[Cm-milano] ciclisti in corso Magenta

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著者: Eugenio Galli
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題目: [Cm-milano] ciclisti in corso Magenta
Inoltro alla lista il messaggio che ho inviato oggi alla redazione
milanese del
Corriere della Sera.

piu' bici per milano

Eugenio
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Il signor Francesco da Monza (Corriere Milano, 25 giugno u.s.) riferisce
che, da pedone, ha "investito" una ciclista in corso Magenta, urtandola e
facendola cadere, e se la prende con chi, in bici, usa i marciapiedi.
Vorrei limitarmi a dire che proprio corso Magenta è, tra le strade del
centro, una delle più pericolose per i ciclisti: pavè privo di
manutenzione, con sconnessioni tra le lastre e sbalzi anche di dieci
centimetri, alternato a lastricati in porfido con buche profonde,
rappezzate qua e là in malo modo con coperture di catrame; auto in sosta a
lato della strada che spesso costringono il ciclista a pericolosissimi
slalom sulle rotaie del tram... ce n'è insomma abbastanza per mettere a
repentaglio la propria vita.
E d'altronde si tratta anche di una direttrice importante, percorsa ogni
giorno da migliaia di ciclisti da e verso il centro i quali hanno, se
vogliono tutelarsi, due sole alternative:
1) procedere al centro della corsia, in mezzo ai binari del tram, dove ci
sono lunghi nastri asfaltati che, seppure anch'essi in condizioni precarie
di manutenzione, offrono al ciclista maggiore stabilità e quindi più
sicurezza;
2) procedere sul marciapiede, che però è in più punti molto stretto.
Dico subito che, delle due alternative, io scelgo normalmente la prima, a
prezzo di qualche arrabbiatura delle auto che procedono dietro di me: ma
ho le spalle larghe a sufficienza per sopportarlo.
Aggiungo che non sono contrario all'uso dei marciapiedi, ammesso dal
codice della strada (art. 122 del Regolamento applicativo) quando ve ne
siano le condizioni di praticabilità e in ogni caso osservando un
comportamento prudente.
Ma vi chiedo di riflettere a quali rischi va incontro ogni giorno il
ciclista nel percorrere una delle principali e centralissime strade
milanesi: provare per credere!
La situazione è così da anni, senza che il Comune abbia mai mosso un dito
per migliorarla: perché?
Non sarà inventandosi (o creandoli ad arte) dei conflitti tra ciclisti e
pedoni, o viceversa, che si risolveranno gli annosi problemi di questa
città in fatto di traffico, mobilità e ambiente.

Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY onlus)
    

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rumore: è un mezzo ecologico per definizione e ad alta efficienza
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