Pubblicato su Liberazione Domenica 20 Giugno 2004
DOMANI, INDETTO DAL SINDACALISMO DI BASE
COOP SOCIALI, UNO SCIOPERO PER LA DIGNITA' E I DIRITTI MINIMI
E' una iniziativa importante che rimette al centro la lotta alla precarieta' nel lavoro e nella vita e il recupero di diritti e dignità in un settore che, dei diritti e della dignità, ne fa una delle sue ragioni di essere
Lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori delle cooperative sociali indetto per domani è un fatto di grande rilevanza. Rappresenta probabilmente il primo sciopero nazionale di questa categoria che, nonostante rappresenti numericamente decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori, che operano in settori importantissimi per la vita quotidiana di ciascuno di noi, non sono tenuti in considerazione, quasi non si ci accorgesse della loro esistenza.
Se invece pensiamoai campi di intervento della cooperazione sociale, e cioè l' handicap (sia a scuola che sul territorio), il disagio e l' emarginazione, le dipendenze, la malattia mentale, il mondo degli anziani, la prima infanzia, e poi tutto quel grande mondo legato all' inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, campi di intervento diversissimi, dalla cura del verde ai traslochi, dai lavori edili alla ristorazione, dalla grafica al turismo per disabili, se, insomma, pensiamo a tutto questo, ci accorgiamo che la cooperazione sociale ci interessa molto da vicino. E le condizioni di lavoro di queste lavoratrici e di questi lavoratori sono molto difficili. A cominciare dalla questione degli appalti che, anche quando non sono aggiudicati al massimo ribasso (metodologia molto diffusa), di certo non garantiscono continuità occupazionale. Per non parlare dei livelli dei salari. In questo settore a tempo pieno non si arriva a 800 euro al mese. E questo misero contratto, scaduto da quasi tre anni, è adesso in fase di rinnovo, dove sono previsti aumenti miseri e una "una tantum" per il recupero degli arretrati pari a circa un quinto del dovuto, oltre all' introduzione di una parte dei meccanismi di precarietà della legge 30. Oltre a ciò le lavoratrici ed i lavoratori del settore vivono una scarsa agibilità sindacale, spesso ostacolata dalla figura stessa del socio lavoratore di cooperativa, su cui le dirigenze giocano. E la cosiddetta Commissione di Garanzia, ha fatto di tutto pur di neutralizzare la giornata di lotta di lunedì. Lo sciopero del 21, quindi, è uno sciopero importante che rimette al centro la lotta alla precarietà nel lavoro e nella vita e il recupero di diritti e dignità in un settore che, dei diritti e della dignità, ne fa una delle sue ragioni di essere.
Vittore Luccio
Responsabile Nazionale Cooperazione Sociale PRC
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