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Szerző: norma
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Tárgy: [NuovoLaboratorio] Fw: [fori-sociali] Documento VeneziaSocialForum su prossimo vertice Nato al Lido di Venezia

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From: "micvitt" <micvitt@???>
To: <fori-sociali@???>
Sent: Thursday, June 24, 2004 7:34 AM
Subject: [fori-sociali] Documento VeneziaSocialForum su prossimo vertice
Nato al Lido di Venezia


Inoltro il presente documento con l'invito di darne massima
divulgazione e notizia. Attendiamo adesioni numerose. Grazie.

Nei giorni dal 11 al 16 novembre 2004 si terrà al Lido di Venezia
l'Assemblea Parlamentare della NATO. Nel presente documento abbiamo
scritto le ragioni della nostra contrarietà a tale evento.
Siamo cittadini di questo Mondo.
Siamo persone che hanno deciso di rompere con l´ipocrisia della
guerra che si fa chiamare pace, di un realismo politico che dietro
la maschera della democrazia e della libertà persegue solo gli
interessi di pochi trincerati in un sistema economico che affama due
terzi del Pianeta, in uno scenario mondiale sempre più regolato da
violenze inarrestabili.
Siamo individui che sentono che l´unica strada è mettersi in gioco
personalmente, assumendoci le nostre responsabilità di cittadini,
opponendo alla violenza di questo sistema economico-militare le armi
della democrazia dal basso, della partecipazione, della lotta
nonviolenta.
Alla violenza degli eserciti e delle politiche neoliberiste opponiamo
i nostri cuori, le nostre menti, le nostre mani nude e l´utopia dei
nostri sogni che ci rendono fratelli degli Ultimi di ogni parte del
Pianeta.
Siamo piccoli e siamo tanti: siamo i rami di un grande albero che
affonda le sue radici nelle lotte di ogni epoca per la dignità ed i
diritti di chi ci ha preceduto sulla strada dell'antimilitarismo e
della
fratellanza universale.
Noi. In prima persona. Senza più deleghe, per costruire con il nostro
impegno quotidiano e radicale un mondo diverso, più giusto e
possibile.
Diciamo no a tutte le guerre, siano esse umanitarie, preventive o
altro. Diciamo no alla cultura che le coltiva, le produce e le usa
per garantire il dominio di pochi su interi popoli..
Noi siamo per un'altra globalizzazione. Ci opponiamo a che una
qualunque nazione o gruppo di potere continui ad estendere nel mondo
una rete di basi militari che si allarga sempre più e continua a
produrre un arsenale militare senza paragoni.
Siamo per l'equità. Vogliamo che ad ogni cittadino di questo pianeta
sia garantito il diritto di vivere un'esistenza degna, nel rispetto
della propria cultura e soggettività.
Siamo per la libertà. Ci opponiamo a regimi brutali in Iraq o in
qualunque luogo, ma ci opponiamo anche alla nuova dottrina della
guerra preventiva, che garantisce la continuazione di un conflitto
violento e che è la ragione per la quale l'attuale governo degli
Stati Uniti è considerato la peggiore minaccia alla pace nel mondo.
Siamo per una politica estera democratica che appoggi l'opposizione
popolare all'imperialismo, alle dittature e ai fondamentalismi
politici e/o religiosi in tutte le sue forme.
Siamo per la solidarietà. Siamo a favore della solidarietà con tutti
i popoli esclusi.
Siamo per il riconoscimento e l'affermazione delle diversità. Siamo
contro ogni forma di razzismo e di esclusione. Siamo per la fine
della repressione nel nostro paese come negli altri.
Siamo per la pace, intesa come capacità di produrre mutamento sociale
creativo e costruttivo, controllando e risolvendo i conflitti senza
ricorrere all'uso della violenza.
Siamo per la sostenibilità. Siam contro tutte le armi che distruggono
e devastano il pianeta. Siamo contro la distruzione e la
privatizzazione dell'aria, dell'acqua, della terra, delle risorse
ambientali e della biodiversità, da cui dipende la vita.
Siamo per la giustizia. Siamo contro le istituzioni economiche,
politiche e culturali che promuovono una mentalità da corsa dei topi;
siamo contro le enormi diseguaglianze economiche e di potere, il
dominio delle multinazionali, l'ottenere profitti dalle fabbriche del
sudore e del lavoro schiavizzato, le gerarchie sessuali e di genere.
Siamo per politiche che orientino il denaro attualmente impiegato per
le spese di guerra e militari verso la salute, l'educazione e la
costruzione di case e la creazione di lavoro e l'inclusione sociale.
Siamo per un mondo le cui istituzioni politiche, economiche e sociali
aumentino la solidarietà, promuovano l'uguaglianza, incrementino la
partecipazione, riconoscano le diversità e favoriscano una democrazia
compiuta.
Siamo per la pace e la giustizia. E, di più, da tempo ci impegniamo
ogni giorno a lavorare per la pace e per la giustizia, con tutti gli
strumenti politici che abbiamo come società civile e come singoli
cittadini, e con un cambiamento profondo dei nostri stili di vita,
che vogliono essere uno
strumento concreto di giustizia e di solidarietà con i popoli del
Sud del mondo.
PERTANTO NOI NON RICONOSCIAMO ALLA NATO IL DIRITTO DI DIFENDERCI, NON
VOGLIAMO LA SUA DIFESA. LA SUA `SICUREZZA' CI RENDE INSICURI E CI
TERRORIZZA. Ci opponiamo quindi al vertice che si terrà qui a Venezia
dall'11 al 16 novembre prossimi. (Vedi allegato 1)

Sicurezza/guerre preventive
"Il vero antidoto alla paura non è la sicurezza, è la fiducia." (E.
Euli)
Su due termini difesa e sicurezza, e soprattutto sul sentimento
della paura della morte che li sottende, l'attuale potere gioca e fa
leva per ottenere il sì incondizionato alla guerra, alla limitazione
delle libertà individuali di noi tutti e al riarmo globali cui stiamo
assistendo.
Il messaggio neanche tanto subliminale usato per ottenere il consenso
generale è il seguente:
"Dobbiamo difenderci dai terroristi, ovunque si trovino e chiunque
essi siano, compresi tutti quelli che esprimono un qualche dissenso;
chi non è con noi è contro di noi, quindi un potenziale terrorista."
E poiché prevenire è meglio che curare, non dobbiamo più aspettare di
essere aggrediti per difenderci, ma aggrediamo noi per primi, così
siamo sicuri proprio del tutto che l'altro, il nemico, non potrà
aggredirci più.
Questo argomento è veicolato da una potente metafora medica, nella
quale i terroristi sono comparati a dei virus che ci minacciano di
morte, rispetto ai quali dobbiamo alzare delle difese immunitarie. E'
meglio vaccinarsi, e il vaccino contro questa potenziale e
nefasta 'influenza' è l'asservimento e il controllo di tutti, la
guerra è uno degli strumenti.
La guerra e il dominio come vaccino, dunque, e le armi sono i farmaci
di cui tale vaccino è composto. A Mosca, per esempio, il 27 ottobre
2002 è stato usato un gas composto da una miscela di potenti
anestetici (fra cui il curaro) usati normalmente in chirurgia.
La guerra e l'ingiustizia sociale sono facce della stessa medaglia,
quella della violenza.
Noi stiamo cercando di produrre l'auspicato cambiamento sociale
praticando altre strade, radicalmente alternative, senza il ricorso a
mezzi militari e violenti. Una di queste è sicuramente segnata
dall'agire nonviolento, inteso come rifiuto della delega ad altri e
l'assunzione responsabile in prima persona, nella vita quotidiana e
nell'impegno sociale, della ricerca di una più equa distribuzione dei
beni e del potere, praticando il dissenso, la protesta, la proposta,
la non collaborazione, l'obiezione, la disobbedienza civile,
ricercando una stretta coerenza tra i mezzi e i fini che perseguiamo.
Crediamo infatti che:"Il seme sta all'albero come il mezzo sta al
fine"( Gandhi). Siamo convinti che in questo nostro mondo in cui
tutto sta andando, noi uomini compresi, così velocemente la
dicotomia mezzi/fini non è più sostenibile: non possiamo più porre un
fine e poi, machiavellisticamente, usare qualsiasi mezzo per
raggiungerlo. Non sta più in piedi il discorso: "Se voglio la pace,
allora preparo e faccio la guerra".Se vogliamo la pace non abbiamo
altra scelta se non quella di preparare e costruire la pace.
Infatti, in una guerra globale pervasiva ed invasiva, che fine fa la
nostra sicurezza?
In realtà, nessuno di noi può sentirsi davvero sicuro in questo
mondo. E come potrebbe, portando sulla propria testa ogni giorno un
tot di tonnellate di ordigni nucleari pronti ad esplodere anche a
caso o per errore? Come è possibile sentirsi al sicuro sapendo che
con gli attuali arsenali militari possiamo distruggere la Terra
almeno 100 volte?
Allora, proprio per essere tutti veramente sicuri dobbiamo dire che
l'unica sicurezza possibile è il dire un sì incondizionato alla pace,
alla pace preventiva. Dobbiamo prima di tutto disarmarci, disarmare
le menti e gli arsenali; in secondo luogo disinnescare tutte le bombe
ad orologeria che ci sono in giro per il mondo, costituite dalle
ingiustizie prodotte dal cosiddetto capitalismo neo-liberista.
Dobbiamo globalizzare la pace, ovvero democrazia, diritti e disarmo.



Che cosa sarà la NATO?
(Vedi allegato 2)
Da simbolo della guerra fredda la NATO sta progressivamente cambiando
il proprio ruolo per diventare uno strumento essenziale al nuovo
ordine mondiale che gli Stati Uniti vogliono imporre. Un documento
del Pentagono "Trasformazione delle forze armate Statunitensi" vede
la NATO come la struttura necessaria per espandere e stabilizzare il
potere USA nell'est europeo, al fine di ridurre ogni possibilità di
crescita del potere dell'Unione Europea.
Tale documento parla chiaramente del ruolo fondamentale della NATO
per giungere ad una "dynamic defense" (che si contrappone
alla "static defense" della guerra fredda) e che si concretizzerà con
la capacità di attacco rapido, fulminante e preventivo in tutti i
punti caldi del globo.
Questa ristrutturazione dei piani di difesa USA passa necessariamente
attraverso l'ampliamento e il rafforzamento della presenza militare
NATO nei paesi membri. I termini di questo cambiamento sono in questo
momento oggetto di negoziati tra governi europei e amministrazione
USA di cui la società civile è completamente all'oscuro.
Stanno ridisegnando il nuovo controllo del mondo sulle nostre terre e
sulla nostra pelle. Non possiamo permetterlo.
Vi invitiamo a sottoscrivere il documento e a restare in contatto con
noi per condividere le iniziative che abbiamo intenzione di
intraprendere in vista del vertice di novembre.
Cari saluti.
Venezia Social Forum.


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