[Forumlucca] farmaci abbandonati perchè non danno guadagni

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Autore: Marcantonio
Data:  
Oggetto: [Forumlucca] farmaci abbandonati perchè non danno guadagni

il controllo sulle nostre vite anche attraverso la sanità

da corriere.it
martedi 22 giugno 2004

Dalle infezioni alla pressione alta: tre esempi degli esperti del Mario
Negri

«Ecco i farmaci abbandonati perché non danno guadagni»

L'unica cura contro la malattia del sonno è tenuta nel cassetto

Se per la pressione alta uno dei farmaci più efficaci e a minor costo
(l'
Igroton, la molecola si chiama clortalidone ) sarebbe difficile da
trovare
(come scritto dal Corriere della Sera ), anche se l'azienda che lo
produce
non ha mai pensato di affossarlo, vi sono medicinali realmente
abbandonati.
O perché poco remunerativi o perché curano malattie del Terzo Mondo,
diffuse
in zone dove è difficile anche riuscire a pagarsi il cibo quotidiano.
Spulciando tra vecchi prontuari del farmaco e lavori scientifici ormai
datati ma non superati, si trovano numerosi esempi di medicine efficaci
abbandonate. Tre, in particolare, danno un'idea dei perché e dei percome
finiscono nel cassetto molecole sicure, che funzionano e che
aiuterebbero
anche a «raffreddare» la spesa sanitaria. La selezione, effettuata
insieme
agli esperti del «Mario Negri» di Bergamo, è caduta su un antibiotico
(il
cloramfenicolo ), su un antipertensivo (l' idralazina ) e sull'unico
farmaco
(l' eflornitina cloridrato ) in grado di curare la malattia del sonno,
quella trasmessa dalla mosca tse-tse.

L'ANTIBIOTICO - Il cloramfenicolo è un antibiotico isolato nel 1947 da
un
campione di terreno prelevato in Venezuela. Da allora è stato
utilizzato con
successo nel caso di infezioni gravi, resistenti ad altri trattamenti,
quali
la meningite, il tifo e la febbre tifoide. «Il cloramfenicolo - spiega
Giuseppe Remuzzi, responsabile del Mario Negri di Bergamo - penetra
rapidamente nelle cellule batteriche e le blocca. In passato era
disponibile
in commercio in diverse formulazioni per bocca o per iniezione. In
particolare, il cloramfenicolo oleoso aveva il duplice vantaggio, per i
medici, di essere poco costoso e di facile somministrazione». Che fine
ha
fatto? Nel 1995, l'industria farmaceutica Roussel Uclaf (che si sarebbe
fusa
con il gruppo Hoechst nel 1997, per formare Hmr ) ne bloccò la
produzione.
In un primo tempo, il farmaco fu trasferito in un laboratorio di Malta,
grazie all'Associazione internazionale per lo sviluppo (Ida). E oggi il
cloramfenicolo è disponibile solo in formulazioni per uso oculistico e
la
produzione non è più garantita a lungo termine, per mancanza di
finanziamenti».


ANTIPERTENSIVO - Un altro farmaco per la pressione alta efficace ma non
più
prodotto è l' idralazina , uno dei primi somministrabili per via orale
ad
essere immesso sul mercato. La sua azione? Determina un rilassamento
della
muscolatura liscia dei vasi sanguigni, la conseguente dilatazione
abbassa la
pressione. «All'inizio - spiega Remuzzi - questa molecola fu usata poco
perché induceva tachicardia. Ma una volta compreso come controllare gli
effetti secondari, l' idralazina fu utilizzata con notevole successo in
combinazione con altri farmaci nella cura di forme gravi di
ipertensione e
nello scompenso cardiaco)». Nonostante l'efficacia e il basso costo,
oggi il
farmaco non è più in commercio in Italia.


TSE-TSE - In forte recrudescenza, la malattia del sonno, trasmessa dalla
mosca tse-tse, uccide ogni anno 150.000 persone, soprattutto in Africa.
«Per
curarla - dice Remuzzi - esiste un solo farmaco, l' eflornitina
cloridrato
(nome commerciale: Ornidyl ), messo a punto nel 1985 dall'industria
americana Merell Dow . L' eflornitina blocca l' ornitina carbossilasi ,
enzima che ha un ruolo chiave nell'evoluzione della malattia. Questo
farmaco
è stato prima testato come antitumorale, poi usato nella cura della
tripanosomiasi (la malattia del sonno) in aree dell'Africa occidentale.
Si è
visto che funzionava anche negli stadi avanzati dell'infezione. Era però
venduta a peso d'oro, e dunque inaccessibile alle popolazioni più
colpite.
Alla fine la produzione di eflornitina è stata completamente sospesa,
nel
1995, perché non remunerativa».


FUORI BREVETTO - In questo caso non è solo il farmaco a essere «orfano»
ma
anche la malattia: non rara, non curabile, mortale, ma non interessante
perché non riguarda la parte ricca del mondo. Se l'Aids non fosse stata
la
piaga che è per tutto il mondo, i farmaci per limitare i danni dell'Hiv
sarebbero già in un cassetto: troppo costosi per essere pagati dalle
popolazioni più colpite che sono anche le più povere.
Commenta Remuzzi: «All'industria del farmaco vanno riconosciuti meriti e
demeriti. Non può sottostare alle logiche del marketing. Deve mantenere
alto
il suo mandato etico. A volte, ricerche importanti non vengono fatte con
farmaci fuori brevetto, perché poco remunerativi, ma solo con molecole
nuove
e per questo più costose. Mentre invece il vecchio potrebbe essere
molto più
efficace».

Mario Pappagallo

Gli esempi e le proposte

I FARMACI POCO COSTOSI Le medicine finite nel cassetto perché troppo
economiche prese ad esempio dagli esperti del «Mario Negri» sono due. Il
cloramfenicolo è un antibiotico scoperto nel 1947 e fu utilizzato con
esiti
positivi
per guarire infezioni gravi come il tifo, la meningite
e la febbre tifoide. Nel 1995 l'industria farmaceutica Roussel Uclaf ne
bloccò la produzione. L' idralazina
è stata una delle prime medicine contro la pressione alta somministrata
per
via orale. Fu usata con grande successo per curare gravi forme di
ipertensione, nello scompenso cardiaco e nelle crisi ipertensive.
LA MEDICINA ANTI TSE-TSE
L' eflornitina cloridrato , venduta commercialmente come Ornidyl , è
l'unico
farmaco esistente contro la malattia del sonno. Trasmessa dalla mosca
tse-tse, ogni anno uccide 150 mila persone. All'inizio era venduta a
prezzi
esorbitanti, dunque inaccessibile alle popolazioni più colpite. La
produzione è stata sospesa nel 1995.
LA PROPOSTA
Un consiglio: usare fondi pubblici dell'Unione Europea per le ricerche
di
confronto tra medicinali abbandonati o fuori brevetto e quelli nuovi. E'
quanto si fa negli Stati Uniti. Un'idea lanciata al termine
dell'incontro a
Bergamo tra esperti del «Mario Negri» e del board scientifico dell'
autorevole rivista «Lancet».