Autor: giuseppe Data: Asunto: [Cm-crew] critical mass straordinaria a lucca - venerdi 8 luglio
2004 ore 18:00
bella ragazzi, qui il ciclocuoco di Roma.
io sarò impegnatissimo in Snia sto week end, ma vi prego, chi può si rechi a
Lucca venerdi questo alle 18.00....
so che è tardi, so che pochi pochissimi ne hanno dato la notizia, ma il
fatto spiegato qui di seguito è qualcosa che mi ha fatto rivoltare lo
stomaco. per questo, sarebbe secondo me necessario dare un segno tangibile
di solidarietà, di presenza...
venerdì 9 Luglio, alle 18 (concentramento in Piazza S. Maria)
A Lucca ad aprile una ragazza è stata stuprata perchè lesbica; di
seguito l' intervento della sua compagna al convegno "In fondo a destra"
tenutosi a Lucca la settimana scorsa
"GIORNI DI ORDINARIA FOLLIA"
È accaduto il 18 Aprile scorso. Un agguato - dietro casa. Due, sui
trent'anni. L'hanno colpita alle spalle. È caduta nel fango,
tramortita. L'hanno tirata su. Uno la immobilizzava. L'altro agiva, parlava
in
continuazione, la umiliava, insultava. Le ha detto, usando il mio nome,
che lo facevano a lei perché tanto farlo a me non sarebbe servito, così
avrei imparato, capito, che dovevo smetterla, altrimenti sapevano dove
andarla a cercare.
Come quasi ogni donna che subisce violenza, anche lei era decisa a non
sporgere denuncia: voleva solo tornarsene a casa, dimenticare - tutto.
Insisto, ma la vergogna, lo schifo di sé e la paura non vanno d'accordo
con il buon senso. Nel pomeriggio si rimette in viaggio. Sicuri di non
correre alcun pericolo la seguono, dall'auto le chiedono se mi ha
riferito quello che le hanno fatto. Panico. È fuggita e loro dietro,
ancora.
Due facce pulite da bravi ragazzi, l'ultimo modello di un'auto
costosissima per la maggior parte di noi, forse una ragazza a casa che
li aspetta, certamente dei genitori, magari una moglie, dei figli, ed un
lavoretto da fare, durante il fine settimana, senza rischi. Aggredire
un cucciolo di donna per colpirne un'altra solo perché non ha vergogna di
essere se stessa, non si nasconde, non tiene il becco chiuso. Colpirla
indirettamente - perché rimanga vulnerabile. Colpirla nei suoi affetti
"contro natura" - perché le coscienze non ne siano turbate. Colpirla
perché la smetta - di sentirsi libera. Colpirla perché capisca cosa
vuol dire non esserlo, che la sua vita non conta nulla e chiunque può farne
quel che vuole, specie se ha buoni amici pronti a coprirgli le spalle,
amici che conoscono il codice penale tanto da sapere che non puoi
essere giudicato per stupro se non l'hai fatto con il pene, perché per la
legge italiana se prendi una donna e la massacri con un bastone, le mani, un
camion, non l'hai stuprata, no, hai solo compiuto atti di libidine, e
per così poco, via, quante storie...
Aggredita, violentata e minacciata, sì - perché donna e lesbica. Ecco
la nuda verità, ecco cosa è accaduto - piaccia o meno a qualcuno che se ne
parli, o si sia tanto stupide ed autolesioniste da denunciarlo, anche
pubblicamente. E facciamo chiarezza, una volta per tutte: gli
aggressori sono verosimilmente appartenenti ad aree vicine all'estrema
destra, o
vogliamo attribuire anche questo agli anarcoinsurrezionalisti, magari
ai comunisti o ad una coppia di balordi in vena di far bravate: di
domenica, alle sette del mattino, contro una ragazza che porta a spasso
il cane sotto il diluvio, dileguandosi su una macchina da quaranta milioni
di lire.? "E poi, voi, con quel vizio di dire sempre quel che pensate, con
quella sciocca abitudine di starvene fuori dal branco, dalle regole,
con quell'assurda pretesa di esistere! Diciamolo, un po' ve lo siete
cercato, magari inventato." - già, sai che guadagno farsi sputare in faccia,
esporsi al pubblico ludibrio. Sulla pelle degli altri e su cose di una
tale gravità non si scherza, non si apre la bocca tanto per darle aria
-
chi lo fa rischia ma soprattutto gioca sporco,
sporchissimo.
Sì, questo succede nell'opulenta Lucca delle meraviglie, piena di
conigli bianchi dalla faccia pulita. Questo succede in quest'Italia
felice, ricca, civile, cattolica, tanto presuntuosa da credere di
potersi unire ai giustizieri del mondo in un'assurda crociata
colonizzatrice che lo renderà migliore. Balle. Quest'Italia malata
farebbe
meglio a starsene a casa, a curare se stessa, a insegnare ai suoi figli
che in uno stato di diritto il rispetto per gli altri e per le loro
scelte
è al primo posto, non all'ultimo.
Ne parliamo solo oggi perché le indagini, condotte dal comando dei
Carabinieri di S. Concordio che ringraziamo comunque per averci
trattate
con insolita gentilezza, ormai sono a un punto morto - il riserbo che
ci
era stato chiesto non è più necessario. Non sappiamo e forse non
sapremo
mai chi, perché. La destra - quella vera che ammorba le coscienze di
tanti
rispettati cittadini e non ha bisogno di bandiere - non firma, non
spiega,
non lascia tracce, non si sporca le mani: appalta, delega, prospera
sottovalutata nell'indifferenza.
Illazioni, certo, ma nemmeno si può negare l'evidenza.
Stiamo pericolosamente regredendo, degradando su posizioni sempre più
integraliste, reazionarie. Di questa deriva politica, culturale ed
etica
ne fanno le spese tutti ma per primi coloro i quali criticano il
sistema o
semplicemente non ne vogliono o possono far parte. Ditemi, che razza di
prospettive può avere una persona omosessuale o peggio, in transito da
un
genere all'altro, in un paese dove non solo le sono negati pari diritti
e
opportunità creando pericolose fasce di privilegio ma, se "visibile",
impegnata a chiedere di essere riconosciuta, le istituzioni e la
cosiddetta società civile permettono senza scandalizzarsi,
minimizzando, che divenga oggetto di soprusi, privazioni, pestaggi,
stupri, linciaggi fisici e morali? Il governo di centro-destra e parte
dell'opposizione, con l'approvazione di leggi discriminatorie, lesive
delle libertà individuali, palesemente contro i diritti delle donne,
degli
omosessuali, dei non cristiani e delle minoranze in genere, e la
chiesa,
soprattutto nella figura di certi suoi titolati capoccioni (Ratzinger,
Baget Bozzo, Tonini.), armano la mano degli squadristi che in Italia
stanno mettendo a ferro e fuoco la vita di chi non è loro gradito e
che,
proprio per questo, non gode di alcun credito, garanzia, protezione.
Questa è la realtà che stiamo vivendo ma in un sistema dove
l'informazione
e la didattica sono perlopiù impegnati a compiacere o non dispiacere i
suoi padroni, dove se non fai parte di una corporazione sei niente, è
proprio questo che la gente non può e non deve sapere. Mi chiedo: anche
se
ne fosse informata, sino a che punto reagirebbe?
Debolmente, temo - e forse ne sarebbe tanto spaventata da non volerne
sapere nulla, da non crederlo, da sopportare il sistematico discredito
delle vittime per non sentirsi carnefice, da far proprie le tesi più
astruse, insensate, per non ammettere di avere delle responsabilità,
gravi, di essere collusa. Non vi sembra un copione già scritto? Non vi
sembra che dovrebbe essere un dovere opporsi, rifiutarsi di guardare da
un'altra parte? Dovrebbe.
Qualcuno dice che dovremmo cercarci un buon avvocato. A quale scopo?
Per
difendere la nostra reputazione dalle insinuazioni che privati
cittadini, stampa ed istituzioni bisbigliano? Per tutelare il nostro
onore, pretendere che sia fatta giustizia? Noi non ne abbiamo diritto e
quello che è successo, tutto quello che sta succedendo adesso, ne è una
dimostrazione. Non siamo noi che dobbiamo dimostrare di dire la verità,
di
essere state oltraggiate nel corpo e nell'anima, è chi si fa complice
che
deve dimostrare a se stesso, a sua madre, a sua moglie, alle sue
figlie, e
a voi, di avere le mani pulite, la coscienza a posto, di aver fatto e
fare
la cosa giusta!
Sì, aggressori e mandanti sono ancora là fuori, nascosti dietro forme
generalizzate e inconfessabili di sottesa approvazione, pregiudizio,
lassismo. D'altronde qualcuno il lavoro sporco dovrà pur farlo, non vi
sembra? Chiacchiere e squadristi fanno comodo, a tutti, sono il braccio
armato di questo sistema, di questo governo democraticamente eletto, di
questo paese che non ha imparato nulla dalla storia, di chi crede che
basti indossare una maschera, adeguarsi, far finta di niente per non
avere
responsabilità, essere al sicuro.