DAL MANIFESTO (22.06.04)
INTERSOS: INQUINATO LO SPAZIO UMANITARIO
«Chiediamo che sia abolito il termine umanitario da qualsiasi presenza o
attività delle forze armate in Iraq, come ovunque nel mondo. Chiediamo che
ognuno faccia il proprio mestiere, senza ambiguità, senza sconfinamenti in
terreni non propri e quindi senza confusioni. È in gioco la stessa
sopravvivenza dell'azione umanitaria». La denuncia è di Nino Sergi,
segretario di Intersos, una delle ong italiane che lavorano in Iraq. Sergi
ha parlato al convegno organizzato ieri a Roma dal Centro studi difesa e
sicurezza, al quale partecipavano alte cariche militari e il vicepremier
Gianfranco Fini. E lì ha rivendicato l'autonomia dell'azione umanitaria,
secondo le posizioni più volte espresse dal Tavolo, che riunisce oltre
quaranta organizzazioni alcune delle quali presenti in Iraq (oltre a
Intersos, Ics, Un ponte per, Cosv e Gvc). «Lo spazio umanitario in Iraq - ha
detto ancora - è sempre più invaso da strumentalizzazioni e modalità di
intervento che lo stanno restringendo, fino quasi ad annullarlo. Le
conseguenze sono gravissime e lo constatiamo chiaramente là dove le missioni
militari sono definite umanitarie, dove i soldati portano aiuti nei villaggi
su mezzi blindati o comunque sono dotati di quelle stesse armi fatte per
uccidere, dove gli aiuti e le ricostruzioni sono decisi sulla base delle
convenienze politiche».
----- Original Message -----
From: rosario <rosat51@???>
To: socialforumlecce <forumlecce@???>
Sent: Monday, June 14, 2004 6:15 PM
Subject: [Lecce-sf] Fw: [aa-info] nuove occupazioni....
All'attenzione di tutti quei "compagni" che blaterano e sbavano dietro le
cosidette "ONG"
Rosario.
----- Original Message -----
From: "redlink" <redlink@???>
To: "Reddito lavoro" <redlab@???>; "disobbedienticampani"
<disobbedienticampani@???>; "Lista aa-info"
<aa-info@???>; "voxtel napoli" <comitatoperlapace@???>;
<red_link@???>; "Lista internazionale" <internazionale@???>;
"Lista Bastaguerra" <bastaguerra@???>
Sent: Monday, June 14, 2004 9:08 AM
Subject: [aa-info] nuove occupazioni....
Tanto tuonò che piovve!!
Nei mesi scorsi, in occasione del Convegno Nazionale "R/Esistenze Precarie",
organizzato dalla Rete per il Salario ed i Diritti, avevamo denunciato le
intenzioni dell'Assessora Regionale alla Formazione Professionale, Adriana
Buffardi, di dare vita - all'interno di quella progettualità che
pomposamente ama definirsi welfare alla napoletana - ad alcuni Corsi di
Formazione Professionale per "Peacekeeper".
Facevamo notare come l'impennata interventista ed il crescente ruolo che
l'Italia sta ricoprendo nelle politiche di aggressione neo-coloniale verso i
paesi e le popolazioni colpiti dalla strategia imperialistica della guerra
infinita non poteva essere ignorata dalla fervente fantasia creativa
dell'Assessora e dalla politica del governatore campano Antonio Bassolino
perennemente interessato ad accreditarsi verso i poteri forti sia nel
ridotto italico che sul proscenio internazionale.
Oggi, a distanza di alcuni mesi, apprendiamo, da un pezzo giornalistico,
pubblicato l'11/6 dall'Articolo della Campania-supplemento napoletano de
l'Unità, che la Regione ha approvato diciotto progetti, finanziati da fondi
dell'Unione Europea, per "professionisti della pace" presentati da alcune
Organizzazioni Non Governative.
Inutile dire che tali "operatori", al di là della retorica "pacifista" con
cui vengono presentati e giustificati, avranno il preciso compito di
affiancare, interagire ed integrarsi con le varie branchie dell'Esercito e
dei Carabinieri impiegate nelle aree d'intervento internazionale in cui
agiscono le truppe militari d'occupazione italiane e multinazionali e
contribuire alla applicazione e gestione delle diverse risoluzioni che
"autorizzano" la permanenza di queste truppe e dei relativi programmi di
rapina e spoliazione finanziaria ed economica.
Del resto basta leggere, sullo stesso giornale, l'intervista con Marco
Calamai, diplomatico della Farnesina e consigliere della CPA di Nassirya
(Autorità Provvisoria della Coalizione), il quale - essendo un accorsato
esperto di occupazione e di gestione dei progetti imperialistici - plaude
all'iniziativa della Regione Campania la quale andrebbe,a suo dire, nella
direzione giusta della completa professionalizzazione di tutti coloro che
(civili e militari) agiscono ed operano nei territori di guerra.
Anzi il Calamai fa notare come questa scelta andrebbe estesa non solo ai
cosiddetti operatori di pace ma a tutte le ONG le quali dovranno, sempre
più, acquisire competenze maggiori specialistiche e superiori gradi di
interattività tra personale civile e militare.
A dimostrazione di quale saranno i compiti di questi "operatori" oltre a
volgere lo sguardo in Bosnia, in Kossovo, in Macedonia, dove sono stati
registrati numerosi casi di compromissione attiva delle ONG in truffe e
raggiri, in episodi di violenza verso le popolazioni o di aperto
schieramento con gli interessi politici e materiali degli occupanti, è
l'esempio irakeno quello che, con più nettezza, rappresenta una precisa
linea di demarcazione nell'azione di queste ONG con buona pace di quanti,
ancora, credono al ruolo di pace di queste "associazioni".
Numerosi sono i casi del lavoro sporco che queste Ong ed il loro personale
(spesso in tandem collaborativi con le Società/Associazioni private di
reclutamento mercenari come ha, platealmente, rivelato il caso degli ostaggi
italiani catturati dalla Resistenza Irachena) svolgono contro le istanze di
autodeterminazione e di legittima resistenza che le popolazioni sotto
occupazione esprimono.
Infatti la stessa Croce Rossa Italiana - che pure si ammanta di svolgere un
ruolo neutrale - non ha avuto esitazione a schierasi dalla parte di
Berlusconi e degli USA nel momento in cui è venuta fuori la clamorosa
denuncia di Gino Strada sulla pastetta, a scopo di speculazione elettorale,
organizzata dal Governo attorno alla presunta querelle della liberazione
degli ostaggi.
Una breve considerazione per concludere:
come non evidenziare la rapidità di decisone, di finanziamento e di
attuazione di questi particolari Corsi di Formazione mentre per l'ordinaria
miseria prevista per i disoccupati occorrono anni di lotte e pressioni di
piazza inaudite e come interpretare queste vere e proprie scelte di guerra,
della Regione Campania, a fronte dello stanco e retorico sventolio dei
drappi arcobaleno da parte di forze e personale politico che costituiscono
l'anima e l'ossatura di questa istituzione?
RED LINK
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Napoli 14 giugno 2006
[Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio]
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