Abbiamo perso Tom Benetollo, presidente nazionale della nuova ARCI, pacifista da sempre, nei nuovi movimenti a partire sin da Porto Alegre e dal G8 di Genova. Un male improvviso da ieri sera, stamane alle cinque lo ha poi portato via. Era del 1951, tra gli affetti che lascia quello di un figlio di soli due anni. Martedì a Roma i funerali.
Nel numero speciale del "diario del mese" dal titolo "La meglio gioventù. Accadde in Italia 1965-1975" viene menzionato, secondo le sue stesse parole, come "ragazzo di periferia e di campagna", che da giovane gira in barca per i fiumi, in autostop per le strade (Scozia, francia, Grecia); musiche: Dylan, blues, Stones, Jefferson, Airplane; libri: Pasolini, Fanon, Whitman, Politecnico.
L'avevo conosciuto da un anno, sarebbe venuto a Lecce in autunno per il congresso provinciale dell'ARCI. Capace di molteplici relazioni umane e politiche, colloquiale, ironico, legato alla sua generazione. E' una di quelle perdite non rimpiazziabili e difficili da elaborare. E' una perdita per l'associazionismo sociale e culturale, per il movimento pacifista, per la cittadinanza attiva, per la sinistra reale del nostro paese.
Silòverio Tomeo
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