R: R: [Cm-roma] RE: 1° Strada Ciclabile Urbana?

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Autore: brake
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Oggetto: R: R: [Cm-roma] RE: 1° Strada Ciclabile Urbana?
Le idiosincrasie ce l'avrai tu , e pure i brufoli. :-)
Comunque non c'ho tanta voja de scrive, però:
una volta Roma aveva dei marciapiedi larghi, ed ad un certo punto sono
stati tagliati per far parcheggiare le macchine, ora in molti di questi
la carrozzina di un diversamente abile non riesce a passare(guardate
tutte quelle strade dove le macchine parcheggiano tra i pioppi, cercate
qualche foto degli anni60 e vedrete che i pioppi erano circondati di
marciapiedi).
Ora fare in quei piccoli marciapiedi rimasti la stessa cosa con le piste
ciclabili mi sembra devastante, vedi via della magliana.
Idiosincrasisticamente bulgaro
Brake

Ps. almeno per marciapiedi e ville sono d'accordo con Giax, poi io sui
marciapiedi nun ce vado, e nelle ville vado pian pianino.

-----Messaggio originale-----
Da: cm-roma-bounces@??? [mailto:cm-roma-bounces@inventati.org]
Per conto di Marco Pierfranceschi
Inviato: martedì 22 giugno 2004 18.27
A: critical mass roma - crew ::: http://www.inventati.org/criticalmass/
::: la rivoluzione non sara' motorizzata !!!
Oggetto: Re: R: [Cm-roma] RE: 1° Strada Ciclabile Urbana?

Alle 10:01, martedì 22 giugno 2004, brake ha scritto:
> Le piste ciclabili, ed i panegirici servono a poco
> perché tali sono, se non peggiori, corsie riservate ad un centimetro

da
> chi ha licenza di uccidere solo perché paga più di un euro un litro di
> benzina, o marciapiedi abusivamente occupati da chi non con il piede
> marcia, insomma le piste ciclabili sono il luogo dove il ciclista

medio
> s'inviperisce perchè lì è a casa sua e non sopporta lì dentro le
> diversità, si incazza se ci sono i cani, le vecchie a passeggio in
> schiera, i ciclisti più lenti per cui deve frenare, non parlo dello

Giax
> specifico ma del comune, son d'accordo con Ozioso sono delle riserve,

e
> continueranno ad esserlo perché sono una riproduzione in miniatura di

un
> modello che è quello dell'autostrada, ovvero di un luogo

specificamente
> riservato a qualcosa.


Uhm. Hai messo in crisi la mia malsana abitudine di "quotare" il testo
del
messaggio ed inserire i commenti all'interno... hai delle idiosincrasie
nei
confronti dei punti? :-)

Comunque le piste ciclabili sui marciapiedi sono uno spazio da
condividere con
i pedoni: finché si mantiene una velocità adeguata non sorge nessun
problema.
Chi vuole correre infischiandosene di chi gli sta intorno è meglio che
se ne
vada sulla carreggiata con le automobili, il suo posto, anche
culturalmente,
è là.
Molti anni fa la Fiab lanciò una campagna: "Vado Piano", il cui simbolo
era
una tartaruga all'interno di un triangolo di pericolo. L'adesivo poteva
essere posto su biciclette o veicoli a motore, ed era un invito alla
calma.
Io penso che se chi va in bicicletta vuole proporre una rivoluzione
culturale
questa non potrà non tener conto della rimessa in discussione del
modello
velocità=successo che ogni anno produce stragi sulle nostre strade.

> Il problema non è nell'avere attorno una fascia di protezione( perché
> questa poi al suo interno è un nuovo universo con le sue violenze) il
> problema è a monte il problema è di educazione alla condivisione, di
> educazione alla diversità.


Il problema è che l'automobilista potrà essere educato fin che vuoi, ma
resta
alla guida di un veicolo potenzialmente letale, e a me di farmeli
sfrecciare
a pochi centimetri di distanza non piace proprio.
Salvo casi eccezionali (e in tal caso sono io, in genere, che gli
sfreccio
accanto sorpassandoli) preferisco metterci anche mezz'ora di più ed
arrivare
tranquillo percorrendo strade secondarie, sentieri, sgarrupi, ecc...

Ciao

-- 
Marco Pierfranceschi
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"Il (nostro) scopo è reinventare la vita
in un'era che ce ne sta privando in forme mai viste."
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