[Cm-roma] Campeggio contro il Ponte sullo Stretto di Messina…

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Aihe: [Cm-roma] Campeggio contro il Ponte sullo Stretto di Messina dal 2 all'8 agosto

Ad un anno dalla straordinaria esperienza dell’incontro sulle rive dello Stretto di migliaia di persone, cittadini e giovani di tutt’Europa, uniti nel gridare un NO netto alla realizzazione del Ponte, il Coordinamento Meridionale Contro il Ponte sullo Stretto ha riattivato tutte le procedure per poter garantire la realizzazione di una terza intensa iniziativa di lotta.

Lotta che vede, da una parte, gli ingenti interessi di lobby finanziarie, economiche e padronali che, sostenute da poteri massonico-mafiosi, mirano a garantirsi la spartizione di risorse e denaro pubblico e dall’altra la forte richiesta, delle popolazioni locali, di azioni ed interventi che consentano migliori condizioni di vita attraverso un reddito, un’occupazione e la valorizzazione del patrimonio ambientale, storico e di culture della collettività calabrese e siciliana ed in generale dei territori meridionali.

Il progetto Ponte utilizzato, strategicamente, come strumento per provocare una divisione delle popolazioni tra contrari e favorevoli, si svela in tutta la sua falsità di fronte ai bisogni ed alle priorità che vedono, invece, unite e concordi le popolazioni locali.

PER BISOGNI E DIRITTI CHE UNISCONO CONTRO UN PONTE CHE DIVIDE!!

L’appuntamento è la naturale espressione di anni di lotta contro la realizzazione dell’eco-mostro che ha visto concretizzarsi, sin dal 2002, tre campeggi sulle due sponde dello Stretto. L’opposizione comune e l’unità strategica tra il movimento siciliano e quello calabrese ha

permesso, in questi anni, l’allargamento del fronte di opposizione non solo alle popolazioni locali ma anche al movimento nazionale ed internazionale.

Siamo fortemente convinti che, come negli scorsi anni, i partecipanti ritroveranno il vero senso "politico" del movimento: una grande opportunità di scambio di esperienze, saperi ed iniziative di lotta nonviolenta che si intesseranno con la volontà delle popolazioni residenti.

Si svela sempre più, infatti, il ruolo che gli interessi capitalistici dei potentati finanziari, economici e criminali hanno previsto per il Sud.

L’imposizione della logica della precarietà dell’esistenza, l’imposizione di opere che devastano l’ambiente, dell’impoverimento e dello sfruttamento, per gli interessi di pochi, delle risorse di tutti, rappresentano la spinta micidiale per creare quel degrado sociale e civile in cui il potere economico-finanziario e la criminalità, sua alleata, si riproducono.

Diventa prioritario, in questo quadro, sovvertire e ribaltare con l’azione, la partecipazione e la comunicazione, la logica che vuole, attraverso servitù energetiche e militari con impianti inquinanti, cementificazioni ed opere devastanti, sottrarre i beni comuni (come l’acqua, la terra, la biodiversità, le culture, la salute) e precarizzando e negando il lavoro, toglierci il diritto a decidere della vita e del futuro nostro e dei nostri territori.

Il Campeggio ha, come eredità ideale, il documento finale del I Campeggio Internazionale, dello scorso anno, e le iniziative di lotta che si sono concretizzate in questo periodo nei territori.

Il “Campeggio”, ancor più quest’anno, è pensato come un luogo aperto di discussione, fatto e condiviso da tutti coloro che parteciperanno all’evento: un luogo di protagonismo prevalentemente assembleare dove le linee portanti dell’impegno del movimento possano essere: reddito, lavoro, precariato; ambiente e valorizzazione delle peculiarità dei territori; sapere critico e cultura; Mediterraneo e migranti; guerre interne(repressione e controllo) ed esterne; politiche energetiche ed accaparramento delle risorse naturali; guerra permanente.

Oggi, giugno 2004, lanciamo un ulteriore appello di adesione all’iniziativa e di una più attiva e fattiva partecipazione.

Lottiamo, da sempre, convinti che un mondo diverso è possibile e che dobbiamo impegnarci per costruirlo, mettendo al centro i bisogni, i diritti, la giustizia sociale e la lotta contro tutte le forme di oppressione.

Facciamo appello ai movimenti, alle associazioni, alle organizzazioni politiche, ai sindacati, ai singoli cittadini e alle cittadine di Italia e d’Europa a sostenere, in ogni forma possibile, l’idea che ogni popolazione ha il diritto ad autodeterminarsi e decidere come costruire il proprio destino. Ciò nella profonda convinzione che sempre più le genti sentono l’esigenza di riappropriarsi dell’ambiente in cui vivono e di praticare un’economia che generalizzi i diritti piuttosto che lo sfruttamento delle persone e dei territori.

http://www.noponte.org


        
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