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From: "micvitt" <micvitt@???>
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Sent: Thursday, June 24, 2004 7:38 AM
Subject: [fori-sociali] Allegato 2 al documento VSF nu Nato
(Allegato 2)
Che cosa sarà la NATO?
Nel 1997 si costituisce un'organizzazione: "Project for the New
American Century" (PNAC), ossia Progetto per il Nuovo Secolo
Americano. Fra i suoi membri troviamo: il vicepresidente Dick Cheney
e il segretario alla difesa Donald Rumsfeld. La filosofia di questo
progetto è più o meno la seguente. La fine della Guerra Fredda con la
Russia fa emergere gli States come l'unica superpotenza mondiale. E'
un momento strategico da non perdere per aumentare la potenza ed
estendere i propri interessi in tutte le aree del pianeta. Quindi è
giunto il tempo per esportare la democrazia in regimi considerati
ostili agli interessi USA e per far ciò non vi è esitazione alcuna
nel dover ricorrere all'uso di mezzi militari. Anzi, questa
convinzione è talmente cogente che una parte del Documento si occupa
proprio della "Trasformazione delle forze armate Statunitensi",
trasformazione che viene chiamata "rivoluzione nelle questioni
militari". In questa `rivoluzione' è coinvolta l'Europa, la Nato e
l'Italia. Così sta scritto:
" .La nuova opportunità di una più grande stabilità europea offerta
dall'ulteriore espansione della NATO richiederà innanzitutto basi a
terra per le forze aeree su tutto il territorio europeo. Poiché il
perimetro di sicurezza americano in Europa è stato spostato verso
est, questo andamento continuerà sebbene le forze navali giocheranno
un ruolo importante nel Mar Baltico, nel Mediterraneo Orientale e nel
Mar Nero, e continuerà a supportare le operazioni USA e NATO da
terra." (pagg 43-44).
".E' importante che la NATO non sia sostituita dalla Unione Europea,
lasciando gli USA senza una voce nelle questioni di sicurezza
europea." (pag 16.)
Mentre i governi europei si preparano a firmare, il Trattato
Costituzionale dell'Unione, mentre i movimenti europei discutono di
un'Europa pacifista, federalista e democratica, criticando i metodi
asfittici e burocratici nonché i contenuti spesso antipopolari del
percorso di formazione dell'unità politica del vecchio continente, in
sedi top secret, rigorosamente sottratte al controllo dei Parlamenti,
vanno avanti ormai da molti mesi incontri segreti, conciliaboli ad
alto livello, interlocuzioni incrociate per stabilire i nuovi assetti
relativi alla presenza della Nato e agli insediamenti militari
statunitensi sul territorio europeo.
Il Documento "Rebuilding America's Defenses" insieme al Documento
sulla Strategia per la Sicurezza Nazionale del settembre del 2002 e
la dottrina della Guerra preventiva costituiscono il backround
politico, argomentativo e ideologico del piano statunitense . In
termini prettamente militari ciò comporta un mutamento qualitativo
del concetto di difesa, cioè il passaggio dalla "static defense",
così come era prevista al tempo della Guerra fredda, per contrastare
un ipotetico attacco delle forze armate sovietiche, alla "dynamic
defense", cioè all'attacco rapido e fulminante in forma preventiva,
con contingenti dotati di grande flessibilità, dinamismo operativo,
forza di proiezione nei punti che il Pentagono definisca "caldi" del
globo. Abbiamo già visto come l'Europa è oggi investita da questi
programmi di ristrutturazione militare del territorio e l'Italia lo è
in modo particolare, data la sua posizione strategica nel
Mediterraneo e data la lunga e stratificata storia di servitù
militari a cui il nostro Paese è stato sottoposto nel corso dei
decenni.
I modi concreti attraverso cui queste ristrutturazioni vengono
discusse, programmate, messe in cantiere e attuate, rimangono
segretissime. Non si sa praticamente nulla né dei negoziati in corso
né tanto meno di eventuali accordi già realizzati. Le dichiarazioni
ufficiali sono estremamente vaghe e generiche e altrettanto avari di
informazioni risultano i siti Ufficiali sia della Nato sia del
Dipartimento della difesa statunitense sia dell'Unione europea. Si
tratta di rapporti tra i governi europei e l'amministrazione
statunitense che le parti vogliono rigorosamente sottrarre alla
discussione pubblica, al controllo democratico, alla sovranità dei
parlamenti e delle autorità locali.
L'Italia entra in questo piano di ridefinizione e ristrutturazione
della mappa militare della Nato e degli Usa, attraverso piani di
rilancio e ampliamento di alcune basi (Camp Derby, Sigonella,
Aviano), radicale mutamento della concessione originaria - come è il
caso del punto di appoggio di Santo Stefano, nell'arcipelago della
Maddalena, che diventa una vera e propria base americana -
ricognizioni operate da agenzie alle dipendenze del Dipartimento
della Difesa Usa che girano per l'Italia per valutare piani di
fattibilità di nuove installazioni e nuove occupazioni del territorio
nazionale.
Tutto questo avviene in un contesto di radicale mutamento della
situazione internazionale,di depotenziamento o vera e propria
deflagrazione degli strumenti di coesistenza mondiale emersi dopo la
seconda guerra mondiale - Onu in primis -, di trasformazione della
Nato da alleanza difensiva dell'Occidente contro un'eventuale
aggressione del Patto di Varsavia a strumento di polizia mondiale al
servizio della superpotenza imperiale.
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