Fw: [Lecce-sf] il sequestro del coppolarossa

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Autore: rosario
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Oggetto: Fw: [Lecce-sf] il sequestro del coppolarossa

> Ciao compagni vi mando questo comunicato che ho appena ricevuto, anche se

i
> "Coppolisti" stanno un pò fuori di testa con le loro teorie sulla
> disobbedienza e sul pacifismo fine soltanto ai loro stessi nemici. L'atto
> dello sgombero è, anche a loro dire, un atto di violenza e di

sopraffazione
> compiuto impunemente contro un aggregato ribelle alle condizioni di vita e
> di sopraffazione, da parte dei" poteri forti". Come si fà a dire che si è

contro la
> violenza se questa viene utilizzata da questi poteri forti: Si vuole
> legittimare la violenza di regime e condannare la violenza del movimento

che
> l'ha usata come legittima difesa a genova, dove, i poliziotti di Dalema
> Berlusconi, si sono dati da fare per massacrare e uccidere compagni che
> erano andati a genova per manifestare la loro rabbia contro l'imperialismo

e
> la barbarie della globalizzazione capitalistica. Cari compagni del

"Coppola
> Rossa" il gioco del potere è quello di farci girare la guancia dall'altra
> parte, la resistenza dei popoli in lotta in tutto il mondo -dai partigiani
> Italiani alla resistenza Irakena, passando da Che Guevara a marcos, al
> vietnam ci stà ad insegnare che la resistenza dei popoli contro la

barbarie
> del sistema capitalista è l'unica possibilità di vincere e farla finita

con
> i padroni del mondo. Altrimenti si rischia di fare il loro gioco e i

potenti
> trionferanno e i poveri del mondo capitoleranno. Ciao Rosario
> > DAL COMUNICATO STAMPA DEL "COPPOLA ROSSA"
> Comunicato stampa
>
> Il sequestro del Coppolarossa è un atto di pura
> arroganza da parte delle istituzioni e dei poteri
> forti.
>
> Ieri mattina su disposizione dell'Autorità Giudiziaria
> sono stati posti i sigilli all'ex macello comunale di
> Adelfia, da 7 anni strappato al degrado ed
> all'abbandono e sede del Centro Sociale Occupato
> Autogestito Coppolarossa, e sono stati raggiunti da
> informazione di garanzia 15 compagni.
> L'episodio appare come il colpo di coda degli ambienti
> più conservatori presenti nelle istituzioni ormai
> senza alcuna copertura dopo la sconfitta elettorale
> delle destre e l'arresto dei mazzieri di Forza Nuova.
> Non si spiegherebbero altrimenti la gravità e
> l'assurdità dei reati contestati e delle ricostruzioni
> fatte e delle gravi omissioni compiute nell'ordinanza
> del P.M..
> Perché, nella ricostruzione della vicenda, si è
> tralasciato citare che le due operazioni di "sgombero
> forzoso" compiuto dalla cooperativa sociale "Spazio
> Esse" non erano supportate da alcuna ordinanza e,
> pertanto, illegittime?
> Perché, rispetto alla medesima cooperativa, non si
> sono ricordate le ombre sulla gestione e sulle
> ramificazioni che la contraddistinguono e per le quali
> è anche aperto un procedimento giudiziario?
> Perché si è omessa la vergognosa speculazione edilizia
> compiuta con la vendita dell'ex mattatoio e dell'area
> circostante, trasformata il giorno dopo la
> stipulazione del contratto da area agricola ad area a
> servizi?
> Perché non si è fatto alcun cenno alle attività a
> favore dei minori e degli anziani, al rifugio per cani
> abbandonati, alle iniziative di solidarietà, compiute
> attraverso l'autofinanziamento dei concerti a
> sottoscrizione?
> Perché non si è fatto alcun riferimento alle numerose
> iniziative politiche organizzate?
> E, soprattutto, perché ed in base a quali circostanze
> si è parlato di violenza, di sassate contro gli agenti
> di polizia, quando, invece, bastava rileggere i
> giornali di quei giorni, per verificare che nessuna
> violenza fu compiuta e che, invece, grazie alla
> mediazione della Digos e degli avvocati presenti si
> raggiunse una soluzione tra le parti?
> Al di là delle persone coinvolte (alcune delle quali
> davvero estranee alle attività sociali) ciò che più
> c'indigna e ci fa pensare è proprio il tentativo di
> farci passare per quello che non siamo e che non
> vorremmo essere: violenti ed imprenditori del
> divertimento?
> Le testimonianze di solidarietà che ci pervengono in
> queste ore da tutta Italia da associazioni no profit e
> sindacali, da parlamentari e partiti politici, da
> chiese e parroci, e da tutti coloro che hanno
> incrociato il nostro percorso sono un segno
> inequivocabile su chi siamo e su ciò che abbiamo fatto
> e facciamo, e parlano della necessità di dare una
> risposta pubblica, pacifica, ma determinata.
>
> Si ha l'impressione che l'utilizzo del "bilancino"
> nella giustizia appaia come l'ennesimo tentativo per
> rinvigorire la "teoria degli opposti estremismi",
> magari per legittimare anche nell'opinione pubblica le
> violenze subite dagli appartenenti al collettivo
> Coppolarossa, dimenticando che i 7 anni di vita del
> centro sociale l'hanno, nei fatti, già smentita: la
> violenza non ha mai fatto parte, e non fa parte, del
> nostro bagaglio politico e culturale!!
> Appare paradossale, peraltro, che in un'area
> metropolitana caratterizzata dal disagio e dalla
> criminalità giovanile, dove è facile riscontrare "il
> mito del boss" ed essere sparati per strada, si
> sigilla un'esperienza dove, attraverso la
> partecipazione, la solidarietà, l'impegno sociale e
> politico, si formano i veri anticorpi alla malavita ed
> alla criminalità.
> Ed è altrettanto paradossale che proprio quando si
> riconosce la valenza sociale e culturale dei centri
> sociali (pare che la nuova Amministrazione Comunale di
> Bari voglia istituirne, attraverso le circoscrizioni,
> uno per ogni quartiere) viene chiusa quella che da 7
> anni è stata l'unica alternativa nel territorio alla
> strada, al disagio ed alla precarietà.
> Abbiamo più volte rivendicato una struttura
> alternativa, abbiamo più volte incontrato gli
> operatori della cooperativa per trovare una soluzione
> compromissoria, abbiamo scritto al Prefetto e, a
> fronte di ciò, ci troviamo oggi dinanzi all'arroganza
> delle Istituzioni e dei poteri forti che, anziché
> essere al servizio dei cittadini e magari perseguire i
> veri criminali, utilizzano il falso e l'accanimento
> giudiziario per zittire una voce scomoda.
> In una terra ad alto inquinamento criminale e mafioso
> colpiscono un gruppo di giovani che in questi sette
> anni ha espresso esigenze e bisogni, ha costruito
> un'esperienza che ha rappresentato un argine
> all'emarginazione, alla droga o al reclutamento in
> qualche "famiglia".
> È questa la giustizia di cui parlano?
> Sulla stampa si affrettano ad annunciare che sigillati
> i cancelli del coppolarossa, tutto è chiuso, che tutto
> è finito, hanno vinto la partita.
> Per costoro è una vittoria di Pirro, i prossimi giorni
> diranno qualcosa.
> Dove? Quando? Come? E chi lo sa?
> Intanto giovedì 1 luglio ci sarà una street parade a
> Bari per la ri appropriazione di spazi, reddito e
> diritti per tutti
> I semi della ribellione, trasportati dal vento della
> disobbedienza, possono germogliare ovunque e sempre.
> Nessuno si senta escluso, perché il nostro impegno e
> le nostre lotte continuano, ad Adelfia, Bari e in
> tutta la provincia!
>
> I disobbedienti del Coppolarossa.
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