuo sulle vite di centinaia di migliaia di
migranti.
«Anche l'introduzione dell'obbligo del prelievo delle impronte
digitali di tutti - dicono i promotori nel loro comunicato -, oltre
ad essere una procedura umiliante ed invasiva, prolunga
ulteriormente i tempi di attesa. L'ossessione del controllo sulle
persone, frutto della cultura securitaria in voga negli ultimi anni,
rafforzata dal clima di odio e divisione generato dalla guerra
globale permanente, sta producendo una mole abnorme di dati di
difficile gestione e sta gettando gli immigrati e le immigrate in
uno stato di "libertà condizionata permanente"».
In questa situazione - è la denuncia -il periodo di attesa, durante
il quale ci si trova nel limbo con lo spettro della
clandestinizzazione, in media di dodici mesi, rischia di aumentare
ulteriormente. Non si può consentire che delle persone vivano al di
fuori di qualsiasi garanzia del diritto, in balia degli umori di un
datore di lavoro o di qualche agente di polizia magari poco edotto
sulle norme in materia di immigrazione.
«Facciamo appello - dicono perciò le associazioni - a tutti quanti
hanno a cuore i diritti delle persone, alle realtà antirazziste,
alle associazioni degli immigrati e a quelle che operano in loro
favore, ai movimenti, alle forze politiche democratiche, perché si
mobilitino per far cessare le vessazioni cui i cittadini immigrati
sono sottoposti. Mentre continuiamo a batterci complessivamente
contro la legge Bossi- Fini chiediamo che vengano ridotti i tempi di
attesa per il rinnovo dei permessi attraverso la proroga dei
permessi già in possesso. Per questo invitiamo tutti a partecipare a
un presidio davanti alla sede della Direzione dell'Area Immigrazione
del Ministero dell'Interno».
Le prime adesioni alla manifestazione sono: Associazione Senza
Confine, Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa, csa Vittorio
Occupato, Rifondazione Comunista - Dipartimento Immigrazione, loa
Acrobax, Lunaria, action, action migranti, progetto diritti,
sportello legale immigrati, commissione immigrazione prc roma,
Associazione Rain, Attac roma, Arci Roma, Gruppo consiliare PRC al
Comune di Roma, Gruppo consiliare PRC della provincia di roma, csa
snia, associazione bangladesh, red link.
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