[Cm-milano] criticalmass

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non so se e' gia' passato cmq i riferimenti bibliografici mi sembrano
interessanti



Tratto da Infoxoa 10 CRITICAL MASS Critical Mass, 'Massa Critica' nasce a
San Francisco (USA) come un azione diretta per riprendersi le strade. Da
allora Critical Mass è diventata un movimento internazionale causa di
ingorghi e intasamenti in India, Canada, Francia, Belgio, Lussemburgo,
Svezia, Germania, Ucraina e Russia. In Inghilterra l'idea di riprendersi le
strade se non altro per un giorno, in protesta contro l'inquinamento da
traffico e la Cultura dell'Auto si è sparsa in un batter d'occhio, con
eventi in più di 20 città tra il 1996 ed il 1999.. Critical Mass è stata un
successo per due ragioni principali. Primo, perchè è facile da organizzare,
in fondo non è nient'altro che una "coincidenza di ciclisti". << Ci si
incontra in una piazza ad una data e ora predeterminata e si decide lì per
lì dove andare. Si parte pedalando tranquillamente in mezzo alla strada
costringendo le macchine ad andare alla nostra velocità, 10 ciclisti
affiancati bastano per coprire la larghezza della strada. Per evitare
problemi con gli sbirri non ci sono organizzatori ufficiali nè percorsi
pianificati.>> Secondo, perchè l'evento non è la classica manifestazione
anti-questo anti-quello, ma una dimostrazione attiva di come la città
sarebbe più vivibile <>. Critical Mass è molto più divertente che non
marciare in fila ripetendo slogan dopo slogan. A Londra l'appuntamento
mensile e durante i mesi estivi raggiunge centinaia di ciclisti. Non
essendoci strutture organizzative i partecipanti sono una ciurma variegata,
dai fricchettoni del Rinky Dinky sound system su 2 anzi 3 ruote, a ciclisti
'duri & puri'. << C'è chi si traveste, chi attacca un paio d'ali alla sua
bici e chi viene in Risciò. >> Central London Ciritical Mass, ogni ultimo
venerdì del mese, sotto il Waterloo Bridge alle 17:45. Nottingham
Psychogeographical Unit Pedalare per salvare la città di Paul Dorn Il
sindaco all'inizio non capì cosa lo aveva colpito. Lo capì subito dopo,
Willie L. Brown, Jr., sindaco di San Francisco, quando dichiarò durante il
suo incontro con la stampa del 15 luglio 1997: "Critical Mass ha raggiunto
una massa critica". Il Sindaco il mese precedente aveva promesso/minacciato
di imporre legge ed ordine nell'happening ciclistico mensile, descrivendone
i partecipanti come un gruppo di "Hell's Angels senza legge".[1] A seguito
della sparata del sindaco Brown, i media locali pomparono lo scontro
imminente riempiendo i giornali e le trasmissioni riguardo al "crackdown."
Tutta la città era sotto tensione a causa della sfida "sindaco contro
ciclisti".[2] Comunque quasi subito divenne chiaro che il sindaco,
generalmente visto come un infallibile politicante, stava per uscire dai
gangheri. Brown aveva sottostimato i suoi avversari? Quello che il sindaco
allora non sapeva, ma che ora sicuramente sa, era questo: <> Chiamiamolo
movimento per le "Città sostenibili" o movimento per il "Trasporto
Alternativo". Una sfida globale Molti dibattiti riguardanti Critical Mass
[CM], con il suo principale slogan "One Less Car", si domandano se CM sia la
causa, o il risultato, o solamente la parte più visibile di questo
movimento.[3] In ogni evento, c'è un sempre maggiore incremento della
resistenza alla distruzione della vita nelle città creata dalla "dipendeza
dall'auto". Critical Mass nasce a San Francisco nel 1992, una fusione tra la
tradizione politica radicale della città e la grande comunità "ciclistica"
della città. Il divertimento all'aria aperta incontra l'azione di massa.[4]
Come molte delle cose che nascono in California, Critical Mass si è diffusa
con grande rapidità. Ci sono diverse crescenti manifestazioni di Critical
Mass in centinaia di città in giro per il mondo, da Sydney a Melbourne, a
Londra e Bristol, a Toronto, Chicago, Boston, Richmond, Austin ed anche
Walnut Creek. Come si è diffusa Critical Mass, così anche altre azioni di
protesta si sono sviluppate contro la devastante presenza delle automobili
nelle città. Le esperienze di Reclaim the Streets sono dei grandi street
parties che spesso attraggono migliaia di partecipanti come è successo a
Londra, Berlino, Sydney, Edinburgo, Amsterdam ed altre città. Dopo avere
creato una "ostruzione", spesso realizzata con un falso incidente stradale,
i partecipanti irrompono rapidamente nella strada prescelta con strisiconi,
bandiere, musicisti, amplificazione, trampolieri e mangiafuoco. Spesso i
partecipanti bucano l'asfalto e piantano degli alberi o creano delle aree
giochi per i più piccoli complete di sabbia e tutto il resto. "Non sono
molto diverse dalle 'isole pedonali'," spiega Randy Ghent del Collectif pour
des Rues Libérées di Lione. "E' un movimento che reclama spazi urbani da
sottrarre alla tenaglia delle automobili."[5] Insieme alle manifestazioni di
protesta come Critical Mass e Reclaim the Streets, c'è stata una
significativa crescita di pubblicazioni, siti web, conferenze ed
associazioni che si impegnano per una riduzione della dipendenza dalla
automobile. Nell'ottobre 1997 c'è stata una conferenza lunga una settimana a
Lione in Francia, "Verso una città senza automobili", alla quale hanno
partecipato 65 attivisti rappresentanti 50 organizzazioni di 21 paesi. Il
Car Free Cities Network è stato lanciato nel 1994 da 37 organizzazioni
riunite per una conferenza ad Amsterdam. Oggi partecipano organizzazioni di
più di 60 città europee a questa rete, che si ispira a Venezia come prova
realizzata che le città senza automobili possono funzionare bene e
realizzare un'altra qualità della vita. Localmente, la San Francisco Bicycle
Coalition è arrivata a più di 1.700 iscritti. Con una struttura
organizzativa decentralizzata che dipende fortemente dalle iniziative degli
iscritti, la SFBC ha promosso numerose inizative nella città che tendono ad
incoraggiare l'uso della bicicletta. Tra i tanti esempi di questo lavoro c'è
Tiffany Street nel quartiere di Mission. Un tempo attraversata da 6.000
macchine al giorno come scorciatoia per la Interstate 280, Tiffany è
dventata una strada senza uscita dopo che gli attivisti della SFBC hanno
aiutato gli abitanti ad organizzarsi per richiedere una moderazione del
traffico. La SFBC è stata anche strumento per la formazione del Transit
First Market Street Alliance, un consorzio tra comunità e gruppi
ambientalisti che stanno lavorando per chiudere Market Street al traffico
delle auto private. Il problema delle macchine La questione posta da questo
crescente movimento internazionale è: "per cosa sono fatte le strade? Sono
posti dove i bambini e ragazzi/e possono giocare a pallone e ad altro, i
genitori possono insegnare ai figli ad andare in bici, dove i vicini si
incontrano e parlano? Sono posti per festival, feste degli abitanti della
zona, marce, manifestazioni, sport...? In breve le strade sono "spazi
pubblici" per la comunità? O sono semplicemente parcheggi e canali per lo
scorrimento incessante del traffico automobilistico?"[6] Spinti dalla forza
dell'industria dell'auto, dalle compagnie petrolifere e da altri componenti
la lobby delle autostrade, i politici americani hanno fatto si che le strade
venissero permanentemente occupate dal traffico automobilistico, soprattutto
dalla fine della II guerra mondiale.[7] In questo processo hanno distrutto
il trasporto pubblico, incoraggiato la formazione di sobborghi extraurbani,
asfaltato ovunque e cacciato gli abitanti dai centri cittadini [per mandarli
in rovina oppure per crearne zone per gli uffici e per i ricchi n.d.t.].
Tutto questo per creare un sistema di trasporti dominato dall'automobile che
incrementa la povertà. Caltrans nel 1996 ha stimato che nella Bay Area si
perdono 90.000 ore ogni giorno inchiodati nel traffico, con un incremento
del 31% rispetto al 1995, ed un costo per l'economia regionale di più di 210
milioni di dollari l'anno.[8] E al problema della congestione del traffico
che aumenta, la classica idiota risposta - costruire nuove strade - è
diventata proibitiva. Il costo, finanziario e politico, per la costruzione
di strade è divenuto esorbitante. La recente ricostruzione della Cypress
Freeway di Oakland, che crollò nel terremoto del 1989, ha avuto un costo di
1,25 miliardi di dollari. Praticamente costa 4.000 dollari per pollice [2,5
cm], le 5 miglia di Cypress sono la più costosa autostrada della storia, più
di 5 volte del costo della missione NASA per Marte.[9] Sono anche oramai
noti gli impatti negativi che hanno le autostrade urbane sulla sicurezza, la
salute etc. di chi ci abita nelle vicinanze e per questo che i residenti
fanno sempre maggiori resistenze contro nuovi progetti di strade ad lato
scorrimento sopraelevate, come si è visto durante la lotta contro la Central
Freeway a San Francisco. Anche i costi contingenti per la nostra società
dominata dall'automobile cominciano ad essere sempre più evidenti. Ogni anno
gli incidenti stradali uccidono 42.000 persone e ne mandano all'ospedale
circa un milione (negli USA) che occupano strutture di emergenza e
riabilitative, facendo innalzare il costo della sanità. I casi di asma e di
altre malattie respiratorie aumentano al peggiorare della qualiità dell'aria
che respiriamo. Mentre la gente ha capito che non esistono pasti gratis, al
contrario vuole continuare a credere a cose come parcheggi gratuiti. La
realtà è che il costo per costruire e mantenere i parcheggi [nei centri
commerciali e simili] lo paghiamo insieme alla spesa. Il costo delle case
aumenta anche perchè c'è bisogno di costruire anche un "posto macchina" e la
considerevole spesa per mantenere strade e parcheggi. Più del 40% della
tipica città USA è asfaltata per far si che le auto riescano ad
accatastarsi. Il noto fenomeno dello stress da auto, e della incazzatura da
traffico sono solo esempi della degenerazione a cui ci ha portato la
dipendenza dall'automobile. Mentre l'automobile ha un innegabile ruolo
importante nel sistema dei trasporti a lunga distanza negli USA, l'utilizzo
della stessa auto per gli spostamenti urbani di tutti i giorni è diventato
un esercizio di futilità. Portare la gente fuori dalle proprie auto
necessità di attraenti soluzioni alternative, come la bici, il camminare e
soprattutto un migliore trasporto pubblico. La maggior parte degli
spostamneti che vengono fatti ogni giorno negli Stati Uniti é di meno di 3
miglia [meno di 4 Km] una distanza facilmente percorribile in bicicletta.
Molti abitanti delle metropoli stanno scoprendo che spesso la bici è un modo
meno stressante, più veloce e più salutare per andare in giro per la città.
Tra le altre cose le amministrazioni comunali potrebbero incoraggiare più
persone ad utilizzare le biciclette rendendo le strade più sicure (ad
esempio facendo rispettare i limiti urbani, o rallentando la velocità delle
auto che nei piccoli tratti di strada libera dal traffico si lanciano in
massa a velocità folli), creando sicuri parcheggi per le bici e creando un
migliore sistema di accesso per le bici nei mezzi di trasporto pubblico
(treni e metropolitane). Critical Mass è una realtà Critical Mass è sempre
stato un evento eclettico, un incontro di attivisti di vario tipo con gente
che cercava solo di stare bene e divertirsi. I più politicamente avveduti
hanno subito capito che il problema non erano gli automobilisti bloccati nel
traffico, ma che sono vittime essi stessi di questa società che pone
l'automobile come unica scelta. Tutto ciò è spiegato meglio da uno dei
portavoce dei ciclisti, Kash: "Le persone che guidano queste macchine
mortali non sono mostri. Tutti loro sono stati pedoni e sono andati in giro
in bici. La nostra tattica deve evidenziare che è contro il mezzo e non
contro il guidatore che ci battiamo. Loro pensano che l'automobile sia
essenziale, ma noi rappresentiamo la vita senza di essa. Il nostro rifiuto a
rimanere nell'ombra potrebbe spingerli a rivedere le proprie "scelte", ed il
nostro esempio potrebbe fornire loro un'alternativa."[10] Sono arrivati più
di 5.000 ciclisti alla Justin Hermann Plaza per participare alla Critical
Mass del luglio 1997 a San Francisco. Per alcuni era la prima volta,
attratti dalle minaccie del sindaco. Altri erano partecipanti saltuari alle
Critical Mass dei mesi precedenti galvanizzati dalla controversia. Come la
"corsa" iniziò si capì subito che gli "accordi" presi con il comune non
sarebbero stati rispettati. La polizia "ristabilì l'ordine" come spesso fa
in queste situazioni: attraverso uno spropositato uso della forza. Vennero
arrestate più di 100 persone inclusi pedoni e passanti curiosi.[11] La CM di
luglio raggiunse così i titoli delle prime pagine dei giornali, incluso
Time, la prima di USA Today e "The Lehrer Newshour" della PBS.[12]
Descrivendoci come "vittime, un movimento politico che non ha/vuole nemici,"
il San Francisco Bay Guardian ha scelto Critical Mass come "Local Hero" nell
annuale "Best of the Bay".[13] Il giornalista del San Francisco Chronicle
Glen Martin definì la lotta dei ciclisti "attualmente il più caldo movimento
politico della nazione."[14] Molti hanno definito la CM del 25 luglio come
la Stonewall del movimento contro l'automobile.[15]Non sarebbe potuto
succedere in un momento migliore. Nel mondo moltissime persone ancora vanno
in giro in bicicletta e non in macchina. Però, molti dei paesi di recente
industrializzazione, si stanno "modernizzando", seguendo l'esempio
americano.[16] Da Pechino a Manila a New Delhi e ovunque questo significherà
un aumento del traffico e della congestione oltre alle altre miriadi di
problemi legati all'automobile. Avendo come slogan "Noi non stiamo bloccando
il traffico, noi siamo traffico" i partecipanti a Critical Mass mandano un
messaggio dal cuore della bestia (a combustione interna) ai paesi in via di
sviluppo: " NON fate lo stesso nostro errore, non lasciate che le automobili
distruggano le vostre comunità." Nel fare ciò i ciclistichi partecipano a CM
raccolgono l'eredità dei freeway fighters di San Francisco, che per primi
negli USA già negli anni sessanta17] imposero uno stop alla costruzione di
sempre più autostrade urbane sopraelevate. Il sindaco Brown aveva ragione.
La massa critica è stata raggiunta. Paul Dorn è membro della direzione della
San Francisco Bicycle Coalition e l'ex curatore della loro newsletter, the
tubular times. Lavora al College of Creative Arts della San Francisco State
University. vedi anche Paul Dorn's Bike Commuting Tips
http://userwww.sfsu.edu/~pdorn/Commuting/commuting.html per qualche
consiglio su come inizare ad andare a lavorare, scuola etc. in bici senza
fatica. ENDNOTES 1."Brown Wants to Put Brakes on Mass Bike Ride," San
Francisco Chronicle, July 2, 1997, pg. 1; also "Brown will curb Critical
Mass ride," San Francisco Examiner, July 2, 1997, pg. 1. 2. Several
journalists pointed out the dubious nature of Mayor Brown's position. "Lots
of chuckles down at the Hall of Justice over Mayor Willie Brown's demand
that Critical Mass cyclists start obeying traffic laws. After all, this is
the me mayor many have seen flying through town with a motorcycle escort
just to make his meetings on time." Matier and Ross, San Francisco
Chronicle, July 18, 1997, pg. A 17. See also Jon Carroll, "Got Your
Arrogance Right Here," San Francisco Chronicle, July 4, 1997. 3.The term
"Critical Mass" is taken from Ted White's 1991 film Return of the Scorcher,
which examines bike culture around the world. Trained at San Francisco State
University, White is a Bay Area filmmaker and cycling activist. 4."Those who
ride in Critical Mass are participating in nothing less than an ecological
revolution." wrote author and activist Paul Krassner, San Francisco
Examiner, August 24, 1997, pg. D 5. "Aided by Internet technology, the
spirit of Critical Mass is rooted in the anti-war protest, civil rights
demonstrations and countercultural celebrations of the '60s." 5. E-mail post
to SF-Critical-Mass mailing list, December 15, 1997. Archived at
Cyclery.com. 6. See "The basic question: What are streets for?" by Paul
Lewis, San Francisco Examiner, August 1, 1997, pg. A27. "As many urban
historians have pointed out, streets were not always viewed in such
utilitarian fashion. In photos at the turn of the century, city streets seem
crazily disordered, with pedestrians, vending cars, bicyclists and trolley
cars all coexisting." 7. See Jane Holtz Kay, Asphalt Nation: How the
Automobile Took Over America and How We Can Take It Back, Crown Publishers,
New York, 1997. See also the PBS Point of View documentary Taken for a Ride,
made by Jim Kleinand Martha Olson. 8. "Traffic Jams Worsening, Caltrans
Says", San Francisco Chronicle, May 16, 1997, pg. A 16; also "90,000 hours a
day wasted in Bay traffic," by Erin McCormick, San Francisco Examiner, May
15, 1997, pg. A 1. 9. "Cypress Freeway bill tops $1 billion", San Francisco
Examiner, July 12, 1997, pg. A1; also "Freeway Bill Twice as High As
Expected," San Francisco Chronicle, July 12, 1997, pg. A1. 10. Cited at the
Self-Propelled City Website. 11. See the well-documented report compiled by
Ken McCarthy on the police brutality evidenced during the July 25 Critical
Mass event, available at e-media.com. 12. "The Scariest Biker Gang of All,"
by Steve Lopez, Time, August 11, 1997, pg. 4; "Bike riders becoming major
political force," USA Today, August 1-3, 1997, pg. 1. 13. San Francisco Bay
Guardian, July 30, 1997, pg. 184. 14. "SUNDAY INTERVIEW: Two-Wheeled
Revolutionary David Snyder, head of the San Francisco Bicycle Coalition," by
Glen Martin, San Francisco Chronicle, August 10, 1997, Pg. 3/Z 1. 15. the
tubular times, August/September 1997, pg. 1. 16. They would do better to
follow the examples of Holland or Japan, advanced industrial societies with
a diverse transportation system, including transit, bicycles and
automobiles. 17. Freeways were proposed to run throughout the city,
including through the Marina and Pacific Heights neighborhoods and through
Golden Gate Park. Leaders of this 1960s anti-freeway effort included Jane
Morrison, current president of San Francisco Tomorrow; and Sue Bierman,
current member of the San Francisco Board of Supervisors. Contact:
pdorn@??? Homepage: http://userwww.sfsu.edu/~pdorn/ Originariamente
apparso nella primavera del 1998 su The Quarterly pubblicato dal San
Francisco Urban Institute alla San Francisco State University. by T a c t i
c a l M e d i a C r e w http://www.tmcrew.org/eco/bike e-mail:
tactical@???